Con l'anticiclone africano inizia oggi quella che è stata definita la settimana più calda dell’anno. Le temperature saranno altissime in tutte le città della penisola ma il dato più allarmante riguarda i nostri ghiacci. Intanto l'ultima vittima dei piromani di agosto è la Maremma. Ieri sono stati incendiati 120 ettari di pineta a Marina di Grosseto. Coldiretti: "Un vademecum contro gli incendi".
Con l'anticiclone africano inizia oggi quella che è stata definita la settimana più calda dell’anno. Le temperature saranno altissime in tutte le città della penisola ma Luca Mercalli sulle pagine de La Stampa, sottolinea che ad essere preoccupanti sono soprattutto i dati che riguardano i nostri ghiacci: "alla stazione Arpa Piemonte installata ai 4.560 metri della Capanna Margherita, sul Monte Rosa, per due giorni consecutivi la temperatura ha raggiunto i 4 gradi e non c’è quasi stato gelo notturno, condizioni che hanno portato qualche ora di disgelo fin sulla vetta del Monte Bianco, con zero termico sul filo dei 5 mila metri".
Intanto, è la Maremma la vittima più recente dei piromani di questo agosto, con eventi dolosi che si sono verificati a Marina di Grosseto e San rossore. Ieri pomeriggio, a Marina di Grosseto è stata distrutta una pineta di 120 ettari, e mille e cento campeggiatori hanno dovuto passare la notte in un centro commerciale. Legambiente ha definito gli incendi che si sono verificati in Maremma nelle ultime ore come una "mattanza ambientale" che ha causato un danno economico "di oltre un milione e duecento mila euro, mentre è inestimabile e incalcolabile quello ambientale". Angelo Gentili, della segreteria nazionale dell'associazione ha spiegato che "ci vorranno minimo 50 anni per rivedere ricrescere la pineta bruciata dalle fiamme di queste ore". La Provincia di Grosseto ha parlato di "terrorismo ambientale".
Coldiretti ha sottolineato che è scoppiato in media circa un incendio all’ora per un totale di 5375 incendi boschivi dall'inizio dell'anno a metà agosto sulla base dei dati del Corpo Forestale. A rischio - spiega la Coldiretti - c’è un patrimonio di oltre 10 milioni e 400 mila ettari di superficie forestale che negli ultimi 20 anni è aumentata di circa il 20 per cento ma il fuoco colpisce anche le coltivazioni agricole aggravando il bilancio dei danni del caldo e della siccità che hanno provocato perdite stimate dalla Coldiretti in un miliardo all’agricoltura italiana.
"I 12 miliardi di alberi che coprono oltre un terzo della superficie nazionale (35 per cento) costituiscono - precisa la Coldiretti - il polmone verde dell' Italia con circa 200 alberi per ogni italiano. Accanto ai tanti casi di incendi dolosi contro i quali per rafforzare gli ottimi risultati delle forze dell’ordine sono chiamati a vigilare anche i cittadini, sono però numerosi i roghi provocati da comportamenti inconsapevolmente scorretti". Il consiglio dell'organizzazione è quello di evitare di accendere fuochi non solo nelle aree boscate, ma anche in quelle coltivate o nelle vicinanze di esse, mentre nelle aree attrezzate, dove è consentito, occorre controllare costantemente la fiamma e verificare prima di andare via non solo che il fuoco sia spento, ma anche che le braci siano completamente fredde. "Soprattutto nelle campagne - precisa la Coldiretti - non gettare mai mozziconi o fiammiferi accesi dall'automobile e nel momento in cui si è scelto il posto dove fermarsi verificare che la marmitta della vettura non sia a contatto con erba secca che potrebbe incendiarsi. Inoltre - continua la Coldiretti - non abbandonare mai rifiuti o immondizie nelle zone boscate o in loro prossimità e in particolare, evitare la dispersione nell'ambiente di contenitori sotto pressione (bombolette di gas, deodoranti, vernici, ecc.) che con le elevate temperature potrebbero esplodere o incendiarsi facilmente".
Nel caso in cui venga avvistato un incendio - consiglia sempre la Coldiretti - "non prendere iniziative autonome, ma occorre mantenersi sempre a favore di vento evitando di farsi accerchiare dalle fiamme per informare tempestivamente le autorità responsabili a partire dal Corpo forestale (1515) o dai vigili del fuoco (115). Dal momento che un elevato numero degli incendi è opera di piromani o di criminali interessati alla distruzione dei boschi, occorre collaborare con la Forestale e con i corpi di Pubblica sicurezza per fermare comportamenti sospetti o dolosi favoriti dallo stato di abbandono dei boschi nazionali".
IL VADEMECUM COLDIRETTI CONTRO GLI INCENDI
1) Evitare di accendere fuochi non solo nelle aree boscate, ma anche in quelle coltivate o nelle vicinanze.
2) Nelle aree attrezzate controllare la fiamma, evitando di accendere fuochi in giornate di vento.
3) Prima di andare via verificare non solo che il fuoco sia spento, ma anche che le braci siano fredde.
4) Non gettare mai - afferma la Coldiretti - mozziconi o fiammiferi accesi dall'automobile e verificare che la marmitta dell'automobile non sia a contatto con erba secca che potrebbe incendiarsi.
5) Non abbandonare rifiuti o immondizie nelle zone boscate o in loro prossimità. In particolare, evitate la dispersione nell'ambiente di contenitori sotto pressione (bombolette di gas, deodoranti, vernici, ecc.) che con le elevate temperature potrebbero esplodere o incendiarsi facilmente.
6) Se si avvista un incendio - suggerisce la Coldiretti - non prendere iniziative autonome, ma mantenersi sempre a favore di vento evitando di farsi accerchiare dalle fiamme.
7) Informare Corpo forestale (1515) o Vigili del fuoco (115) o anche Polizia, Carabinieri, Prefettura, Comune.
8) Essere precisi sul luogo dove si è sviluppato l'incendio perché la lotta contro il fuoco è contro il tempo.
9) Un elevato numero degli incendi è opera di piromani o di criminali interessati alla distruzione dei boschi, collaborare con la Forestale e con i corpi di Pubblica sicurezza nella segnalazione di comportamenti sospetti.
10) Date il vostro contributo - consiglia la Coldiretti - a una corretta informazione sulla prevenzione degli incendi: una cittadinanza più attenta e cosciente permette un maggiore controllo del territorio
Fonti: Ansa, Coldiretti, La Stampa