Il cambiamento climatico porterà alla penuria di cibo, dicono gli scienziati e, se avessimo un cervello, lo potremmo capire da soli. I caldi estremi distruggono i raccolti, le siccità i raccolti e il bestiame; le gelate tardive, le tempeste, le inondazioni fanno lo stesso. E, dato che tutto questo è sempre più frequente e sempre più esteso, cioè colpisce nello stesso anno tanti paesi e tanti continenti diversi, è inevitabile, in tempi più o meno lunghi e non prevedibili, il crollo della produzione di alimenti e il conseguente rialzo dei loro prezzi.
Abbiamo otto anni di tempo per smettere di bruciare combustibili fossili e avere buone probabilità di salvare la vita, più o meno come la conosciamo, su questo meraviglioso pianeta; buone probabilità di limitare i disastri, non giungere ai punti di non ritorno, evitare che la sesta estinzione di massa giunga a compimento.
E allora il migliore regalo che possiamo fare ai nostri figli e nipoti, a tutti i bambini di cui dovremmo prenderci cura più di ogni altra cosa al mondo, è non comperare nulla, non consumare, comportarci come se fossimo poveri anche nel caso in cui non lo fossimo. Tanto, sarà un buon allenamento per quando i prezzi degli alimenti si impenneranno e non ci saranno più soldi per paccottiglie inutili, inutili e costosi oggetti di "prestigio", irresponsabili viaggi in crociera e compagnia bella.
Riduciamo al minimo i nostri consumi in tutti i campi, alla faccia dello sviluppo e della crescita, queste sanguinarie divinità a cui stiamo sacrificando la vita in tutte le sue forme e, in ultimo, sacrificheremo l'avvenire dei nostri figli, come degli Abrami invasati che non danno retta nemmeno agli angeli.
Sviluppo e crescita sono falsi idoli che si nutrono di sfruttamento osceno di popoli e terre, di inquinamenti apocalittici, di competizione economica e sociale che distrugge anche le nostre anime. Creano schiavitù, abbrutimento, crimine, corruzione, disgregazione di comunità e paesi, avvelenamento di acque e terre.
Il migliore augurio che possiamo fare a tutte le creature che amiamo, umane e non, è quello di arrestare crescita e sviluppo economici, come cercheremmo di fermare un cancro che devasta un organismo. E possiamo farlo, proprio accrescendo e sviluppando qualcos'altro: la cultura, la responsabilità, la solidarietà. Possiamo farlo: siamo noi a nutrire questo cancro, non diamogli più da mangiare. Alla faccia dei folli che oggi governano il mondo, burattini delle proprie frustrazioni e della propria avidità, il cui enorme potere si fonda proprio su "crescita e sviluppo". Allora, come Alice nel Paese delle meraviglie, potremo dire loro "Ma a chi fate paura, voi? Non siete altro che un mazzo di carte!"
Natale per i cristiani festeggia la nascita di un dio fattosi uomo per amore e generosità. Dalla notte dei tempi le feste del solstizio invernale festeggiano la rinascita della terra nel buio dell'inverno, mentre il sole comincia il suo nuovo ciclo.
Auguriamoci con tutto il cuore, generosamente e attivamente, che il 2020 segni la rinascita di questa terra su cui abbiamo la fortuna di vivere.