di
Alessandra Profilio
23-06-2011
L'epidemia causata dal batterio Escherichia Coli che ha colpito in modo particolare la Germania del nord e generato allarme in Europa sembra essersi fermata. Lo hanno riferito le autorità tedesche. E mentre resta da definire l'origine della contaminazione, un gruppo di ricercatori ha spiegato perché il batterio è stato così aggressivo.
L'epidemia causata dal batterio Escherichia Coli che ha colpito in modo particolare la Germania del nord e generato allarme in Europa sembra essersi fermata. Lo hanno riferito le autorità tedesche sottolineando di aver registrato da venerdì scorso 'soltanto' 5 nuove infezioni.
La fonte di contaminazione del cosiddetto 'batterio killer', che ha provocato 40 vittime e oltre 2600 contagi, non è stata ancora stabilita con certezza. Dopo aver individuato la causa dell'epidemia nei germogli di un'azienda biologica nei pressi di Amburgo, qualche giorno fa è giunta la notizia che batteri E. Coli sono stati ritrovati anche in un ruscello nei pressi di Francoforte. Per precauzione è stato raccomandato di non consumare i prodotti già irrigati con queste acque contaminate.
E mentre resta da definire con precisione l'origine della contaminazione, un gruppo di ricercatori dell'Università di Muenster ha spiegato l'insolita aggressività del batterio Escherichia Coli che ha colpito in particolare la Germania. Secondo gli studiosi il ceppo O104:H4 del microrganismo è un 'clone' che combina insieme il potere di due patogeni virulenti: il primo capace di produrre la tossina enteroemorragica e il secondo capace di aderire alla parete intestinale. La combinazione di queste due caratteristiche, insieme alla resistenza legata ad alcuni antibiotici, ha fatto sì che questo ceppo fosse così mortale.
Diverso è invece il ceppo del batterio che ha colpito alcuni bambini francesi, ricoverati in un ospedale a Lille con sintomi compatibili con quelli provocati dal batterio Escherichia Coli. I bambini si sono sentiti male dopo aver consumato hamburger di marca 'Steak Country' acquistati in un supermercato appartenente alla catena internazionale 'Lidl'.
La Coldiretti ha rassicurato i consumatori sulla carne italiana su cui vengono effettuati circa 10 milioni di controlli l'anno sugli animali allevati nelle stalle presenti sul territorio nazionale, anche grazie ad una rete di circa 5mila veterinari, la più estesa in Europa. L'associazione ha inoltre oggi reso noto il via libera in Europa all'obbligo di indicare in etichetta l'origine di tutte le carni fresche, dalla bovina a quella di maiale, dal pollame a quella di agnello e capra.
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