di
Alessandra Profilio
30-08-2012
Il ministro delle Politiche Agricole Mario Catania ha proposto di posticipare l'avvio della stagione della caccia a causa della siccità e degli incendi che stanno colpendo ancora in questi giorni vaste zone del territorio italiano.
Il ministro delle Politiche Agricole Mario Catania ha proposto di posticipare l'avvio della stagione della caccia a causa della siccità e degli incendi che stanno colpendo ancora in questi giorni vaste zone del territorio italiano.
La proposta è stata accolta positivamente da Alfonso Pecoraro Scanio, ex ministro dell'Ambiente e presidente della Fondazione Univerde, che, ribadendo il 'no' alla riapertura della caccia, ha spiegato che tanti animali selvatici sono morti per le fiamme e tutti vivono in condizioni difficili. “Ma settembre è il mese di apertura della caccia e molte regioni, con costante contrasto con le norme europee e nazionali, insistono a votare per aperture anticipando l'azione dei fucili”.
L’Enpa ritiene importante ma ancora insufficiente la presa di posizione del Ministro delle Politiche Agricole, Mario Catania, sul posticipo della stagione venatoria a causa della siccità e degli incendi. La Protezione Animali chiede infatti che il Governo eserciti pienamente e tempestivamente i suoi poteri per la piena tutela della fauna, in ottemperanza all’articolo 117 della Costituzione, che attribuisce allo Stato la potestà esclusiva nei confronti dell’ambiente, degli ecosistemi e, dunque, degli animali selvatici.
L'Enpa, in particolare, chiede al Governo di cancellare la stagione venatoria 2012/2013 e sollecita il Governo ad attivarsi prima della riunione del 5 settembre annunciata dal Ministro Catania: l’incontro, infatti, non eviterebbe il massacro delle preaperture, in calendario per l’1 e 2 settembre in molte regioni italiane.
Una buona notizia arriva intanto dal Lazio dove i giudici del tribunale amministrativo hanno accolto il ricorso presentato dal Wwf Lazio contro la scelta della Regione di anticipare la stagione della caccia a sabato 1 e domenica 2 settembre. Il Tar ha stabilito che per sparare i cacciatori dovranno attendere l’inizio ufficiale della stagione venatoria, fissato per il 16 settembre.
“Come ogni anno ormai accade – spiega il WWF - la Regione Lazio intendeva anticipare di due settimane l'avvio della caccia, contravvenendo palesemente alla direttiva comunitaria Uccelli e ignorando, per specie come il colombaccio, il parere negativo dell’Ispra l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale. Ma il Tar ci ha dato ragione”.
Secondo Vanessa Ranieri, presidente regionale del WWF, la prevista preapertura della caccia “avrebbe sferrato un ulteriore colpo di grazia alle popolazioni di fauna selvatica già duramente colpite da mancanza d’acqua e distruzione dell’habitat riproduttivo a causa delle fiamme”.
Le associazioni in difesa di ambiente e fauna chiedono di vietare la caccia nel prossimo autunno “affinché siano scongiurati i danni irreversibili agli ecosistemi”.
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