di
Andrea Boretti
01-08-2011
Dopo appena un mese dalla precedente bocciatura è tornata nel Consiglio Regionale lombardo la cosiddetta legge 'ammazza-parchi', tanto discussa perché giustificherebbe una nuova colata di cemento sui parchi naturali.
Dopo appena un mese dal rinvio in commissione, la settimana scorsa è tornata in Consiglio Regionale della Lombardia la cosiddetta legge "ammazza-parchi". Il PDL ci ha riprovato e questa volta ce l'ha fatta. La Lega che aveva rimandato in commissione il tanto discusso provvedimento, si è infatti comportata come al solito e dopo aver 'abbaiato' a 'mordere' non ci ha pensato proprio. Insomma, voto compatto della maggioranza e legge approvata.
Ad onor del vero il testo era un esigenza che nasceva da un articolo - voluto dal leghista Roberto Calderoli - del decreto Milleproroghe in vigore dal 27 febbraio scorso e che prevede l'estinzione dei Consorzi di gestione dei parchi Regionali entro fine anno. Quindi non è la legge sui parchi in sé a generare polemiche, quanto il suo contenuto. Fin da settimana scorsa le associazioni ecologiste protestavano infatti organizzando sit-in e manifestazioni fuori dal Pirellone e rivendicando modifiche in almeno 3 punti:
- Niente Commissari della Regione
- I confini dei parchi non si toccano
- Rispettare la pianificazione delle aree protette senza distruggerle con devastanti deroghe
Il testo della legge infatti prevede tra le altre cose:
- la trasformazione dei consorzi dei parchi in enti di diritto pubblico
- la semplificazione delle procedure per la pianificazione delle aree protette
- l'esclusione delle zone limitrofe ai centri abitati già edificate dai parchi
- la designazione di un componente della Regione nei nuovi comitati di gestione dei parchi
- la possibilità di costruire infrastrutture come strade ed autostrade nei parchi
Tutti punti che fanno decisamente discutere sia perché passano la competenza dai Comuni alla Regione o a Comitati in cui la Regione nominerebbe dei suoi membri sia perché rendono decisamente più facile costruire strade, ma non solo.
Agostino Alloni, consigliere regionale del PD commentava così prima del voto: "È un pasticcio, abbiamo bisogno di una riforma che rilanci i parchi, non di una legge che crea ancora più confusione. C’è tutto il tempo nei prossimi mesi per approvare una riforma vera per mettere ordine. Invece, si vuole fare in fretta solo perché la Regione vuole avere il controllo per poter costruire nei parchi. È vero che le opere di interesse pubblico come le autostrade sono già consentite, ma attraverso un percorso di confronto. Se passa la legge, deciderà solo la giunta del Pirellone".
Fortunatamente qualcosa è successo in Consiglio e la legge ha subìto alcune modifiche. Tra queste il parere "vincolante" del Parco relativamente alle deroghe. Ma, decisamente, non basta.
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