«Tutto è curato e seguito nei minimi particolari - spiega Ramon - dalla relazione col cliente all'uso esclusivo di prodotti biologici ed etici, dalla provenienza delle materie prime utilizzate al packaging».
Com'è nata l'idea di un bioparrucchiere?
Ho sempre vissuto in campagna, appena fuori Roma. Lo stile di vita dei miei genitori è stato improntato a un modo di vivere semplice e sostenibile: abbiamo un orto e abbiamo privilegiato una vita il più possibile naturale. Per me è stato quasi automatico ricercare questi valori e modi anche nel mio lavoro. Volevo, infatti, che fosse etico al cento per cento.
Prima di diventare un bioparrucchiere cosa facevi?
Ho sempre fatto il parrucchiere ma c'è sempre stato dentro di me il desiderio di una ricerca verso un nuovo modo di effettuare i normali trattamenti: un modo diverso, nuovo, non dannoso per le donne che vi si sottopongono, per me che li faccio ogni giorno e per l'ambiente. All'inizio non è stato facilissimo perché circa 15 anni fa, quando ho cominciato, non si conosceva come adesso il mondo del biologico e dei prodotti sostenibili. Ho iniziato pian piano a conoscere le aziende (ancora poche) che producevano quello che cercavo.
Come hai fatto a trovare i prodotti biologici e sostenibili che cercavi?
Cercavo prodotti di derivazione naturale al cento per cento, dalle piante da agricoltura biologica e biodinamica al packaging che non fosse plastica ma vetro. Volevo, inoltre, che non fossero testati su animali. Non è stato facile trovare le aziende giuste ma, attraverso un lavoro di ricerca e di informazione ci sono riuscito. Ci credevo profondamente.
Come fate a non usare acidi e chimica? Come fate permanenti, tiraggi, tinture?
Non faccio assolutamente né tiraggi né permanenti. Mi sono sempre rifiutato di fare trattamenti aggressivi e nocivi a ogni livello proprio per evitare di intossicare me stesso, le clienti e l'ambiente con i rifiuti derivanti da questo tipo di pratiche. Ho cercato di lavorare fin dall'inizio così ma direi che c'è stata una vera e propria evoluzione in questo senso. Ho iniziato a informarmi e a cercare di capire cosa significa usare in modo indiscriminato le sostanze chimiche tipiche di questo lavoro. Nel frattempo questa ricerca ha influito anche nelle mie scelte private come ad esempio pormi serie domande sull'alimentazione con uno stile di vita vegetariano, iniziare a pensare ai risvolti del mio lavoro in termini di impatto sull'ambiente cominciando dalla produzione di rifiuti tossici al rispetto degli animali, ecc.. Non usiamo acidi né cartine per fare colpi di sole che facciamo a mano libera, rispettando in questo modo la struttura del capello ed evitando di produrre rifiuti inutilmente.
Che prodotti usi?
I nostri prodotti sono certificati ICEA (Istituto per la Certificazione Etica e Ambientale), non contengono nickel né altre sostanze nocive e sono, quindi, perfettamente utilizzabili anche da donne in gravidanza o allergiche. Nelle tinture che usiamo ci sono pigmenti vegetali, non c'è formaldeide, né resorcina (sostanze molto pericolose) né parabeni. Inoltre non usiamo prodotti che contengano oli minerali o profumi di sintesi. Si tratta di sostanze che vengono a contatto con la pelle e portano allergie ed altri effetti collaterali. Di solito la gente pensa che nelle tinture la sostanza da evitare sia solo l'ammoniaca e così cerca prodotti che non ne contengano ma ci sono altre sostanze come quelle che ho appena citato che dovrebbero essere evitate. Per quanto riguarda gli shampoo sono profumati solo con oli essenziali e sono mirati alle esigenze specifiche di ogni tipi di capello.
Qual è l'effetto e la durata delle tinture che usi?
