Caccia: il ministro Catania propone il posticipo della stagione venatoria

Il ministro delle Politiche Agricole Mario Catania ha proposto di posticipare l'avvio della stagione della caccia a causa della siccità e degli incendi che stanno colpendo ancora in questi giorni vaste zone del territorio italiano.

Caccia: il ministro Catania propone il posticipo della stagione venatoria
Il ministro delle Politiche Agricole Mario Catania ha proposto di posticipare l'avvio della stagione della caccia a causa della siccità e degli incendi che stanno colpendo ancora in questi giorni vaste zone del territorio italiano. La proposta è stata accolta positivamente da Alfonso Pecoraro Scanio, ex ministro dell'Ambiente e presidente della Fondazione Univerde, che, ribadendo il 'no' alla riapertura della caccia, ha spiegato che tanti animali selvatici sono morti per le fiamme e tutti vivono in condizioni difficili. “Ma settembre è il mese di apertura della caccia e molte regioni, con costante contrasto con le norme europee e nazionali, insistono a votare per aperture anticipando l'azione dei fucili”. L’Enpa ritiene importante ma ancora insufficiente la presa di posizione del Ministro delle Politiche Agricole, Mario Catania, sul posticipo della stagione venatoria a causa della siccità e degli incendi. La Protezione Animali chiede infatti che il Governo eserciti pienamente e tempestivamente i suoi poteri per la piena tutela della fauna, in ottemperanza all’articolo 117 della Costituzione, che attribuisce allo Stato la potestà esclusiva nei confronti dell’ambiente, degli ecosistemi e, dunque, degli animali selvatici. L'Enpa, in particolare, chiede al Governo di cancellare la stagione venatoria 2012/2013 e sollecita il Governo ad attivarsi prima della riunione del 5 settembre annunciata dal Ministro Catania: l’incontro, infatti, non eviterebbe il massacro delle preaperture, in calendario per l’1 e 2 settembre in molte regioni italiane. Una buona notizia arriva intanto dal Lazio dove i giudici del tribunale amministrativo hanno accolto il ricorso presentato dal Wwf Lazio contro la scelta della Regione di anticipare la stagione della caccia a sabato 1 e domenica 2 settembre. Il Tar ha stabilito che per sparare i cacciatori dovranno attendere l’inizio ufficiale della stagione venatoria, fissato per il 16 settembre. “Come ogni anno ormai accade – spiega il WWF - la Regione Lazio intendeva anticipare di due settimane l'avvio della caccia, contravvenendo palesemente alla direttiva comunitaria Uccelli e ignorando, per specie come il colombaccio, il parere negativo dell’Ispra l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale. Ma il Tar ci ha dato ragione”. Secondo Vanessa Ranieri, presidente regionale del WWF, la prevista preapertura della caccia “avrebbe sferrato un ulteriore colpo di grazia alle popolazioni di fauna selvatica già duramente colpite da mancanza d’acqua e distruzione dell’habitat riproduttivo a causa delle fiamme”. Le associazioni in difesa di ambiente e fauna chiedono di vietare la caccia nel prossimo autunno “affinché siano scongiurati i danni irreversibili agli ecosistemi”.

Commenti

Finalmente una bella notizia ! Noi però siamo per la posticipazione di ogni apertura finchè non sarà stato appurato il ...sopraripopolamento delle specie. Ma siccome ci rendiamo conto del gran numero di anni necessario per riparare alla carneficina, proponiamo che la caccia sia sospesa e vietata fino alla data ( dieci anni ? )in cui il sopraripopolamemto diventerà un'....emergenza nazionale.
Franco, 30-08-2012 05:30
Finsalmente una bella notizia. Però noi siamo per l'abolizione della caccia, la cui lunga storia nei secoli è passata dalla necessità per la sopravvivenza umana al monopolio statale di concessioni e licenze, monopolio che, spogliando le polazioni del diritto loro concesso dagli imperi, ha monetizzato a effetti fiscali l'antica usanza. Questa usanza è però divenuta ai tempi nostri un lusso e non è più rispondente alle mutate primitive esigenze di sopravvivenza umana.E' divenuta invece una carneficina legalizzata e non è nemmeno...interessante per l'apporto fiscale, almeno così come è attualmente disciplinato. Si pone inoltre il problema inverso di sopravvivenza animale. Era ora quindi ( Europa docet ) di un cambio imperativo di rotta e di comportamenti. Non solo posticipazione temporanea, bensì posticipazione perpetua e cioè sospensione e divieto di caccia per tutto il tempo necessario (dieci anni ?) a certificare un sovraripopolamento delle specie animali, tale da consentire di far fronte a quella...auspicabile emergenza.
Franco, 30-08-2012 07:30
Purtroppo mi corre l'obbligo di segnalare che la "bella notizia" non è affatto tale per la gerarchia regionale del Veneto, che si è affrettata ad assicurare che da noi si comincia ...anticipatamente per l'1-2 settembre in quanto i rilievi effettuati dimosrerebbero che non c'è stata alterazione della fauna: Si riferivano evidentemente a loro stessi.
Franco, 31-08-2012 10:31
ancora una volta si assiste al condizionamento dei politici agli interessi delle varie associazioni, in questo caso sono a comandare i cacciatori, veri sfaticati danarosi che per noia, pretendono di praticare l'antica usanza del cacciare, che nell'uomo nei tempi antichi era per fame, usando i sofisticati strumenti attuali contro le uniche e identiche difese della selvaggina residua!! vergogna vergogna vergogna!!
walter, 01-09-2012 03:01
Bisognerebbe evitare di fare proclami che non hanno nessun fondamento, anche l'ispra, in fatto di comunicati emanati dimostra la sua plateale incapacità. In francia, in spagna, in grecia, in portogallo, in croazia, in macedonia, in serbia, in bosnia, in romania etc.etc la caccia è aperta da giorni, (chi il 1' agosto, chi il 15). Comunque volevo rassicurarvi sul fatto che la selvaggina prospera e non ha risentito dei problemi ambientali. Ho fatto la mia preapertura in sicilia, in provincia di ragusa, posto bellissimo in un agriturismo. Ho mangiato divinamente ed ho passato 2 giorni di caccia bellissimi. C'erano molti colombacci, che dimostra che è infondato il dato che la selvaggina è in pericolo. Andate a vedere di prendere chi incendia i boschi per poi prendere l'appalto per il rimboschimento......avete l'anello al naso???
fabrizio, 02-09-2012 11:02
In Umbria i giornali ci hanno puntualmente informati, negli ultimi mesi, della grave situazione ambientale che si è creata. I vasti incendi diffusi un po' dappertutto, la crisi idrica senza precedenti, le ondate di calore elevato che si sono più volte abbattute sul territorio, oltre ad essere sotto gli occhi di tutti, sono stati puntualmente descritti dai mezzi di informazione. Lo stato delle cose è stato poi certificato dalle istituzioni locali, attraverso la richiesta effettuata dalla Regione nei confronti del Governo dello "stato di emergenza idrica" prima e dalla richiesta dello "stato di calamità naturale" poi. Lo stesso assessore (agricoltura e caccia) Fernanda Cecchini, non più tardi di due settimane fa, affermava che l'Umbria è "particolarmente colpita dalla siccità". Ebbene, lo stesso assessore ha negato una sospensione della preapertura e dell'apertura della caccia, sostenendo che "l'Umbria non presenta situazioni di particolari crisi". Sarebbe auspicabile, da parte dei nostri amministratori, atteggiamenti di maggiore coerenza e responsabilità.
Marcello, 03-09-2012 01:03

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