«Tutto cominciò il giorno in cui decisi che per sentirmi realizzata dovevo assolutamente raggiungere i principali obiettivi che un individuo, specie una donna, auspica: sposarsi, fare bambini, avere una casa e un posto di lavoro sicuro. Premetto che fino ad allora avevo avuto una vita soddisfacente e stimolante. Riuscivo sempre a raggiungere gli obiettivi che mi proponevo e questo continuava ad accadere, specie in campo professionale». Esordisce così Giovanna Cambi, nel raccontare la storia del suo personale cambiamento. Giovanna è uno dei numerosi partecipanti agli workshop tenuti dall’ufficio di scollocamento di Paea per prendere coraggio e cambiare vita e lavoro.
«In virtù di questo, non passò molto tempo da allora che conobbi il fidanzato “giusto”, trovai la casa “ideale” e il lavoro fisso in una grande società. Arrivò anche il figlio maschio... Un anno e mezzo dopo la nascita di mio figlio mi resi conto di quanto fosse illusorio e falso il retaggio culturale/sociale da cui provenivo, almeno dal mio punto di vista! Avevo la chiara sensazione che ciò che avevo messo in piedi con le scelte effettuate non veniva realmente da me e che quello che invece auspicavo era tutt’altro. Non dimenticherò mai quanto è stata dura uscire dalla rete che avevo io stessa tessuto...ora posso raccontarlo!».
«Sono sempre stata un adulto libero di sperimentare e muoversi in questa realtà con la netta sensazione di essere protetta e guidata da qualcosa di diverso dal mio Ego, eppure consentivo spesso a quest’ultimo di agire nella totalità. Sono passati alcuni anni da quando ho avuto la piena consapevolezza di dove stavo andando e cosa invece realmente volevo ma solo oggi posso dire di avercela in parte fatta. E’ stato un lungo e duro cammino di grande pulizia interiore che mi ha portato alla scelta di separarmi da mio marito, vendere la casa in centro e lasciare il lavoro».
«Sto attraversando finalmente la porta che mi conduce verso la mia vera realizzazione: essere felice e libera di esistere. Cosa ne sarà di me? Non so, ma sono tanto felice (anche la via in cui abito ora ha questo termine affinchè possa ricordare sempre ciò che per me è importante!). Oggi e da circa un anno e mezzo, viviamo in una piccola casa in campagna con poche pretese ma che suggerisce tanta creatività, vicino Roma con 7.000 metri di terra a frutteto. Non abbiamo televisore da anni e uso internet e radio per le notizie che valuto se ascoltare/leggere o meno nella massima libertà. I frutti sono abbondanti, il piccolo orto è rigoglioso e dalla colorata amaca osservo i colori del tramonto dipingere meravigliosi oceani di luce. Il mio bambino chiama e insieme andiamo ad accarezzare i giovani alberi appena piantati. Diamo loro costantemente il nostro benvenuto per farli sentire a casa...la nostra dolce casa».
«I gattini e la nostra cagnolina maremmana ci seguono lungo il percorso e osservano ad ogni passo gli insetti danzare loro davanti. Mi dirigo verso il mio albero maestro, l’alfa e l’omega della mia terra, e da uno scorcio osservo gli uccelli planare verso i lidi prescelti. Lui mi rincuora, mi rende forte e sicura...mi fa sentire a casa. Ho rivolto una preghiera chiedendo protezione per questa terra e i suoi molteplici abitanti, ho chiesto che possa essere un luogo di guarigione per me stessa in primis e per chiunque varchi i suoi confini così accuratamente accarezzati dal mio sguardo e dal mio intento. Questo è solo l’inizio...».
«Stiamo ristrutturando una piccola rimessa accanto alla casa per realizzare un piccolo progetto di auto-sostenibilità. Abbiamo ottimi rapporti con il vicinato e le associazioni locali. Ci nutriamo principalmente di prodotti locali e acquistiamo il resto con il GAS della zona con il desiderio di riuscire totalmente a staccarci dal circuito dei supermercati. I nostri animali sono pura gioia...ci aiutiamo vicendevolmente, rispettando ognuno i propri spazi. Dopo aver lanciato, qualche anno fa e senza esito positivo, un progetto di ecovillaggio e di scuola familiare, ho compreso che il cambiamento doveva iniziare principalmente da me come essere singolo prima di pensare in grande. Nonostante ciò l’anno scorso ci fu il tentativo di lanciare una proposta di vacanza alla pari. Scrissi un appello a cuore aperto...forse troppo! Mi hanno risposto in pochi...sono rimasta sbalordita su quanto la gente poco si affidi al proprio sentire! Maggiormente coloro che dichiarano a parole di procedere verso i sentieri della consapevolezza e della “luce”...».
