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28-01-2011
"La tutela degli animali selvatici e della natura non rappresenta un desiderio astratto, né un obiettivo di grado secondario ma un dovere costituzionale, un obbligo giuridico, una necessità della scienza e della cultura". La lettera aperta delle associazioni animaliste al presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola.
Signor Presidente Vendola,
le vicende accadute nelle ultime settimane nella regione Puglia in materia di caccia sono di una gravità estrema.
La delibera di Giunta che ha allungato la stagione venatoria a varie specie di uccelli è un atto clamorosamente illegittimo e ingiustificabile e, cosa ormai testimoniata dalla ampia documentazione da noi raccolta, programmato già da tempo in maniera che potessero evitarsi ricorsi amministrativi e pareri dell’autorità scientifica.
Ignorata la scienza, calpestate le regole, danneggiata la fiducia dei cittadini: in Puglia si è consumato non solo un grave e irreparabile danno alla natura, tuttora colpita in una fase delicatissima dei propri cicli biologici, ma un vero e proprio scempio del diritto, di quelli che lasciano attoniti soprattutto perché prodotti da chi dovrebbe dare esempio e fare esercizio quotidiano di buona amministrazione e buona società.
È lecito domandare un’Italia migliore se in prima persona e così palesemente manchiamo di rispetto alle regole e infrangiamo lo stato di diritto?
Abbiamo chiesto a Lei, Signor Presidente, e all’assessore Stefàno, di intervenire con immediatezza e sanare questa gravissima situazione, annullando la delibera illegittima, come peraltro prescrive l’articolo 97 della Costituzione italiana consentendoLe l’esercizio del potere di autotutela. Abbiamo cioè chiesto un atto concreto e assolutamente dovuto, diremmo ovvio, nonché un’assunzione di responsabilità in particolare da parte dell’Assessore Stefàno, che ha peraltro l’onere aggiuntivo di rappresentare la Conferenza delle Regioni in materia di caccia.
Ci rammarica molto dover notare, signor Presidente, che nessun segnale è da Lei giunto.
Le associazioni scriventi, con una scelta sofferta, dolorosa e non poco contrastata, hanno deciso di sospendere momentaneamente le azioni previste, ivi incluse quelle giudiziarie per gli abusi e i danni ambientali consumatisi e prodotti con questa tristissima vicenda.
Tale decisione, e il grande senso di responsabilità che la accompagna, sono unicamente dovuti all’impegno preso dall’assessore Stefàno nel corso dell’incontro svoltosi a Roma lunedì 24 gennaio, di considerare quella accaduta una vicenda molto negativa ma da superare immediatamente, già con la previsione del prossimo calendario pugliese e con i lavori più generali per garantire che le leggi, le regole e le indicazioni dell’autorità scientifica nazionale siano, a partire dalla Puglia, pienamente rispettate e applicate in tutte le Regioni.
La tutela degli animali selvatici e della natura non rappresenta un desiderio astratto, né un obiettivo di grado secondario ma un dovere costituzionale, un obbligo giuridico, una necessità della scienza e della cultura. Gli animali selvatici, patrimonio indisponibile dello Stato, sono un bene comune, un mondo di bellezza, varietà e vitalità straordinaria. Crediamo sia ormai tempo di strapparli alle logiche opache dei più bassi giochi di parte, per restituirli alla comunità intera e a sé stessi, come essa e loro meritano.
Roma, 27 gennaio 2011
(*) Animalisti Italiani - Enpa - Lac - Lav - Lida – Lipu/Birdlife Italia – Oipa Italia – Vas/Verdi Ambiente e Società – Vittime della Caccia - Wwf Italia
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