di
AIAB
29-05-2012
Il bando comunale per l’assegnazione degli spazi della Cae (Città dell'Altra Economia di Roma) è stato reso noto: per 6 anni spazi e attività vanno a un nuovo raggruppamento di associazioni e cooperative. Ora il progetto è quello di "rilanciare la Città dell’Altra Economia per renderla incubatore e vetrina di un modello alternativo, legato al territorio e aperto alle contaminazioni internazionali. Un progetto inclusivo portatore di innovazione, creatività, cultura e partecipazione".
Il Comune di Roma ha comunicato i risultati del bando di gara per l’assegnazione degli spazi della Città dell’Altra Economia.
Ha vinto il raggruppamento composto da AIAB, Associazione Italiana per l’Agricoltura Biologica (capofila), Cooperativa Sociale 29 giugno, Cooperativa Agricoltura Nuova e dalla Cooperativa Sociale Integra, che in forma consortile gestirà per i prossimi 6 anni gli spazi, i servizi e le attività della Città dell’Altra Economia (CAE).
“Siamo i soggetti già presenti nella Città che si sono impegnati nel corso degli ultimi sei anni per aprire a tutta la cittadinanza romana uno spazio di grandissimo valore storico e culturale - dichiara Andrea Ferrante (AIAB) a nome del vincitori –, l'esito del bando rappresenta un riconoscimento di questo nostro impegno. Molti di noi, infatti, sono stati tra i primi a credere e scommettere su questo progetto sin dal 2006. Le nostre associazioni e cooperative, con l’ampia rete di partner che ci sostiene, rappresentano un'altra economia che quotidianamente mette in pratica un modello di produzione e consumo basato sui diritti e sulla responsabilità sociale e ambientale e crea lavoro di qualità. Siamo professionalmente preparati ad affrontare questa sfida e il valore di questo consorzio è dimostrato anche dallo straordinario partenariato che abbiamo messo insieme a livello nazionale e internazionale, il meglio di chi oggi lavora quotidianamente per un modello economico alternativo rispetto a quello dominante, dove lavoro, qualità ambientale, coesione sociale, rispetto dei lavoratori e sostenibilità economica stanno insieme.”
“Oggi la CAE ha bisogno di un profondo rilancio – spiega Ferrante - deve, finalmente, aprirsi a tutti i cittadini romani, e allargare lo sguardo a tutti i cittadini italiani ed europei che si rispecchiano nei valori dell'altra economia, per diventare effettivamente il luogo in cui riflettere su un modello alternativo di sviluppo e in cui mettere in pratica l'altra economia. Il nostro progetto rappresenta un'occasione storica per dimostrare che una risposta diversa alla crisi è possibile.”
“Siamo convinti delle enormi potenzialità del luogo, cureremo in particolare il rapporto con il territorio, coinvolgendo i cittadini e le loro forme associate, le famiglie e gli anziani. Il nostro Progetto – conclude Andrea Ferrante a nome del partenariato dei vincitori - vuole dimostrare che è possibile fare impresa (garantendo giusta ed equa redditività, lavoro stabile e non precario) ma anche fare cultura nel senso ampio del termine, cioè promuovere stili di vita e comportamenti all’insegna del rispetto della persona e dell’ambiente in cui vive, promuovendo anche momenti di incontro e svago.”