L'ex ministro dell’ambiente (con il governo Monti) Corrado Clini e l'ingegnere Augusto Calore Pretner di Padova devono rispondere di peculato ai danni del ministero dell'Ambiente; l'accusa è di aver distratto 3,4 milioni di euro dal finanziamento di 54 milioni con cui il ministero (di cui Clini era direttore generale e lo è ancora oggi, dopo la parentesi da ministro) finanziò per il progetto New Eden, che era stato pensato per la protezione di ambiente e risorse idriche nel bacino idrico del Tigri e dell'Eufrate in Iraq. Le indagini partirono l'estate scorsa da un flusso di false fatturazioni provenienti dalla società olandese, Gbc, a favore dello studio d'ingegneria Med Ingegneria Srl che ha sede a Ferrara (ma anche in altre città Italia). Società che aderiva ad un consorzio, Nature Iraq, cui partecipavano anche lo Studio Galli Ingegneria di Padova (di cui Pretner è socio) e Iraq Foundation, una ong con sede negli Stati Uniti, attiva nel progetto New Eden. Una prima fase delle indagini aveva visto la collaborazione di Eurojust e della polizia tributaria olandese e si era conclusa lo scorso luglio con la contestazione, da parte delle Fiamme Gialle ferraresi, di accuse di frode fiscale per l'utilizzo di fatture per operazioni inesistenti per 1,5 milioni di euro, con l'iscrizione di cinque indagati per frode fiscale e il sequestro di beni per 330.000 euro disposto dal gip di Ferrara. Lo stesso ex ministro Clini era stato interrogato, l'ottobre scorso, in procura a Ferrara, per le verifiche investigative che gli inquirenti stavano compiendo.
Chi si ricorda Clini al ministero dell’ambiente? Come ministro la parentesi è stata breve, ma come direttore generale c’era e continua ad esserci. E non si può non sottolineare come alla direzione generale del ministero dell’ambiente ci sia da lungo tempo una persona, Clini appunto, dichiaratamente filonucleare (posizione che ebbe a ribadire anche subito dopo la tragedia di Fukushima), che è favorevole agli ogm e molto ben disposto nei confronti della Tav, convinto sostenitore del ponte di Messina e del passaggio delle grandi navi nella laguna di Venezia, nonché grande difensore degli impianti dell’Ilva.