Nelle nostre abitazioni la presenza di fonti inquinanti e di una scarsa ventilazione degli ambienti interni può portare a un inquinamento indoor a volte addirittura superiore a quello esterno. Lo affermano, per esempio, anche l'Inail e la Sima (Società Italiana di Mecicina Ambientale), che incoraggiano a evitare determinate sostanze chimiche di sintesi per attenuare l'emergenza. La Sima ha formulato anche un decalogo di buone pratiche che potete scaricare qui.
L’aria interna è fondamentalmente la stessa di quella esterna, ma cambiano quantità e tipi di contaminanti. I principali inquinanti dell’aria indoor, agenti chimico-fisici (gas di combustione, particolato atmosferico aerodisperso, composti organici volatili COV, idrocarburi policiclici aromatici, fumo passivo da combustione di tabacco, radon) e biologici (batteri, virus, pollini, acari, residui biologici e composti allergenici) hanno effetti sul sistema respiratorio, provocano allergie e asma, disturbi a livello del sistema immunitario. Hanno inoltre effetti nocivi sul sistema cardiovascolare e sul sistema nervoso oltre che su cute e mucose esposte.
Gli agenti biologici inquinanti negli spazi indoor sono molto eterogenei e comprendono pollini e spore delle piante, batteri, funghi, alghe e alcuni protozoi. La loro presenza è ricollegabile a un eccesso di umidità e ad una ventilazione inadeguata che causa la concentrazione degli inquinanti, sia chimici sia biologici, e permette di controllare la temperatura e l’umidità all’interno degli edifici. Infatti, sono numerosi gli studi che hanno individuato una relazione tra la ventilazione delle case e le condizioni di salute delle persone che le abitano.
L’aria indoor può inoltre essere in generale più inquinata rispetto all’aria ambiente perché gli inquinanti esterni vengono intrappolati e si accumulano, oltre che per la presenza di inquinanti propri delle abitazioni. Inoltre, le varie attività umane (cottura dei cibi, pulizia della casa, ecc.) contribuiscono alle emissioni di ulteriori inquinanti.
La qualità dell’aria negli ambienti interni diventa quindi cruciale per la salute e il benessere soprattutto nei Paesi sviluppati. Si calcola che ogni persona trascorra tra l’80 e il 90% della propria giornata all’interno di edifici, respirando circa 22.000 volte.
Ma vediamo insieme, in particolare, cosa sono i COV, un gruppo di sostanze capaci di evaporare a temperatura ambiente e di provocare effetti sulla salute sia acuti (a breve termine) che cronici (a lungo termine), tra cui le più note sono gli idrocarburi (benzene e derivati, toluene, o-xilene, stirene, cloroformio, diclorometano, clorobenzeni, ecc...), i terpeni, gli alcoli (etanolo, propanolo, butanolo e derivati), i chetoni, le aldeidi (in cui rientra la formaldeide, indicata come la principale causa di una scadente o cattiva qualità dell’aria e classificata dall’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro nel gruppo 1 dei cancerogeni, cioè nei cancerogeni certi per l’uomo per inalazione).
Le principali fonti di emissione dei COV sono:
- materiali da costruzione (es. pitture, impregnanti, cere, colle e adesivi, tessuti e tappezzerie, ecc...);
- prodotti per la pulizia della casa e l’igiene personale (es. profumatori per ambiente, detergenti per stoviglie, anti-tarme, alcuni deodoranti e cosmetici, ecc...);
- emissioni industriali e da automobili;
- eccetera.
Limitare l’esposizione ai COV in casa si può:
> controllando le fonti: è bene limitare i prodotti o i materiali che li contengono, scegliendo alternative più sostenibili, sia per l'uomo che per l'ambiente;
> ventilando i locali sia durante sia dopo l’uso di prodotti che li contengono;
> rimuovendo dalla casa i prodotti non utilizzati e riponendo quelli ancora utilizzabili in un luogo ben areato e lontano dalla portata di bambini;
> evitando l’uso di deodoranti e/o profumatori per la casa;
> riducendo l’uso dei pesticidi;
> acquistando solo i prodotti strettamente necessari e limitando al minimo l’uso di prodotti con benzene e cloruro di metilene (prodotti per la verniciatura e lo stoccaggio di prodotti combustibili, sverniciatori, prodotti per la rimozioni di adesivi e vernici spray) e percloroetilene (utilizzata nel lavaggio a secco, si raccomanda di ventilare gli abiti prima di riporli negli armadi).
Per chi volesse approfondire, buona ulteriore lettura!