di
Paolo Ermani
21-12-2012
"Come fa ad avere ancora il coraggio di presentarsi agli italiani nonostante le feroci critiche che si levano da più parti? Non sarà che sotto sotto, molti di quelli che lo criticano fanno parte del suo sistema e più o meno involontariamente lo sostengono?". Le riflessioni di Paolo Ermani sui residui di Berlusconi e del 'berlusconismo' nel nostro Paese e nei suoi cittadini.
Parafrasando Giorgio Gaber viene da chiedersi se fa più paura Berlusconi in sé o il Berlusconi che ci può essere in ognuno di noi. Sembra infatti strano che un personaggio tanto discusso e strapieno di scheletri nell’armadio sia ancora alla ribalta.
Come fa ad avere ancora il coraggio di presentarsi agli italiani nonostante le feroci critiche che si levano da più parti? Non sarà che sotto sotto, molti di quelli che lo criticano fanno parte del suo sistema e più o meno involontariamente lo sostengono? Recentemente la comica Luciana Littizzetto alla ennesima discesa in campo del fritto misto del signore, ha detto in televisione senza mezzi termini, che il suddetto “ha rotto il cazzo”. Una pesante presa di posizione del genere presupporrebbe una chiarezza di idee notevole e uno schierarsi molto netto. Ma guarda caso la stessa Littizzetto è in libreria in questi giorni con il suo ultimo libro (chiunque va in televisione scrive libri, non importa la qualità o il valore degli stessi) editato da Mondadori, cioè di proprietà di colui che “ha rotto il cazzo”. Bella coerenza! Viene anche da pensare paradossalmente che l’uscita della Littizzetto sia tutta una mossa di marketing doppiamente utile ad entrambi i contendenti che sembrano tanto distanti ma che invece stanno giocando la stessa partita. Infatti nonostante i tempi di generale crisi dell’editoria, proprio dopo la sparata della comica contro il suo editore, viene comprata dalla Mondadori una costosa pubblicità di una intera pagina sul giornale antiberlusconiano come Repubblica per pubblicizzare il libro della Littizzetto. Possibile che di tanti editori la Littizzetto sceglie proprio quello più distante dal suo pensiero? Possibile che non sappia chi è il proprietario della casa editrice per cui scrive?
Il problema è quindi davvero Berlusconi o chi, a prescindere da quello che dice, lo sostiene ampiamente?
Come sempre non conta quello che si dice, non conta quello che si vota, conta quello che si fa. Il sistema lo tiene in piedi chi lo fa stare in piedi. È infinita la lista degli alleati del sistema, oppositori solo a parole o nei sogni. Tanto per citare alcune perle: Pietrangeli cantava la barricadera Contessa ai suoi nostalgici compagni e faceva la regia al Costanzo Show sulle reti Mediaset. Il quotidiano comunista Il Manifesto pubblicizzava Mediaset senza problemi, anzi alle critiche dei suoi lettori a tanta spregiudicatezza, uno dei suoi padri fondatori Valentino Parlato, rispondeva che addirittura non si trattava di bisogno di soldi nell’accettare una pubblicità del genere ma di una superiorità intellettuale. L’uomo stratega di Matteo Renzi, tale Giorgio Gori, approda al PD in lizza per il parlamento con credenziali di tutto rispetto come produttore televisivo di un capolavoro che ha elevato la cultura italiana a livelli eccelsi come l’Isola dei famosi.
E che dire di tutti coloro che parlano o scrivono di difesa dell’ambiente e poi i loro organi di informazione. pubblicizzano allegramente e diffusamente case automobilistiche e inquinatori di ogni tipo fra i quali due degli inquinatori più pesanti del pianeta come Enel ed Eni.
Per non parlare poi delle varie Banche armate sempre presenti in ogni giornale e iniziativa filantropica.
In questo quadro, non è certo un caso che Berlusconi vuole posticipare le elezioni e dice apertamente che ha bisogno di stare il più possibile in televisione per recuperare punti. Conosce bene i suoi polli e sa che la televisione può ancora molto sul lato del consenso. Chi ha dato così tanto potere e influsso a Berlusconi? Solo i suoi soldi e i poteri di cui è servo o piuttosto la sua “cultura” che abbiamo lasciato entrare in tutti questi anni nelle nostre case attraverso la scatola dell’idiozia? Se anche una teorica nemica di Berlusconi come la Littizzetto ne è nel concreto alleata, vuol dire che la battaglia si gioca su tutti altri campi cioè culturali e di cambiamento reale nelle azioni. E questa è una partita lunga e impegnativa che ancora pochi vogliono fare. Meglio inveire contro Berlusconi da una parte e dall’altra con il proprio comportamento e le proprie azioni sostenere il sistema in cui prospera. È più facile, più comodo e soprattutto come nel caso della Littizzetto e di tanti come lei, fa vendere di più.
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