Ieri il decreto legge sui rifiuti in Campania è stato approvato in via definitiva alla Camera con 329 sì, 187 no e tre astenuti; adesso manca solo la firma del capo dello Stato per la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale. Il decreto prevede lo stanziamento di 150 milioni di euro per la realizzazione di inceneritori e altri piccoli impianti di trattamento dei rifiuti. Ancora una volta si progetta di risolvere l'emergenza rifiuti bruciandoli.
Ieri il decreto legge sui rifiuti in Campania è stato approvato in via definitiva alla Camera con 329 sì, 187 no e tre astenuti; adesso manca solo la firma del capo dello Stato per essere pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale e renderlo così esecutivo. Da questo momento, la crisi dei rifiuti in Campania 'dovrebbe' trovare una risoluzione conclusiva: sono stati infatti stanziati 150 milioni di euro per la realizzazione di inceneritori e altri piccoli impianti di trattamento che in questa fase di transizione servono a ridurre i rifiuti da conferire nelle discariche. Ancora una volta, si progetta di risolvere l'emergenza rifiuti bruciandoli.
Saranno utilizzabili anche alcune cave dismesse, circostanza quest'ultima che, come dichiara Luigi Cesaro presidente della Provincia di Napoli "potrà aiutare me e gli amministratori locali nella ricerca di siti per il trattamento dei rifiuti".
Ma come non fa a meno di ricordare la stessa ministra Stefania Prestigiacomo la vera risoluzione del problema rifiuti consiste nella raccolta differenziata, strategia che già nel 2005 l'Ue – insieme alla prevenzione e al riciclaggio dei rifiuti – aveva stabilito come obiettivo fondamentale per il fondamento di una società in cui promuovere la prevenzione, il riutilizzo e il riciclaggio dei rifiuti, lasciando lo smaltimento come ultima opzione.
Purtroppo però la produzione di rifiuti è in aumento perché i consumi aumentano, così come le emissioni di gas che producono effetto serra e danni ambientali in genere.
Ritornando alla Campania e al decreto appena approvato, che tra i tanti obiettivi promuove anche quello di “innescare nel più breve tempo possibile un regime virtuoso di trattamento e smaltimento dei rifiuti in un sistema di collaborazione fra le diverse competenze locali e fra queste e lo Stato”, sono stati diversi i commenti. Al sì di Pdl, Lega e Udc si è scontrato il no secco di Pd e Idv. L'approvazione di questo decreto, secondo Tino Iannuzzi, deputato del Partito Democratico, non ha “soluzioni stabili, definitive, certe ed adeguate” per la risoluzione del problema rifiuti. Procedure eccezionali, poteri straordinari, deroghe e numerose normative, sempre secondo i partiti dell'opposizione, non fanno che confondere ancora di più l'intero quadro senza arrivare ad una risoluzione certa.
Speriamo non sia davvero così...