«La testata The Guardian e il progetto di giornalismo ambientale The New Lede denunciano una sistematica azione di depistaggio che avrebbe portato a nascondere per decenni il legame tra il paraquat, un diserbante prodotto e venduto nel mondo fin dagli anni ’50, e il morbo di Parkinson. Responsabile sarebbe Syngenta, multinazionale svizzera rilevata nel 2017 per 43 miliardi di dollari da ChemChina»: così la Campagna "Cambia La Terra".
«Syngenta ha ripetutamente affermato che la ricerca scientifica non dimostra una connessione tra il suo diserbante (paraquat) e la malattia. Ma i documenti aziendali interni risalenti agli anni ’50 consultati dal Guardian evidenziano un quadro diverso. Anche se le carte non mostrano che gli scienziati e i dirigenti di Syngenta e delle entità aziendali che l’hanno preceduta abbiano accettato e creduto che il paraquat possa causare il Parkinson, tuttavia l’azienda ha cercato di proteggere in ogni modo le vendite del prodotto, confutando le ricerche scientifiche esterne, influenzando le autorità di regolamentazione e sminuendo la validità dei risultati degli esami riportati da esperti indipendenti».
«Syngenta, per citare un episodio denunciato dall’inchiesta giornalistica, ha lavorato dietro le quinte per cercare di impedire a uno scienziato molto apprezzato di partecipare a un comitato consultivo per l’Agenzia per la protezione ambientale degli Stati uniti (Epa), la principale autorità statunitense in materia di pesticidi. I funzionari dell’azienda – emerge dalle carte rese note dal Guardian – volevano assicurarsi che gli sforzi per evitare la partecipazione dello scienziato indipendente alla valutazione del paraquat non potessero essere ricondotti a Syngenta. I documenti mostrano anche che gli addetti ai lavori già nel 1975 temevano di dover affrontare la responsabilità legale per gli effetti cronici a lungo termine del paraquat. Uno scienziato dell’azienda ha definito la situazione “un problema abbastanza terribile” per il quale “si potrebbe fare un qualche piano…”. Quella previsione delle conseguenze legali si è avverata. Migliaia di persone che affermano di aver sviluppato il Parkinson a causa degli effetti cronici a lungo termine dell’esposizione al paraquat stanno facendo causa a Syngenta. Insieme a Syngenta, si trova sotto accusa anche Chevron Usa, una società che ha distribuito il paraquat negli Usa fino al 1986».
«Entrambe le società negano qualsiasi responsabilità e sostengono che le prove scientifiche non supportano un nesso causale tra il paraquat e il morbo di Parkinson. “Recenti revisioni approfondite eseguite dalle autorità di regolamentazione più avanzate e basate sulla scienza, inclusi Stati uniti e Australia, continuano a sostenere l’opinione che il paraquat sia sicuro”, ha affermato Syngenta in una dichiarazione al Guardian, aggiungendo che “non esiste uno studio epidemiologico adeguatamente progettato che mostri un legame tra il paraquat e il morbo di Parkinson”. Durante gli anni in cui Chevron Chemical ha venduto il paraquat “ha regolarmente esaminato e preso in considerazione studi scientifici sulla sicurezza dei suoi prodotti, incluso il paraquat”, ha aggiunto Chevron Usa in un’altra dichiarazione al Guardian. “Fino ad oggi, e nonostante centinaia di studi condotti negli ultimi 20 anni circa, non è stato stabilito un nesso causale tra il paraquat e il morbo di Parkinson”».
«Chevron Usa ha ribadito che “non crede che Chevron Chemical abbia avuto alcun ruolo nel causare le malattie dei querelanti e si difenderà vigorosamente dalle accuse nelle cause”. La “decisione di abbandonare l’attività di distribuzione del paraquat è stata presa esclusivamente per motivi commerciali a causa della maggiore concorrenza e non riguardava alcun problema di salute relativo al paraquat”, ha precisato al Guardian. Di avviso contrario Ray Dorsey, neurologo presso il Center for Health and Technology dell’Università di Rochester a New York, che in un libro del 2020 afferma che la ricerca mostra chiaramente che l’esposizione al paraquat può causare il morbo di Parkinson. “Il paraquat è considerato l’erbicida più tossico mai creato”, ha detto Dorsey in un’intervista».
«Tra le carte, non ancora rese pubbliche ma prese in esame dal Guardian, ci sarebbero decenni di documenti interni, inclusi promemoria scritti a mano e dattiloscritti, presentazioni interne ed e-mail da e verso scienziati, avvocati e funzionari dell’azienda in tutto il mondo, tutti parte della documentazione richiesta dal tribunale per il processo. Tra le rivelazioni che sarebbero contenute nei documenti: scienziati dell’Imperial Chemical Industries (ICI) – società che poi attraverso varie fusioni di multinazionali agrochimiche è divenuta Syngenta – e di Chevron Chemical erano a conoscenza negli anni ’60 e ’70 di prove crescenti che mostravano che il paraquat si può accumularsi nel cervello umano. La società avrebbe nascosto tali informazioni alle autorità di regolamentazione, minimizzando la validità di risultati simili riportati da scienziati indipendenti. Inoltre, i registri mostrerebbero che gli scienziati dell’azienda erano a conoscenza delle prove che l’esposizione al paraquat potrebbe compromettere il sistema nervoso centrale (SNC), innescando tremori e altri sintomi negli animali da esperimento simili a quelli subiti dalle persone con Parkinson. Una comunicazione della Chevron del 1975 parla di preoccupazioni per le accuse di “effetti permanenti sul SNC del paraquat”».
«Parallelamente, nei file segreti vengono descritte accuratamente le modalità per far approvare la sostanza chimica a livello normativo, considerando questo “il modo migliore per influenzare il mondo accademico, gli ambienti normativi e le Ong”. Un documento di “strategia normativa” di Syngenta del 2003 fa riferimento al paraquat come a un “prodotto di successo” che deve essere difeso “vigorosamente” per proteggere oltre 400 milioni di dollari di vendite annuali previste a livello globale. Il paraquat è una delle sostanze chimiche diserbanti più utilizzate al mondo, ed è impiegato in agricoltura per controllare le erbacce prima di piantare le colture e per essiccare i raccolti. Ad oggi il paraquat viene utilizzato su circa 15 milioni di acri di terreni agricoli statunitensi e i dati del governo americano mostrano che il suo utilizzo nel Paese è più che triplicato tra il 1992 e il 2018. Nel resto del mondo, Syngenta vende attualmente prodotti a base di paraquat in più di venti stati, dall’Australia all’Uruguay».
«L’Unione europea ne ha vietato il suo utilizzo nel 2007, dopo che un tribunale ha stabilito che le autorità di regolamentazione non hanno valutato a fondo i problemi di sicurezza. La sostanza chimica è stata vietata in Svizzera, paese di origine di Syngenta, nel 1989 e cinque anni fa anche in Cina, sede di ChemChina. Negli Stati Uniti, l’Epa ha invece concordato con Syngenta che il paraquat può essere utilizzato in modo sicuro. L’anno scorso, l’Epa ha dichiarato che avrebbe continuato a consentire agli agricoltori di utilizzare il paraquat, anche spruzzandolo sui campi da piccoli aeroplani. Nel frattempo crescono i casi globali di Parkinson, in particolar modo in America, dove è stato classificato tra le prime 15 cause di morte nel Paese, secondo di Centers for Disease Control and Prevention. Ad oggi, il morbo di Parkinson è la malattia neurologica in più rapida crescita al mondo».