di
Carlo Carlucci
28-01-2013
Tra circa un mese partiranno i lavori per la realizzazione di Bagnore 4, la nuova centrale geotermica sul monte Amiata. Presentata da molti media come 'la centrale migliore del mondo', quali conseguenze comporterà Bagnore 4 per l'ambiente e la popolazione?
Dopo giorni e giorni di bombardamento mediatico, ben una dozzina di articoli sui giornali, accompagnati dal coro delle voci bianche (sono oramai tutti incanutiti ai posti di comando), e cioè dei sindaci capeggiati dal dott. Ulivieri, fra un mese circa Bagnore 4 inizierà le perforazioni dei pozzi e sarà installata definitivamente alla fine dell’anno.
Ricadute a pioggia, rivitalizzazione delle imprese (legate alla Casta) che avranno un po’ di lavoro a sgomberare il materiale estrattivo e partecipare a un po’ di cementate. Tutto qui. E si vanno predicando ovunque cose mirabolanti: "finalmente sull’Amiata si aprirà una stagione meravigliosa", "il tessuto sociale tutto ne gioirà", "una operosità nuova sarà all’opera".
Bagnore 4, delle 500 centrali geotermiche all’opera nel mondo, sarà incontestabilmente la prima come funzionamento, come filtri magici, come slanciata struttura architettonica, che rinvigorirà addirittura l’incipiente turismo. Teleriscaldamento dovunque, a sfare. Torpedoni di scolaresche a visitare ammirati le centrali Enel, meraviglia dell’ingegnosità italica. Colonne di auto a scoprire le bellezze dell’Amiata. La finissima aria lievemente ritoccata e taroccata dai gas. Arcidosso e Castel del Piano e tutto il loro territorio che scende verso la Val d’Orcia finalmente scopriranno il valore aggiunto del ‘territorio geotermico’ solennemente conferitaci. Siamo in Italia perbacco, nel Paese dei Campanelli.
Finita la gloriosa offensiva mediatica tesa ad esaltare Bagnore 4, che raddoppia la produzione geotermica, Il Tirreno riporta le notizie che riguardano un altro vantato territorio geotermico, quello di Monterotondo Marittimo, territorio devastato da tubi e contro tubi, il cui sindaco, per salvare il salvabile, si sbatte, si affanna per evitare, di volta in volta, discariche, stazioni di compostaggio e quant’altro. Le magnifiche sorti e progressive del territorio di Monterotondo Marittimo, affacciato sull’incomparabile visione del mare dell’arcipelago toscano condividono le (tristissime sorti) degli altri territori geotermici, i più poveri, spopolati e disastrati della Toscana.
Il 'volano di sviluppo' tanto conclamato sarà questo e non altro. E intanto ad Arcidosso circolano voci che la realtà più seria e concreta del turismo amiatino fornita dai 2500 soci di Merigar, la comunità tibetana più grande d’Europa, investita dal triplo dei fumi sarà costretta a trasferirsi altrove. Quando questo si verificherà le ripercussioni (‘ricadute a pioggia’ cantano i ragazzi del coro) sul ‘tessuto produttivo’ si faranno certamente sentire. Ma sarà solo l’inizio di un tracollo progressivo e costante.
Dell’acqua se ne è già parlato. Se come pare è destinata a finire, fior fiore di professoroni diranno i motivi del colossale depauperamento idrico, nel quale, giustappunto il consumo geotermico non c’entrerà proprio nulla. Siamo per l’appunto nel Paese dei Campanelli dove si può giustificare tutto o il contrario di tutto. La prova del nove di questa realtà è data dai 31 indagati per il Tav sotto Firenze dove troviamo l’ex Presidente della Regione umbra, divenuta poi dirigente di un’impresa privata dove appunto avrebbe trovato la maniera di colludere, dove c’era il tizio addetto a camuffare i dati per ottenere la VIA, ecc.
Ecco, siccome il secondo tema del cahier de dolèances che la Rete dei Comitati intende discutere a Firenze, sarà la questione gravissima della geotermia amiatina, si spera finalmente che venga infranto con l’occasione il muro ostinato, pervicace che circonda la realtà dell’Amiata. Ma perché tutti quegli ingegneri e geologi, il fior fiore dello staff tecnico di Enel, sono rimasti muti su questioni fondamentali sollevate dallo sparuto, ma agguerrito, manipolo degli ambientalisti amiatini?
A Enel e alla Regione Toscana lo abbiamo ripetuto a iosa, oramai nel mondo è in atto una geotermia autre, molto meno invasiva, con reiniezione di fumi e dei vapori. Bagnore 4 andava fatta con questi nuovi sistemi già in atto in mezzo mondo, ma l’esito della partita era stato già deciso a tavolino dall’ing. Motemaggi e da Rossi. Di lì a due mesi - quando da ingenui, ci crogiolavamo col pensiero di aver finalmente azzittito l’avversario su una serie di questioni fondamentali - gli 'yes men' della nuova Commissione VIA concedevano il tanto sospirato permesso, tempestivamente convalidato dal Governatore Rossi.
E dal tempo del protocollo 2007 (perseguito ed elaborato da Bramerini e Martini) il padrone di La Repubblica (e ‘collega’ di Enel nel produrre elettricità con Sorgenia), in prima linea nel Pd, De Benedetti ha ordinato che fossero silenziati i due bravi giornalisti che scrivevano di geotermia. E da cinque anni l’argomento geotermia è considerato tabù dalla redazione fiorentina del giornale. Cose dette e ridette. Come disse quel cieco: "Staremo a vedere".
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