Autoprodurre detersivi è fattibile e nemmeno particolarmente difficile una volta che ci si ha preso la mano, ma bisogna valutare molto bene le ricette.
A questo proposito, ben preparata è senz’altro Sara Alberghini, laureata in chimica (indirizzo analitico-ambientale), che da un anno vive nell'ecovillaggio Solare di Alcatraz e autrice di una rubrica sul giornale online Cacao. «Se una cosa, anche naturale o a basso impatto ambientale, viene utilizzata ma non funziona, allora inquina e basta” dice Sara.
Il discorso verte soprattutto su tre ingredienti molto conosciuti: il bicarbonato, il sapone e l'aceto.
«Il bicarbonato è una base debole ed è ottimo per tamponare l'eccessiva acidità gastrica, ma non igienizza, non sgrassa, non deodora e non rimuove il calcare. Questo perché viene utilizzato in soluzione, quindi molto diluito, mentre in realtà per agire avrebbe bisogno di essere puro o in soluzione satura, cosa che ovviamente in una lavatrice o in lavastoviglie non può avvenire dato il notevole quantitativo d'acqua immesso. E soprattutto non toglie il calcare, perché per questo scopo serve una sostanza acida, non certo il bicarbonato che è alcalino».
«Per quanto riguarda il sapone - continua Sara – meglio non scioglierlo in acqua per usarlo in lavatrice in quanto nell'acqua, specie quella dura, sono presenti ioni di calcio e magnesio che vanno a legarsi al sapone formando sali insolubili che precipitano sui tessuti indurendone le fibre e ingrigendole. Inoltre, così diluito, sulle macchie non può avere una grande azione e quindi agisce più che altro da rinfrescante del bucato. Al sapone in soluzione va aggiunto un sequestrante (il citrato di sodio è facile da autoprodurre ed è ecologico) che ha lo scopo di sottrarre dall'acqua gli ioni calcio e magnesio in circolazione; poi eventualmente si può usare uno sbiancante a base di ossigeno (percarbonato di sodio o acqua ossigenata, ma non quella a 10 volumi che si trova in farmacia e che ha solo il 3% di ossigeno attivo), e infine, se si ha a che fare con macchie ostinate, oltre a pretrattarle, serve del tensioattivo, quindi si può usare un detersivo Ecolabel per i piatti».
Infine veniamo all’aceto: «Ottimo per condire l'insalata, viene utilizzato anche come ammorbidente per il bucato, come brillantante nella lavastoviglie, come balsamo per i capelli, ecc. Ma l'aceto, per svolgere efficacemente la propria azione anticalcare, va usato in quantità elevate perché contiene solo il 6% di acido acetico. A queste concentrazioni inquina, è corrosivo per i metalli e porta in soluzione il nichel contenuto nell'acciaio; a concentrazioni più basse, invece, è inutile. Molto meglio usare l'acido citrico, come ammorbidente in lavatrice, brillantante in lavastoviglie e anticalcare generale; vero che è più costoso, ma è 53 volte meno impattante dell'aceto (secondo gli studi di biodegradabilità realizzati conformemente ai criteri Ecolabel) ed è molto più efficace».
In conclusione, chi si vuole avvicinare all'autoproduzione di detersivi non si deve scoraggiare, occorrono criterio e buon senso. D'altronde, anche per fare una torta bisogna seguire una certa procedura e usare certi ingredienti, anche per le torte più semplici, sennò i risultati sono scadenti.