«Sicuramente molti pregiudizi hanno offuscato il cuore di coloro che a primo impatto hanno saputo ascoltare! E’ stato comunque prezioso conoscere ed incontrare coloro che mi hanno scritto. Questa ultima esperienza mi ha insegnato che occorre arrivare al cuore delle persone a piccoli passi affinchè il fiammifero di ognuno possa naturalmente accendersi e illuminare a poco a poco tutto il loro essere. La guarigione per me è stata reale e concreta e posso testimoniarlo ma è anche vero che c’è voluto del tempo... altra lezione di vita per il mio ego e altra esperienza arricchente che mi ha permesso di essere ciò che sono oggi».
«Chi sono? Sono finalmente io! Una persona semplice, da sempre amante della natura e dell’ambiente, della sana socialità ma anche capace di stare in silenzio da sola in contemplazione. Un mese fa ho avuto l’ultimo slancio di amore per me stessa: lasciare il lavoro di dipendente nel gruppo FS Italiane ed avventurarmi alla ricerca di ciò che vorrei diventare. I lavori sono ancora in corso ma sono tanto felice di aver fatto questa scelta, anche se non è stato semplice! Ormai era tutto vecchio e superato per me e la sensazione che percepivo quando entravo in ufficio immagino sia quella che un fiore provi quando lentamente appassisce. So che molte persone provano lo stesso e so anche che la paura dell’ignoto è tanta. L’ultimo giorno di lavoro ho festeggiato con alcuni colleghi d’ufficio e ho ricevuto tanti complimenti per il coraggio che ho dimostrato nel prendere questa decisione. Ho risposto che il loro coraggio di restare ancora in quell’ambiente era notevolmente superiore al mio! Devo dire che sono stata aiutata in questo percorso da una forza sconosciuta che volente o nolente mi ha trascinato verso un’unica direzione; tutte le richieste che proponevo all’Azienda e che mi avrebbero agevolato nella mia posizione lavorativa (part-time, eventuali trasferimenti...) trovavano sempre uno schieramento di opposizione che mi stava portando ad un forte e sempre più incontenibile stress. Al lavoro non avevo più soddisfazione professionale e stavo subendo un velato attacco di mobbing. Nonostante avessi consapevolizzato ciò, continuavo a pormi nel migliore dei modi cercando altre soluzioni o scappatoie a quella che era sempre più chiaramente l’unica via da intraprendere. La mia indole è forte e collaborativa ma la mia testardaggine è notevolmente superiore. Ad ogni modo, sapevo che le mie paure richiedevano tempo per essere metabolizzate e le decisioni da prendere in questi casi ancor di più!».
«Da tempo ormai avevo maturato il desiderio di andare via da quell’ambiente per me malsano ma non osavo farlo a meno che non fosse accaduto qualcosa. Quel qualcosa accadde! Il tempo a disposizione però non era molto: era in corso una ristrutturazione aziendale. In vista di questo, l’Azienda stava proponendo un incentivo all’esodo a chi ne avesse fatto richiesta. Dovevo trovare la forza di agire al meglio, con mente lucida. Mai uno sforzo è stato più grande, neanche quando ho partorito mio figlio! Dare alla luce me stessa è stato ancora più impegnativo. Un ciclo era concluso e la via per altre esperienze si apriva chiaramente davanti a me; era giunto il tempo che io prendessi in mano la responsabilità della mia vita e così è stato! Ora sto percorrendo quel sentiero che non so dove mi porterà ma è luminoso e mi fa stare bene! Questo è ciò che conta! Ognuno di noi ha tutto ciò che serve per farcela, dobbiamo solo credere di più nella nostra forza interiore e continuare a sognare, sognare; perché i sogni che vengono dal cuore possono veramente realizzarsi!».
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