Il caso vuole che due azioni completamente diverse e opposte fra loro, abbiano il venerdì/friday come parola chiave: una è quella degli studenti dei Fridays for Future, che seguendo l’esempio di Greta Thunberg scioperano i venerdì per fermare il disastro climatico. L’altra è l’ennesima trovata commerciale che viene dall'America che ha scelto un venerdì di novembre chiamandolo Black Friday con il quale iniziare la lunga maratona dell’acquisto che arriverà fino a Natale. Praticamente sono un venerdì la negazione dell’altro.
Non a caso Greta Thunberg afferma che il consumismo è il problema e dichiara che lei non si compra nulla che non le sia assolutamente indispensabile. Solo per questo gesto è avanti anni luce rispetto a tutti quelli che parlano di cambiamento ma mai metterebbero in discussione il sacro consumismo che è invece la causa principale della catastrofe attuale. Infatti Greta dà molto fastidio a chi vuole imperterrito continuare a produrre e acquistare oggetti per lo più superflui, che vanno solo ad aumentare le discariche in terra e in mare. La sobrietà e l’intelligenza della ragazzina svedese sono una vera minaccia per i distruttori del pianeta, perché lei non si limita a dire ai politici che devono agire ma intanto agisce lei in prima persona rifiutando il consumismo. Visti i tempi, un'azione del genere è considerata come una terribile eresia. Quindi da una parte l’orgia del consumo con il piede pigiato sull’acceleratore e dall’altra chi vuole fermare la macchina lanciata a tutta velocità verso il baratro.
Mai come ora non si deve comprare nemmeno uno spillo in questi folli Black Friday, Black week, Cyber Monday, che come una slavina ci arrivano addosso da tutte le parti. Perché basta che funzioni una sola di queste trovate commerciali e immediatamente si moltiplicano in ogni direzione e ambito sommergendoci.
E ancora una volta l’Italia dà il peggio di sé. Mentre le emissioni di gas serra continuano a battere tristi record, noi siamo uno dei paesi europei che spenderà di più nel Black Friday, si prevede la cifra monstre di oltre un miliardo di euro! Non c’è che dire, sarà veramente un venerdì nero.
A voglia a dare addosso ai politici che non fanno questo e quello, non sono mica loro che con una pistola puntata alla tempia ci ordinano di comprare. Sempre a lamentarci di tutto e di tutti ma poi quando si tratta di aprire il portafoglio e buttare soldi, siamo nel club dei campioni mondiali della specialità. Ma chi ci crede più alla gente che si lamenta di questo e quello? Che se la prende con gli immigrati o con chiunque pur che sia, dicendo che ci rubano il lavoro, che ci rubano soldi.
Altro che crisi, altro che miseria e povertà; sprechiamo soldi come se piovesse, con case già piene di ogni cinafrusaglia e abbiamo ancora il coraggio di continuare. Contro questa corsa al suicidio ci vogliono milioni di Greta Thunberg che non si preoccupano di apparire ma di essere. Che se ne fregano di quali abiti acquistare per poter essere uguali a tutte le altre, cioè improbabili, squallide imitazioni di Barbie. Qui c’è in gioco la sopravvivenza della specie umana, altro che rossetti, vestiti, profumi, playstation, I-phone numero 1000, televisori grandi come pareti e così via….
Non partecipate all'assurda orgia consumista, gli unici a rimetterci sarete voi. E i vostri imballaggi e acquisti, ve li ritroverete sulle spiagge questa estate, ve li ritroverete nell’aria inquinata, ve li ritroverete nel cibo avvelenato, ve li ritroverete nel clima impazzito a causa nostra. Opponete una sana e lucida resistenza alla Black follia, non comprate niente. Il pianeta, i vostri figli e nipoti vi ringrazieranno.