di
Alessandra Profilio
21-03-2012
Arriva la primavera, ma le rondini stanno scomparendo dai nostri cieli, anche a causa dell'effetto serra che devia le migrazioni di questi uccelli, simbolo della stagione a cui oggi diamo il benvenuto. Le previsioni dei meteorologi per la stagione appena iniziata confermano quella tendenza all'aumento delle temperature che si sta registrando negli ultimi anni.
Arriva la primavera, ma le rondini stanno scomparendo, anche a causa dell'effetto serra che devia le migrazioni di questi uccelli, simbolo della stagione a cui ieri abbiamo dato il benvenuto. Una stagione primaverile, quella appena iniziata, che secondo le previsioni sarà caratterizzata da temperature più alte della media e avara di piogge.
Le previsioni dei meteorologi – che lanciano l'allarme siccità per il nostro Paese - confermano dunque quella tendenza all'aumento delle temperature che si sta registrando negli ultimi anni. Gli scienziati della Climatic research unit (Cru) dell'università dell'East Anglia e del Met Office britannico hanno rivisto i loro calcoli giungendo alla conclusione che il 2010 ha superato il 1998 come anno più caldo mai registrato, seguito al secondo posto dal 2005, mentre il 1998 retrocede in terza posizione.
Cosa fare, dunque, per contrastare il riscaldamento globale? Il Parlamento Europeo ha annunciato che l'Europa aumenterà i suoi sforzi per ridurre gli effetti devastanti del global warming. L’assemblea di Strasburgo ha dato infatti il via libera ad una risoluzione che prevede per i 27 stati membri una riduzione dell’80% delle emissioni di gas serra entro il 2050. Un primo taglio del 40% dovrebbe avvenire entro il 2030 ed il successivo 60% entro il 2040.
Eppure, mentre l'Unione europea promette un impegno maggiore per il taglio delle emissioni inquinanti, secondo un nuovo rapporto presentato a Bruxelles dall'Ocse (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico) nel 2050 le emissioni di anidride carbonica nell’atmosfera saranno del 50% superiori a quelle odierne con effetti catastrofici per il nostro Pianeta: aumento delle morti provocate dall’inquinamento fino a 3,6 milioni l’anno, una crescita della domanda di acqua del 55% nonché una diminuzione delle specie vegetali e animali del 10%.
Già nel 2010, intanto, le emissioni globali di biossido di carbonio hanno raggiunto il massimo storico di 30,6 miliardi di tonnellate, sebbene la recessione economica abbia ridotto la produzione industriale. Ciò desta particolare allarme se si considera che, come spiega l'Ocse, “le emissioni inquinanti urbane sono destinate a diventare la causa ambientale numero uno di mortalità nel mondo entro il 2050”.
E tra i Paesi con i livelli più alti di inquinamento dell'aria vi è proprio l'Italia. Secondo l'European Environment Agency nella Pianura padana la scorsa estate si sono registrate le percentuali più alte di ozono, causa di malattie respiratorie e altre patologie anche mortali.
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