Boom di firme per la dichiarazione di Great Barrington: «Covid, le politiche di blocco hanno effetti devastanti»

In pochi giorni la dichiarazione promossa da tre scienziati di Harvard, Oxford e Stanford e sottoscritta a Great Barrington, negli Stati Uniti, ha fatto il giro del mondo e sta raccogliendo centinaia di migliaia di adesioni. «Le attuali politiche di blocco stanno producendo effetti devastanti sulla salute pubblica, a breve e lungo periodo. Raccomandiamo l'approccio Focused Protection» dicono i promotori.

Boom di firme per la dichiarazione di Great Barrington: «Covid, le politiche di blocco hanno effetti devastanti»

«In qualità di epidemiologi delle malattie infettive e di scienziati della salute pubblica, siamo molto preoccupati per gli effetti dannosi sulla salute fisica e mentale causati dalle politiche adottate dai Governi in materia di COVID-19, e raccomandiamo un approccio che chiamiamo “Protezione Focalizzata” (Focused Protection)»: inizia così la cosiddetta dichiarazione di Great Barrington, sottoscritta lo scorso 4 ottobre nella località americana dal dott. Martin Kulldorff (professore di medicina all’Università di Harvard, biostatistico ed epidemiologo con esperienza nell’individuazione e nel monitoraggio delle epidemie di malattie infettive e nella valutazione della sicurezza dei vaccini), il dott. Sunetra Gupta (professore all’Università di Oxford, epidemiologo con esperienza in immunologia, sviluppo di vaccini e modellazione matematica delle malattie infettive) e il dott. Jay Bhattacharya (professore alla Stanford University Medical School, medico, epidemiologo, economista sanitario ed esperto di politica sanitaria pubblica, con particolare attenzione alle malattie infettive e alle popolazioni vulnerabili).

«Le attuali politiche di blocco stanno producendo effetti devastanti sulla salute pubblica, a breve e lungo periodo» si legge nella dichiarazione. «Con il passare del tempo, la nostra comprensione del virus sta crescendo» proseguono, e aggiungono: «Con l’aumento dell’immunità nella popolazione, il rischio di infezione per tutti, compresi i più vulnerabili, diminuisce. Sappiamo che tutte le popolazioni alla fine raggiungeranno l’immunità di gregge, cioè il punto in cui il tasso di nuove infezioni diventerà stabile» ed esortano a mantenere come obiettivo quello «di ridurre al minimo la mortalità e i danni sociali fino a raggiungere l’immunità di gregge».

«L’approccio più umano, che bilancia i rischi e i benefici nel raggiungimento dell’immunità di gregge, è quello di permettere a coloro che sono a minimo rischio di morte di vivere normalmente la loro vita per costruire l’immunità al virus attraverso l’infezione naturale, proteggendo al meglio coloro che sono a più alto rischio. Noi chiamiamo questa strategia Focused Protection, “Protezione Focalizzata”» proseguono i promotori.

E aggiungono: «A coloro che non sono vulnerabili dovrebbe essere immediatamente consentito di riprendere la vita come normale. Semplici misure igieniche, come il lavaggio delle mani e la permanenza a casa quando si è malati, dovrebbero essere praticate da tutti per abbassare la soglia di immunità di gregge. Le scuole e le università dovrebbero essere aperte all’insegnamento in presenza. Le attività extrascolastiche, come lo sport, dovrebbero essere riprese. I giovani adulti a basso rischio dovrebbero lavorare normalmente, piuttosto che da casa. Dovrebbero essere aperti i ristoranti e le altre attività commerciali. Arte, musica, sport e tutte attività culturali dovrebbero riprendere normalmente. Le persone più a rischio possono partecipare se lo desiderano, mentre la società nel suo insieme gode della protezione conferita ai più vulnerabili da coloro che hanno costruito l’immunità di gregge».

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