Nelle tinture che uso non c'è ammoniaca. L'ammoniaca apre il capello, fa penetrare il pigmento per poi richiuderlo. Il capello, naturalmente, si rovina e spesso non si richiude, quindi il pigmento scivola e viene lavato via. Le tinture che usiamo, invece, fanno penetrare il colore senza aprire il fusto. Il capello rimane lucido, luminoso e con un effetto perfettamente naturale.
Chi sono le tue clienti?
Ci sono alcune persone che si avvicinano solo per curiosità o vedono la cosa come una moda. Per la maggior parte, però, si tratta di persone molto consapevoli e che già fanno scelte etiche attraverso un consumo critico. Attraverso il dialogo con i miei clienti imparo moltissimo ed è l'occasione per sapere di più. All'inizio non è stato facilissimo e la clientela era poca perché non venivo capito. Mi rendevo conto di essere avanti da un certo punto di vista ma forse un po' troppo rispetto ai tempi. Adesso, invece, vedo che le cose cominciano a cambiare e ad andare bene.
Quali sono i costi al cliente?
Per fare un esempio, una confezione di shampoo da 260 ml costa circa 20 euro. Quindi parliamo di un prezzo piuttosto alto e che sicuramente non è per tutti. Però c'è anche da dire che basta usarne pochissimo e non in modo indiscriminato come si fa di solito. Lo uso per le mie clienti in negozio ma lo vendo anche ricaricando il flacone in vetro. Proprio questa impostazione improntata alla moderazione e al rifiuto dello spreco mi permette di proporre un prezzo equo e soprattutto senza sorprese nei confronti del cliente. Per una messa in piega e un colore non si spendono più di 50 euro, quindi i prezzi sono uguali e qualche volta anche inferiori a quelli di un parrucchiere tradizionale. Non ci sono prezzi differenziati a seconda che si usi un prodotto biologico o chimico come si fa in alcuni negozi o con prezzi aggiuntivi se si usano creme o lozioni. Qui è tutto biologico .
Chi sono i tuoi collaboratori?
Ho due collaboratori: un parrucchiere e una manicure (anche nel caso della manicure i prodotti sono biologici ed etici). Al momento sto cercando personale ma non è facile. I ragazzi a cui ho fatto colloqui sono spaesati al primo incontro, non si ritrovano, non sembrano capire di cosa parlo. Sono abituati a un altro modo di lavorare e fanno fatica ad aprirsi al cambiamento. Cerco personale che condivida il mio sogno e non desidero scendere a compromessi. Preferisco lavorare da solo piuttosto che tornare indietro.
Qual è il tuo sogno?
Ho sempre sognato, fin da piccolo, di fare questo lavoro. In famiglia nessuno faceva il parrucchiere e quando ne parlai con i miei genitori all'epoca non capirono. Ero, però, convintissimo e sono riuscito a realizzarlo nel modo in cui volevo apportando in questo settore un cambiamento che reputo di fondamentale importanza. Ora vorrei continuare così.
Perché venire dal bioparrucchiere?
Per la propria salute e per quella dell'ambiente che ci circonda, prima di tutto. Ma anche per fare un'esperienza di relax: al lavaggio le poltrone fanno un massaggio a tutto il corpo e si attiva una lampada per la cromoterapia. Nei negozi tradizionali, inoltre, c'è spesso la tendenza a voler vendere prodotti a ogni costo, a fare trattamenti comunque, a convincere la cliente con consigli spesso non richiesti. Nel mio negozio l'etica non riguarda solo il prodotto che viene usato ma anche un rapporto diverso col cliente. Mi piace l'idea di condividere un progetto comune.
Quali sono i tuoi progetti futuri?
Ne ho tanti. Per me è importante continuare a credere in quello che faccio ed evolvermi. La mia difficoltà al momento è trovare le persone che condividano la mia visione.
Che cos'è la bellezza secondo te?
Secondo me la bellezza è salute e armonia.