di
Alessandra Profilio
07-10-2011
Il Senato ha approvato ieri il cosiddetto disegno di legge 'salva-furbetti' che consentirà ai cacciatori che hanno violato la legge sull'attività venatoria di non pagare alcuna sanzione. Il disegno di legge costituisce nei fatti una sorta di 'condono amministrativo' ad alcuni cacciatori trentini.
“Il disegno di legge approvato ieri al Senato ha l'unico scopo di condonare alcuni cacciatori, elevandoli a cittadini privilegiati, al di sopra delle leggi e delle norme dello Stato democratico”.
Con queste parole le associazioni LAV, LEGAMBIENTE, LIPU e WWF commentano l'approvazione in Senato del cosiddetto disegno di legge “salva-furbetti”.
Il ddl approvato ieri in Senato con 137 voti a favore, 99 contrari e 5 astenuti consentirà infatti ai cacciatori che hanno violato la legge sull'attività venatoria di non pagare alcuna sanzione.
A nulla è servito l'appello al Senato lanciato qualche giorno fa dalle associazioni ENPA, LIPU e WWF che chiedevano “a tutti i Senatori della Repubblica di opporsi alla leggina n. 2242 a firma dei Senatori della Lega Nord Divina e Pittoni” che “per salvare dalle multe alcune centinaia di cacciatori trentini, non esita a modificare la normativa nazionale sulla tutela della fauna e regolamentazione della caccia”.
Il disegno di legge costituisce nei fatti una sorta di condono amministrativo ad alcuni cacciatori trentini che negli anni scorsi sono stati sanzionati per aver violato la norma che stabilisce le modalità di caccia, in relazione alla zona in cui ogni singolo cacciatore sceglie di sparare.
Alcuni cacciatori, in pratica, sono stati colti in flagrante dalla vigilanza venatoria mentre cacciavano in una zona diversa da quella scelta, violazione che prevede una sanzione amministrativa di 412 euro.
La legge 157/92 stabilisce infatti il principio della opzione esclusiva di caccia, ovvero la possibilità per chi spara di poter esercitare soltanto una delle forme di attività venatoria previste: o vagante in zona alpi, o da appostamento fisso, o nell'insieme delle altre forme consentite. I cacciatori trentini in questione erano stati multati perché avevano esercitato la caccia in alte regioni, sebbene avessero scelto quella in zona alpi.
Secondo le associazioni il disegno di legge rappresenta “un atto clientelare vergognoso ed insopportabile” che si auspica “venga prontamente rimandato al mittente nel successivo passaggio alla Camera dei Deputati”.
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