Il progetto Omeoart nasce in Italia nel 2001 da un’idea di Francesca Bianucci, esperta d’arte e Alberta Mantovani, responsabile dei Progetti Speciali di Boiron Italia. Un’idea che Christian Boiron, Direttore Generale del Gruppo Boiron, accoglie e sostiene con entusiasmo fin dalla sua nascita.
La storia
Nel 2003 Francesca Bianucci realizza a Milano la prima collettiva Omeoart e, con l’aiuto del critico d’arte Pierre Restany, sceglie di invitare artisti italiani di grande calibro, dalla formazione e dalle sensibilità molto diverse, chiedendo loro di realizzare una “libera interpretazione del messaggio dell’omeopatia”. Fin dalle sue origini l’associazione ha già chiara la sua mission: creare un dialogo tra arte e omeopatia. Con lo stesso obiettivo vengono realizzate altre importanti esposizioni: a Ravello (dicembre 2003) nel contesto storico di Villa Rufolo, e a Roma (ottobre 2004) presso il Nobile Collegio Aromatariorum, all’interno dei Fori Imperiali. Seguono altre due mostre collettive ancora a Milano e a Piacenza.
Animati da entusiasmo e passione, nel settembre dello stesso anno i fondatori dell’Associazione inaugurano, presso il Maschio Angioino di Napoli, Omeoceramica, una mostra di ceramiche inedite sempre sul tema dell’omeopatia, realizzate da 32 Maestri dell’Arte della Ceramica di fama nazionale e internazionale. L’attività dell’associazione si arricchisce di nuove opere e contributi e arriva a superare i confini nazionali: nell’Aprile 2010 la collettiva Omeoart viene infatti organizzata in Francia, nella sede Boiron di Lione.
La collezione permanente
Gli artisti che hanno preso parte alle collettive "Omeoart, Omeopatia nell'Arte" hanno donato le opere a Omeoart Associazione Culturale Boiron (senza scopo di lucro), dando così vita alla prima e unica raccolta al mondo di creazioni artistiche sul tema dell'omeopatia. Con il tempo la collezione si è arricchita dei contributi di nuovi autori che hanno aderito al progetto, in una ricca varietà di soluzioni espressive e percorsi: il "fil rouge" che unisce le opere è l'armonia, i colori accesi, allegri, l'approccio disteso e a volte ironico. I codici espressivi sono variegati e spaziano dal pop al concettuale fino al figurativo, senza trascurare poesia visuale, fotografia, grafica, design, assemblaggi polimaterici. Tutte le opere sono inoltre impreziosite da piccoli racconti o poesie creati dagli stessi artisti, realizzando nuove icone per una lettura critica dell'omeopatia e del suo approfondimento esistenziale e culturale.
I progetti targati Omeoart
Oltre all'organizzazione di esposizioni, la mission di Omeoart si estende promuovendo iniziative culturali che guardano a una dimensione più ampia, con lo scopo di mettere l’arte al centro della vita, favorendo la creatività di ognuno nel proprio ambito. Ne è un esempio il seminario esperienziale "Curare con gioia", tenutosi nel maggio 2011 a Milano e condotto da Patch Adams, il celebre clown medico statunitense inventore della "terapia del sorriso". L'evento ha visto la presenza di Christian Boiron e di circa 150 tra medici, farmacisti e operatori della salute che hanno potuto sperimentare esercizi relazionali fondati sull'empatia e l’amore.
L’artista di Omeoart Gregorio Mancino, noto per le sue performance in movimento, ha invece trasformato, con l’aiuto dei bambini e dei loro genitori, il reparto di Neonatologia dell'Ospedale "Macedonio Melloni" di Milano, la "Maison de Répit" di Bruxelles (struttura che accoglie bambini colpiti da gravi malattie) e, con la collaborazione dell’Associazione Bambini Senza Sbarre, anche le sale d’attesa delle carceri di San Vittore, Opera e Bollate (Mi).
La visione di Christian Boiron
Dietro al successo dell’Associazione Culturale Boiron c’è da sempre il sostegno di Christian Boiron, Presidente onorario di Omeoart e Direttore Generale del Gruppo Boiron. Secondo il suo pensiero, il parallelismo tra arte e omeopatia è sostenuto da più similitudini: “L’omeopatia è un metodo terapeutico arricchente, ma difficile, perché rimette in causa diverse convinzioni, delle “quasi-certezze”. Sollecita una nuova visione della malattia, del malato, della medicina e della scienza, senza indurci a rifiutare le nostre precedenti visioni, ma arricchendole con nuove sfumature. Anche l’arte è una disciplina difficile, esigente ed appassionante, che ci porta a rimettere in causa diverse convinzioni… ci permette così di acquisire una nuova dimensione delle cose, della vita, senza per questo obbligarci ad abbandonare la nostra razionalità. Allo stesso modo, l’omeopatia permette al medico e al malato di acquisire una nuova dimensione dei problemi inerenti alla salute, senza nulla togliere al valore della medicina moderna, delle nuove tecniche chirurgiche e dei nuovi medicinali. L’omeopatia deve essere inserita nel cuore della medicina, così come l’arte deve essere inserita nel cuore della nostra esistenza e della nostra società: oltre alla scienza, l’arte e l’amore insieme possono fare progredire considerevolmente le nostre conoscenze!”, afferma il manager francese.