Con una popolazione di più di 10 milioni di persone, il Belgio è uno stato europeo che si contraddistingue sotto diversi aspetti: non solo è tra i fondatori dell'Unione Europea e la sua capitale Bruxelles è sede di varie istituzioni comunitarie, ma è anche un territorio diviso in tre parti e con tre lingue ufficiali. A settentrione si trovano infatti le Fiandre, la cui popolazione è di lingua olandese, a sud c’è la Vallonia, prevalentemente francofona con l'eccezione di una piccola comunità germanofona e, “nel mezzo”, c’è la regione della città di Bruxelles che è ufficialmente bilingue e nella quale risiede circa il 10% degli abitanti. Una popolazione quindi decisamente eterogenea, non solo dal punto di vista linguistico. E per quanto riguarda invece la salute? Come si curano i Belgi e che rapporto hanno, per esempio, con i medicinali omeopatici? È quanto ha cercato di capire un’indagine svolta nel 2013 dalla società di indagini Dedicated. La ricerca è stata commissionata da Boiron Belgio (http://www.boiron.be), una delle 18 filiali del Gruppo Boiron (la quarta per fatturato), situata a Evere vicino a Bruxelles e dove lavorano circa un centinaio di persone. La filiale belga distribuisce su tutto il territorio sia medicinali omeopatici a nome comune che medicinali omeopatici specialità a marchio Boiron. Per questi ultimi, a differenza dell’Italia (1), è possibile riportare sulle confezioni e il foglietto illustrativo sia la posologia che le indicazioni terapeutiche.
Per condurre l’indagine è stato selezionato un campione di 1000 cittadini belgi, 41% residenti in Vallonia/Bruxelles e il 59% nelle Fiandre. Dalle interviste fatte, sono emersi i seguenti dati:
LA CONOSCENZA E L’USO DEI MEDICINALI OMEOPATICI
Il 69% della popolazione dichiara di conoscere l’omeopatia e il 37% afferma di essere “molto bene o ben informato” sul tema. Sono soprattutto le donne (77%)a conoscere questa terapia, nota sia nel Sud (72%) che nel Nord (66%) del Paese.
Per quanto riguarda l’uso, il 44% dei Belgi ha fatto ricorso almeno una volta a un medicinale omeopatico (un dato in crescita di +4 punti rispetto a una precedente indagine IPSOS del 2011). Dei “non utilizzatori” è invece il 7% a dichiararsi aperto a un possibile uso in futuro. Interessante notare che nel 34% dei casi il consiglio di utilizzare questi medicinali viene da amici o parenti, mentre per il 27% da parte del medico e nel 25% dei casi dal farmacista.
QUALI SONO LE MOTIVAZIONI ALL’USO?
Il 55% della popolazione sceglie questi medicinali per il fatto che li considera “naturali” e il 28% perché così “si possono evitare terapie chimiche”. Per il 27% si tratta di “medicinali efficaci”. Inoltre, a quanto dichiarano gli intervistati, il trattamento omeopatico: permette di “prendere meno medicinali” (69%); può essere “usato in prevenzione” (65%) e “in associazione con altre terapie, per limitarne gli effetti collaterali” (56%); può essere “usato nelle malattie croniche e come trattamento di terreno” (54%). Fra le qualità riconosciute a questi medicinali: “non inquinano l’ambiente” (70%), si tratta di una “medicina economica” (47%), “sono rimborsati dal SSN” (26%).
IN QUALI AMBITI TERAPEUTICI VIENE USATA L’OMEOPATIA?
I Belgi hanno fiducia nel ricorso ai medicinali omeopatici soprattutto in caso di malattie invernali (61%); stress, ansia e insonnia (59%); problemi digestivi (56%) e allergie (54%).
E in quali altri casi sarebbero interessati a valutare il ricorso a questa terapia? Il 73% per disturbi legati alla dentizione nel bambino; il 72% per curare ansia, stress e insonnia; il 68% nel caso di vampate di calore in menopausa.
(1) Naturalmente, questo non dipende da una decisione delle Aziende del settore ma da un diverso recepimento, nel nostro Paese, di una direttiva comunitaria europea. L’Italia, infatti, è la sola in Europa ad aver recepito queste norme in maniera restrittiva. (http://www.ilcambiamento.it/aziende_salute/omeopatia_italiani_indagine_astraricerche.html)