Cambiamenti climatici. "In arrivo una piccola era glaciale"

Nei prossimi anni potrebbe cominciare una piccola era glaciale che avrà il suo culmine, in temperatura minima, intorno al 2055. È questa la tesi sostenuta dall'astrofisico russo Abdussamatov, noto soprattutto per i suoi studi sul comportamento del sole e le conseguenze sul clima del pianeta.

Cambiamenti climatici.
Carestie, peste, esodi biblici, condizioni climatiche estreme: è lo scenario apocalittico prefigurato dall'astrofisico russo Abdussamatov. Non parliamo degli effetti devastanti del Global Warming studiato da diversi anni da diversi team di scienziati e, soprattutto, dall’IPCC (il gruppo di esperti sul cambiamento climatico formato nel 1988 da due organismi delle Nazioni Unite) bensì di una nuova piccola era glaciale che dovrebbe cominciare nei prossimi anni ed avere il suo culmine, in termini di temperatura minima, intorno al 2055. Habibullo Abdussamatov è un docente universitario, noto soprattutto per i suoi studi sul comportamento del sole e le conseguenze sul clima del pianeta. Abdussamatov è il responsabile del progetto Astrometria che viene implementato presso l’osservatorio dell'Accademia delle Scienze Russa di Pulkovo, a San Pietroburgo, dove vengono analizzate le misurazioni relative al comportamento del sole. Secondo il blasonato astrofisico le temperature sul nostro pianeta e il loro andamento sono determinate dall’irradiazione Solare Totale (TSI) che dipende dai cicli solari associati a variazioni del diametro del Sole. La periodicità di queste variazioni ha indotto le glaciazioni passate e il loro studio permette di pronosticare quelle future. Secondo il prof. Abdussamatov “il bilancio termico annuale nel lungo periodo determinerà in modo affidabile il corso ed i valori sia dell’eccesso di energia accumulata dalla terra che del deficit energetico del budget termico rispetto all’irradiazione solare (TSI), e questo permetterà di predire con largo anticipo l’ampiezza dei prossimi cambiamenti climatici. Dall’inizio degli anni 90’ noi osserviamo una diminuzione bicentennale della TSI e della relativa energia assorbita dalla Terra che avrà d’ora in poi un bilancio termico negativo che porterà come conseguenza ad una caduta della temperatura fino ad un minimo attorno al 2055”. In sintesi, l’attività solare ha dei cicli lunghi, di 200 anni, e dei cicli brevi che durano 11 anni; secondo la teoria di Abdusamatov, adesso il Sole sta diventando meno attivo perchè è in corso un ciclo bicentenario che si sovrappone a quello più breve. Di conseguenza, la Terra riceve meno energia e ne manda di più nello spazio. Per ora l’atmosfera è riscaldata dal calore accumulato dall’oceano mondiale, tuttavia, secondo lo scienziato russo, già a partire dal 2014 l’umanità vivrà nelle condizioni di abbassamento delle temperature e vedrà la quinta glaciazione dell’ultimo millennio. Anche le precedenti furono precedute da periodi caldi e videro un brusco abbassamento della temperatura terrestre nell'emisfero settentrionale, verificatesi ad intervalli di circa due secoli l’una dall’altra, a conferma delle sue teorie. Le emissioni dei gas ad effetto serra sarebbero, dunque, un fattore trascurabile di condizionamento del clima rispetto a quello decisivo dell’attività solare. Una tesi sostenuta non solo da Abdussamatov. Il Met Office (Istituto meteorologico inglese) e l’University of East Anglia, che hanno sempre sostenuto le tesi legate ai cambiamenti climatici e al riscaldamento globale, hanno recentemente rivisto la loro posizione sull’argomento, motivando il cambiamento di rotta con i dati derivanti dalla lettura di oltre 30.000 stazioni meteorologiche, i quali testimonierebbero che negli ultimi 15 anni la Terra non si è riscaldata, anzi dal 1997 la temperatura del pianeta sarebbe addirittura in calo. L’University of Arizona ha recentemente rilevato alcune misure del campo magnetico 120 mila miglia sotto la superficie del sole e da ciò è emerso che il prossimo ciclo solare, il 25°, sarà contraddistinto da una straordinaria debolezza della stella e avrà un picco nel 2022. Henrik Svensmark, il direttore del Center for Climate Research Sun del Danimarca National Space Institute, asserisce che “le temperature mondiali potrebbero diminuire molto per almeno 50 anni, e sarà una lunga battaglia convincere alcuni pseudo-scienziati del clima che il sole è importante molto più di quello che accade sulla terra. Ma probabilmente il sole ci aiuterà in questa battaglia, e dimostrerà da solo con i fatti ciò che noi diciamo da tempo”. Azzardando un parallelismo tra il rialzo termico che avvenne tra l’XI e il XIII secolo, preludio alla ‘Piccola Era Glaciale’ medievale che va dall'inizio del XIV secolo alla metà del XIX secolo, la crociata dei climascettci ha trovato nuovi input dalle teorie di Abdussamatov: pronti a dare credito a ogni teoria scientifica o pseudoscientifica che smentisca il Global Warming, rifiutando tesi e dati di un’intera comunità di scienziati di molte discipline diverse che segnalano in modo convergente, attraverso studi e ricerche, come il clima stia cambiando a causa delle emissioni di CO2 antropica e come le conseguenze siano già visibili. Al di là di questa contrapposizione tra eco-scettici ed eco-sostenbili, vorrei fare alcune considerazioni che esulano dalla bontà del metodo scientifico e dalla valenza delle ricerche eseguite dagli esperti delle due teorie antagoniste, non ho le conoscenze adatte né il background per andare nel merito, ma vorrei focalizzarmi su alcuni aspetti che derivano da una banale analisi critica e che si discostano dal mainstream delle opinioni più diffuse sull’argomento: - Abdusamatov cerca di dimostrare che la correlazione tra TSI (Total Solar Irradiation) e clima è determinante, ma questo non elide la teoria avallata dagli esperti dell’IPCC secondo la quale ci sarebbe una correlazione diretta tra emissioni di gas clima-alternati e riscaldamento globale; - gli stessi colleghi di Abdusamatov non condividono la sua teoria, ricusata anche da uno dei maggiori esperti mondiali, la climatologa Yuri Shmakin dell’Istituto di geografia dell’Accademia delle scienze; - Abdusamatov ha scritto questo articolo per la Applied Physics Research, rivista finanziata dal Canadian Center of Science and Education che lavora in partnership con il governo canadese che ha recentemente deciso di ritirarsi dal Protocollo di Kyoto e di investire massicci fondi nell’estrazione di petrolio dalle sabbie bituminose, un processo altamente inquinante; - negli ultimi 150 anni, in concomitanza con la diffusione dell’industrializzazione e al netto del fisiologico incremento delle temperature (periodo interglaciale), si è osservato un innalzamento termico ragionevolmente stimabile in 0,8 °C; - da quando esistono le misurazioni della temperatura terrestre, l'ultimo decennio è stato quello più caldo; da circa 150 anni i ghiacciai montani stanno riducendosi mediamente di circa 50 metri ogni dieci anni. La tendenza è praticamente la stessa in tutto il globo, ragion per cui sembra ragionevole ritenere che a partire dagli anni '50, si osserva una notevole tendenza alla riduzione della superficie globale coperta dalle nevi. Nel giro di 60 anni si è passati da una copertura di 38 milioni di metri quadrati a una di 35 milioni circa; - nel 2011 a causa dello scioglimento della calotta artica si sono liberati nell’aria 120 miliardi di metri cubi di metano (gas con un effetto serra 20 volte superiore alla CO2); - in Texas, lo stato americano eco-scettico per eccellenza, nel 2011 si è avuta l’estate più calda mai registrata negli USA che ha provocato una siccità di cui i texani pagano ancora i danni, ormai siamo in primavera 2012, in termini di mancanza di acqua e interi raccolti andati persi; - dal punto di vista della comunicazione si pone troppo spesso l’accento su eventuali problemi futuri, di eventuali innalzamenti termici che potrebbero avere luogo tra decenni, non puntando invece sulla contingenza degli effetti già attuali, visibili, tangibili, del riscaldamento globale; - i gas serra avvelenano l’aria e non causano solo l’effetto serra, tra le prime 10 industrie al mondo 4 sono petrolifere (Exxon Mobil, la prima al mondo per fatturato, Royal Dutch Shell, BP, Chevron). Su una cosa, però, concordano gli eco-scettici e gli eco-sostenibili: tutte le sorgenti di energia tradizionali o rinnovabili usate dall’umanità sono collegate al sole, è il sole che permette la vita sul pianeta e da questo concetto bisogna ripartire per costruire il futuro. Un futuro sia per eco-scettici che per eco-sostenibili.

