di
Alessandra Profilio
31-08-2011
Dal primo settembre 15 regioni italiane daranno il via alla pre-apertura della caccia, in attesa della stagione venatoria ufficiale, in programma dal 18 settembre al 30 gennaio. Come denuncia la LIPU-BirdLife, la preapertura della caccia in programma dal primo settembre colpirà specie in un momento che hanno appena terminato la nidificazione mettendo così a rischio le popolazioni.
Dal primo settembre 15 regioni italiane daranno il via alla pre-apertura della caccia, in attesa della stagione venatoria ufficiale, in programma dal 18 settembre al 30 gennaio. Come denuncia la LIPU-BirdLife, la preapertura della caccia in programma dal primo settembre colpirà specie in un momento che hanno appena terminato la nidificazione mettendo così a rischio le popolazioni.
Le doppiette nel complesso colpiranno 12 specie di uccelli e 5 di mammiferi. “Sparare a inizio settembre – ha dichiarato Fulvio Mamone Capria, presidente LIPU-BirdLife Italia – vuol dire colpire popolazioni di animali che hanno appena terminato di nidificare, perché gli uccelli migratori provenienti dal Nord Europa arriveranno solo a fine settembre. Un grave rischio, dunque, per la tutela di popolazioni che si trovano in un delicato momento del loro ciclo riproduttivo”.
Inoltre, tra le specie cacciabili, alcune si trovano in uno stato di conservazione sfavorevole.
“Si tratta di specie – ha spiegato Mamone Capria - che dunque andavano escluse dalla lista delle cacciabili, nel rispetto delle normative europee e dei dati scientifici in nostro possesso. Chiediamo che vengano rafforzati i controlli di polizia venatoria da parte delle Province, del Corpo Forestale dello Stato e delle altre forze di Pubblica sicurezza, perché durante le proprio durante preaperture vengono abbattute tantissime altre specie, anche protette. Testimonianza diretta saranno le centinaia di animali feriti da arma da fuoco che giungeranno ai nostri centri di Recupero. Sarà l’ennesima strage di animali autorizzata”.
Contro la pre-apertura della stagione venatoria si è espressa anche l'ENPA che ha dichiarato: “Le preaperture sono concessioni ormai anacronistiche che devono essere archiviate, e non solo per la tutela degli animali e per il rispetto delle normative vigenti: aprire la caccia nel mese di settembre significa anche mettere a rischio la vita dei turisti, che, sempre più numerosi in questo periodo dell’anno, frequentano le nostre campagne e si avvicinano alla natura. Essere accolti dal rumore degli spari, con il rischio di rimanerne vittima, non rappresenta certo un buon biglietto da visita per le nostre Regioni”.
Le regioni coinvolte nella pre-apertura saranno 15: tutte ad eccezione di Trentino Alto Adige, Piemonte, Liguria, Molise e Campania, quest’ultima in base alla sentenza del Tar di Napoli.
In assenza del "piano faunistico" che dovrebbe regolamentare sulla base di censimenti e studi scientifici i tempi, i modi e le specie oggetto di caccia, il Tar di Napoli ha infatti fermato la pre-apertura della caccia accogliendo così il ricorso presentato dal WWF.
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