Gli hacker di Anonymous attaccano la costituzione ungherese

Il gruppo di hacktivist Anonymous ha deciso di modificare la versione online della nuova Carta costituzionale ungherese, inserendovi il diritto di ribellarsi ad una dittatura. In effetti il governo del paese sta imponendo sempre più vincoli alla libertà: inasprendo la censura, scatenando l'odio razziale verso i rom e cavalcando il sentimento antieuropeista dilagante nel paese.

Gli hacker di Anonymous attaccano la costituzione ungherese
La nuova costituzione ungherese continua a scatenare polemiche. L'ultimo attacco è arrivato dal gruppo di attivisti Anonymous, noto in tutto il mondo per i suoi attacchi informatici. Gli hacker – o meglio gli hacktivist, come si chiamano in gergo questo genere di cyberattivisti - hanno defacciato il sito della Corte Costituzionale ungherese arrivando a modificare la Carta approvata nel gennaio scorso. La nuova carta costituzionale, modificata dagli attivisti, presenta frasi provocatorie, come la seguente: “Gli ideologi e i governanti della tirannia, o anche i dittatori, non rappresentano che brevi periodi della storia. Il popolo ha il diritto di eliminare la tirannia e ribellarsi". Ironicamente, poi, si riserva ai lavoratori nel campo dell'informatica la possibilità di andare in pensione a 32 anni con il 150 per cento dello stipendio. Andras Sereg, portavoce della Corte Costituzionale ha già comunicato il ripristino del testo ufficiale sul sito. Ma la nuova carta ungherese non convince quasi nessuno. Essa assegna al governo, guidato dal leader di estrema destra Viktor Orban, poteri straordinari. Le sue prime applicazioni pratiche sono state il licenziamento di moltissimi giudici, sostituiti da altri nominati dal governo, la creazione di commissioni governative che controllano la stampa, le limitazioni dei poteri della stessa Corte Costituzionale. Sono in molti a leggere nelle mosse del governo di Viktor Orban i tratti distintivi di una dittatura, al punto che l'opposizione non ha esitato a ribattezzare il leader “Viktator”. Già nel dicembre scorso la legge bavaglio per la stampa appena approvata aveva portato alla chiusura di Klubradio, una radio di informazione libera. Adesso il quadro appare ancora più inquietante. Negli ultimi mesi sono cresciute le tensioni sociali. Il governo cerca di gestire il malcontento (dovuto in gran parte alla crisi economica che appesta il paese) convogliandolo su obiettivi relativamente facili, in particolar modo sui rom, divenuti oggetto di una vera e propria persecuzione. Il governo inoltre riesce a mantenere consensi piuttosto alti cavalcando il sentimento antieuropeista dilagante nel paese. In Ungheria le principali banche, ritenute responsabili della disastrosa situazione economica, sono di proprietà di istituti europei: Kbc, Erste Bank, Landesbank, Bayerische, Sanpaolo, Zentral Bank, Unicredit, Commerzbank, Dz Bank. L'antieuropeismo, dunque, è giustificato. La sua strumentalizzazione no.

Commenti

Penso che il mondo sarebbe diverso se ci fossero esistiti decine e decine di anni fa. Complimenti Anonymous se ci saranno cambiamenti è anche grazie a voi.
giuseppe, 06-03-2012 04:06

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