di
Banca Popolare Etica
11-01-2013
L'installazione del nuovo sistema di telecomunicazioni satellitari delle forze armate americane sul suolo siciliano provoca devastazione ambientale e dilapida risorse finanziarie. La finanza etica ribadisce la propria scelta nonviolenta e pacifista e si schiera contro il MUOS di Niscemi.
I soci di Banca Etica della Sicilia prendono pubblicamente posizione contro il MUOS – Mobile User Objective System, il nuovo sistema di telecomunicazioni satellitari delle forze armate USA in fase di installazione a Niscemi, nella riserva naturale di Sughereta.
Si tratta di tre antenne di 18,5 metri di diametro e di due torri di 149 metri di altezza che impattano su un ecosistema fragile e sulla salute dei cittadini, come dimostrato recentemente dagli studi del Politecnico di Torino sull'incidenza delle onde elettromagnetiche.
Ormai l'area naturale è irrimediabilmente devastata dalle ruspe, ma grazie al Presidio lanciato dal Coordinamento dei Comitati NO MOUS si è impedita l'installazione definitiva delle antenne. Nel frattempo la Procura della Repubblica di Caltagirone ha ordinato il sequestro dei cantieri per grave violazione delle normative urbanistiche e ambientali e si attende la pronuncia della Corte di Cassazione sulla legittimità di questo provvedimento. A questo si aggiunge il fatto che le operazioni di sbancamento dell'area sono state realizzate sotto forma di subappalto da un'azienda già incappata in inchieste della direzione investigativa antimafia di Caltanissetta.
I soci di Banca Etica della Sicilia condividono l'azione dei Comitati NO MOUS che uniscono organizzazioni della società civile e associazioni ambientaliste del territorio perché, spiega Nuccio Aliotta coordinatore dei soci di Banca Etica della Sicillia Orientale, “i cittadini devono avere l'opportunità di vivere un territorio libero da servitù militari che minano la salute pubblica e che mettono in discussione il futuro del territorio e delle future generazioni”.
Sono decine i Comitati contrari al MOUS che si sono costituiti in tutta la Sicilia, a questi si aggiungono quattro amministrazioni provinciali, quindici amministrazioni comunali e associazioni laiche, religiose, sindacali tra cui Libera, Arci, Pax Christi, Italia Nostra, Legambiente, WWF e tante altre.
La questione del MOUS non riguarda solo la Sicilia, ma, come avvenuto con il movimento pacifista nato e cresciuto negli anni '80 a Comiso contro la base che ospitava le testate nucleari della “guerra fredda”, è l'opportunità di unire tutte le cittadine e i cittadini che vogliono impegnarsi per un nuovo modello di sviluppo nel nostro paese.
Dalla Sicilia parte l'invito a tutti i soci di Banca Etica a informarsi e a informare su questa importante battaglia di democrazia e ad agire per salvaguardare l'ambiente e promuovere un sistema di relazioni improntato alla pace e alla sostenibilità.
Commenti