Commenti

Grazie bellissimo articolo
Roby, 23-03-2012 09:23
penso propio che abbia ragione non siamo solo noi a produre il cambio del clima ma anche il pianeta stesso che si deve una bella rinfrescata esempio le ultime ere glaciale chi le ha provocate?
gabrielle, 12-08-2012 10:12
penso che questo tesi sia giusta,in oltre molti scienziati dicono che probabilmente la corrente nord atlantica si fermerà nei prossimi 100 anni causando uno scenario apocalittico,anche se meno velocemente le conseguenze sarebbero simili a quelle di the day after tomorrow (il film del 2004).pregiamo che c'e la caveremo
antonio, 18-10-2012 05:18
Antonio impara l'italiano e da buon intenditore meteo basta sparare fesserie...
Dai, 02-01-2013 01:02
caro umberto mezzacapo, le teorie del complotto potrebbero valere anche per la greeneconomy. Guarda caso il petrolio e in medio oriente e bisogna in wualche modo contrastare lo sviluppo di cina e india...
enrico, 03-01-2013 12:03
le grandi compagnie petrolifere e non avvelenano il mondo ed impongono "dittature democratiche" in tutti gli stati, il nostro compreso. Sta a noi informarci ed internet ce ne ha dato la possibilità, con tutti i distinguo necessari. Grazie
aky, 03-01-2013 10:03

Lascia un commento


Per lasciare un commento, registrati o effettua il login.