Abitare sostenibile: il bancale che diventa elemento d'arredo

Il bancale (o pallet), su cui viaggiano le merci, si veste di un abito green e diventa originale elemento d’arredo. L’idea nasce da uno studio bolognese di design sostenibile e un’azienda mantovana produttrice di pallet a kilometri zero.

Abitare sostenibile: il bancale che diventa elemento d'arredo
Vi è mai venuto in mente che un semplice modulo in legno come il bancale, zoccolo comunemente utilizzato in tutto il mondo per l’appoggio e il trasporto di merci, potesse diventare l’elemento base per la costruzione di mobili per la vostra abitazione? A proporlo come nuova frontiera del riuso e di un arredamento sostenibile è un recente volume delle edizioni Altreconomia (nella collana 'Io lo so fare'): 'IKREA, dal salotto alla cucina: idee per far-da-sé mobili con gli eco-pallet e trasformare la propria casa'. Come intuibile dal titolo, il manuale si propone di offrire in alternativa a soluzioni di arredo standardizzate (e di conseguenza impersonali) semplici progetti di mobili in cui esprimere la propria fantasia e creatività, coniugandola con la sostenibilità ambientale. Esso è stato realizzato da una collaborazione tra Salamanca Design & CO., studio bolognese specializzato in arredamento equo, e l’azienda mantovana Palm Spa, produttrice di eco-pallet (pallet, da non confondere con pellet, è il nome tecnico del bancale). I progetti proposti sono solo dieci, tutti accuratamente spiegati e corredati da disegni, ma rappresentano di fatto solo una traccia, esempi da cui trarre spunto per dare moto alla propria inventiva. Gli utensili necessari sono pochi e facilmente recuperabili: sega, martello, chiodi, viti, cacciaviti e carta vetrata. Poi, ovviamente, la materia prima fondamentale, il modulo base, ossia il pallet. I bancali si possono recuperare in qualunque modo, in un ottica di riutilizzo: è del resto questa la filosofia di vita che il testo vuole promuovere. In alternativa si può pensare di acquistarli, a prezzo modico, direttamente dalla stessa Palm Spa. L’azienda, che vanta numerose certificazioni di qualità e sostenibilità ambientale e ha vinto il premio Impresa Ambiente 2009, propone un pallet prodotto in maniera sostenibile. In che senso? Per quanto comunque fatti di legno, materiale di per sé riutilizzabile, riciclabile, biodegradabile e in grado di trattenere anidride carbonica, i pallet possono avere diversa origine. Il più delle volte, infatti, essi sono prodotti utilizzando tronchi provenienti da grandi foreste del nord Europa o dell’Ucraina, ivi tagliati e poi trasportati nel luogo in cui sono assemblati nel prodotto finale, a sua volta venduto e inviato altrove. Questa pratica comporta notevoli emissioni di gas serra 'sprecate' durante il doppio trasporto. Palm Spa, attenta al risvolto ecologico della propria attività, fin dalla sua nascita avvenuta nel 1980 si è procurata la materia prima da foreste (del Nord Europa) gestite secondo i criteri di eco-sostenibilità dell’FSC (Forest Stewardship Council) e del PEFC (Programme for Endorsement of Forest Certification schemes). In tempi più recenti, vari proprietari di boschi sul territorio italiano hanno iniziato ad ispirare la loro amministrazione ai medesimi principi, cosicché l’azienda ha potuto rivolgere l’attenzione alla materia prima nazionale e, in particolare, a quella cresciuta nel mantovano. Con l’approvvigionamento di legname sul piano locale, la Palm Spa ha potuto raggiungere l’obiettivo di realizzare pallet 'a km zero': trasporto della materia prima quasi nullo e del prodotto finale contenuto (in quanto essa non esporta all’estero). L’azienda ha successivamente anche dato il via ad un’iniziativa di piantumazione locale di pioppi, favorendo così in più lo sviluppo dell’economia sul territorio. L’impresa si occupa del destino dei propri prodotti anche al termine del proprio ciclo di vita. Oltre ad effettuare direttamente un servizio di recupero dai clienti dei bancali dismessi o danneggiati e di loro riparazione (ove possibile), Palm sostiene il sistema 'Rilegno', il quale coordina e promuove la raccolta, il riuso e il riciclaggio degli imballaggi di legno, che vengono sottratti allo smaltimento in discarica e reinseriti nel ciclo produttivo. Da essi, infatti, possono essere realizzati pannelli truciolati, pasta cellulosa e compost. In tal modo tutta la filiera del pallet è controllata e certificata e l’impatto ambientale ridotto al minimo. Tornando ai mobili in green-pallet, proposti dal manuale di Altreconomia Edizioni, i dieci progetti possono essere realizzati con un totale di una ventina di bancali, la maggior parte della misura standard 35x35x12cm. Un modulo di tali dimensioni prodotto da Palm costa solo 6 euro, una cifra decisamente abbordabile. Che si scelga il pallet con il valore aggiunto della sostenibilità ambientale o uno tradizionale, quel che resta è la scelta di orientarsi verso una cultura del riuso e ad una concezione originale e fai-da-te dei propri elementi di arredo. Chi scelga di procurarsi i bancali 'a casa propria' faccia però attenzione ai traffici illeciti. Non è infrequente, infatti, che vengano commercializzati illegalmente imballaggi rubati, spesso rivenduti in stato di degrado (in assenza dei requisiti di portata e durata richiesti).

Commenti

Io ho usato i bancali per fare un essicatore solare a due piani ... funziona! Ecco la foto: http://www.icozorz.it/foto/2010_agosto/ortoAgosto/DSC_6180.jpg
alessandro porro, 16-11-2010 11:16
Bellissimo, fantastico. Esisteva e forse esiste ancora un'associazione internazionale dal nome Aad'a e in particolare un associato che hanno già sperimentato soluzioni di riuso, sia in arredamento per interni che per esterni.
Sabrina Rossi, 18-11-2010 03:18

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