di
Comuni Virtuosi
14-12-2010
«Se il Parlamento dovesse modificare il decreto e prevedere il ritorno delle competenze ai Comuni nella raccolta dei rifiuti, vorrà dire che la mia battaglia l’ho vinta». Così l’ex sindaco di Camigliano, Vincenzo Cenname,
«Ora almeno pretendo una lettera di scuse. Se il Parlamento dovesse modificare il decreto e prevedere il ritorno delle competenze ai Comuni nella raccolta dei rifiuti, vorrà dire che la mia battaglia l’ho vinta».
L’ex sindaco di Camigliano, Vincenzo Cenname, membro del comitato direttivo dell'Associazione Comuni Virtuosi, rimosso dalla carica lo scorso agosto per non essersi attenuto alle norme vigenti e per aver spinto il Comune di Camigliano (CE) a espletare in proprio il servizio di raccolta, appare speranzoso e soddisfatto.
Ieri ha anche ritirato un premio a Boscotrecase, nel «cuore» del parco del Vesuvio e della protesta anti-discariche.
La battaglia è vinta e l’onore è salvo? «È una vittoria politica: vuol dire che la nostra posizione, ampiamente documentata, era corretta. Da otto mesi sto cercando di spiegare che senza incassare il tributo e senza provvedere in autonomia alla raccolta dei rifiuti, dall’emergenza non si esce».
Che idea si è fatto? «Si è voluto punire un comune virtuoso e recidere quel rapporto tra sindaco e cittadini, tra istituzione e utenti».
A che punto è la vicenda giudiziaria? «Il Tar Lazio ha rigettato la richiesta di sospensiva, ora siamo in attesa dell’udienza di merito. Ma se cambia la legge, vengono meno anche le premesse dello scioglimento. Dovranno reintegrarmi».