La BP fa shopping di bioetanolo in Brasile

Alla ricerca di una riqualificazione internazionale dopo il disastro nel Golfo del Messico, la BP tenta l’assalto al bioetanolo brasiliano, acquisendo il controllo di due delle maggiori compagnie produttrici locali, per tentare di far dimenticare il disastro della Deepwater Horizon.

La BP fa shopping di bioetanolo in  Brasile
La Bp, dopo il disastro ecologico causato nel Golfo del Messico nel 2010, prova a rilanciarsi sul mercato e lo fa geograficamente più a sud, in Brasile, sfruttando lo slancio commerciale e finanziario che sta avendo ultimamente il mercato dei biocarburanti. In una nota, infatti, la multinazionale britannica ha affermato di aver assunto il controllo della Tropical BioEnergia, joint venture brasiliana produttrice di etanolo a Edéias, nello Stato di Goiás. Un'operazione da circa 71 milioni di Dollari, che si va ad aggiungere al 3% (25 milioni di dollari) che la compagnia britannica si è assicurata dal produttore di zucchero ed etanolo Companhia Nacional de Açúcar e Álcool facendo così salire la quota di Bp al 99,97%. Proviamo a dare uno sguardo più nel dettaglio in entrambe le acquisizioni. Si tratta di operazioni importanti, soprattutto dopo la terribile vicenda legata alla Deepwater Horizon. L’impressione è che la Bp stia facendo di tutto per riabilitarsi: molte multinazionali, per cercare di “ripulire la loro immagine”, attivano programmi di cooperazione, costruiscono villaggi, ospedali, scuole. La Bp ha deciso, invece, di “dedicarsi” al biofuel. Con la totale acquisizione di Tropical BioEnergia, la Bp intende raddoppiare la produzione di etanolo portandola a 450 milioni di litri all’anno, con il progetto di estendere le operazioni nel resto della regione. Con questa acquisizione, la presenza della Bp in Brasile sale a tre stabilimenti tra lo stato di Goiás e il Minas Gerais. L’affare del 3% che gravita intorno alla Companhia Nacional de Açúcar e Álcool è invece successivo a quello, molto più consistente, già avviato nel marzo 2011, con il quale la Bp si era già assicurata l’83% della Compagnia brasiliana per una cifra pari a 680 milioni di Dollari. Nell’accordo, la Bp si è anche impegnata a coprire totalmente i debiti di lunga durata contratti dalla Cnaa. La quasi totale acquisizione della Cnaa (le briciole lasciate dal gigante britannico se le spartiscono sparuti gruppi privati) e la definitiva acquisizione della Tropical BioEnergia segna l’affare più cospicuo che la Bp potesse fare sia per tentare di ricrearsi una verginità sia per incrementare i propri affari e la propria presenza nel settore delle energie alternative. Ma i biocarburanti provenienti da un paese caratterizzato dalle foreste primarie amazzoniche sono davvero riconducibili alle fonti rinnovabili? O siamo di fronte a un nuovo disastro, più silenzioso e meno vistoso, ma altrettanto drammatico?

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