Si chiama "L'A Bi Ci" (non a caso) ed è il primo rapporto di Legambiente, realizzato insieme a VeloLove e GRAB+, che "fotografa" il mondo della bicicletta. Il rapporto fa il punto sullo stato della ciclabilità nel nostro Paese, guardando anche al valore economico generato da tutto ciò che gira intorno alle "due ruote" (produzione di bici ed accessori, ciclotour ma anche risparmio di carburante, riduzione di emissioni in atmosfera, rumore e altro ancora).
Ecco i dati positivi.
- un fatturato di 6,2 miliardi di euro generato dal “mondo della bicicletta”,
- un aumento delle piste ciclabili in tutta Italia, in alcuni centri addirittura raddoppiate tra il 2008 ed il 2015,
- un elevato uso della bicicletta per gli spostamenti casa-lavoro in alcune zone d'Italia, come la provincia autonoma di Bolzano, l'Emilia Romagna ed il Veneto.
A fronte di questi elementi positivi, purtroppo, non si registra un aumento della percentuale di italiani che utilizzano la bici per gli spostamenti quotidiani, ad esempio casa-lavoro o casa-scuola: era al 3,6% nel 2008 ed è rimasta tale nel 2015.
Si registra un aumento dell'uso di questo mezzo solo quando le amministrazioni adottano un approccio innovativo allo spazio urbano, come dimostrano i casi di Bolzano e Pesaro, dove uno spostamento su tre è realizzato con la bicicletta.
Bolzano ha creato un anello ciclabile che collega tutte le zone scolastiche, sportive e ricreative della città, favorendo l'uso di questo mezzo negli spostamenti non solo ricreativi ma anche lavorativi.
Pesaro ha realizzato la Bicipolitana, ovvero una “metropolitana di superficie” con percorsi ciclabili, che si estendono per 85 km, caratterizzati da colori diversi, connettendo le varie zone della città.
Il rapporto "L'A Bi Ci" prende in considerazione anche gli aspetti ambientali legati all'uso della bicicletta, sia in termini di minori impatti che di benefici economici derivanti da
- riduzione delle emissioni di gas serra
- riduzione dell'inquinamento acustico generato dal traffico stradale
- miglioramento della qualità dell'aria.
Per quanto riguarda la riduzione dell'emissioni di gas serra, il rapporto la quantifica in 15.248.644.552 kg di CO2, in base al modello di calcolo approntato dall'ECF con riferimento agli spostamenti in bicicletta nella UE a 28 Stati membri, dove i km pedalati risultano 134.231.025.984 nel 2015. In Italia i km pedalati sono il 4,28% di quelli registrati nella UE -28.
La riduzione delle emissioni di CO2 incide anche sul contenimento dei danni collegati ai cambiamenti climatici e contribuisce al miglioramento della qualità dell'aria. Con riferimento a quest'ultimo aspetto, il rapporto parte dal calcolo realizzato da ECF, che prende in considerazione la quota di km percorsi in auto e quelli effettivamente sostituiti dagli spostamenti in bici (approssimativamente un terzo degli spostamenti in bici rimpiazza tragitti precedentemente effettuati con l'autovettura privata).
Secondo quanto riportato da Legambiente, la ciclabilità genera in Europa una riduzione dei costi dell’inquinamento atmosferico pari a 426.797.211 euro, dato calcolato mettendo in relazione:
- il parco auto comunitario che è composto per il 41% da vetture diesel e per il 54% da vetture a benzina
- la suddivisione del parco circolante in base agli standard emissivi (categorie EURO)
- i costi dell’inquinamento atmosferico in base all’analisi UE
- La quota italiana di questo risparmio (il 4,28%) è pari a 18.266.921 euro.
Infine, il rapporto sottolinea come l'utilizzo della bicicletta abbia un effetto positivo anche sul contenimento dell'impatto acustico. In questo caso il report fa riferimento al manuale sui costi esterni dei trasporti, redatto dalla DG Mobility and Transport della Commissione Europea, da cui si evince che la bicicletta sostituisce altri mezzi di trasporto nelle seguenti percentuali:
- bus 40%
- auto 30%
- piedi 20%
- ciclomotori 10%.
La bicicletta viene usata in prevalenza di giorno (nel 90% dei tragitti) e nel centro cittadino (nel 50% dei casi) mentre il 30% dei ciclospostamenti riguarda le periferie ed il 20% le aree rurali.
Mettendo in relazione tutti questi elementi, nel rapporto "L'A Bi Ci" si evidenzia come la ciclabilità generi in Europa una riduzione dei danni dovuti all'inquinamento quantificabile in 300.000.000 euro, la quota italiana di questo risparmio (il 4,28%) sarebbe pari a 12 milioni 840.000 euro.