Campi rossi nel senese. I residenti: “Temiamo sia per i diserbanti”

Il Gas (gruppo d’acquisto) senese Il Melograno segnala con preoccupazione il comparire di campi rossi nelle campagne senesi. «Temiamo sia a causa dell’uso di diserbanti» spiega Laura Bianciardi, rappresentante del Gas.

Campi rossi nel senese. I residenti: “Temiamo sia per i diserbanti”

Sono tanti i senesi che fanno parte della rete dei Gas e il gruppo Il Melograno ha lanciato l’allarme: «E’ comparsa una colorazione rossa nei campi del territorio e siamo preoccupati perché temiamo che sia a causa dell’utilizzo massiccio di diserbanti». A segnalare la cosa a Il Cambiamento è stata Laura Bianciardi, portavoce del Gas Il Melograno. «Nel 2010 i residenti della zona del Chianti già avevano avuto una problematica simile ma che aveva riguardato i bordi delle strade e la Provincia dispose controlli» prosegue Laura. Ora sono in molti a chiedersi cosa sia accaduto.

Tra i membri del Gas c’è chi fa notare che «l’erba è diventata arancione» e il timore è che l’utilizzo di queste sostanze possa avere ripercussioni negative per l’ambiente circostante. «L’agricoltura convenzionale non può più fare a meno di tali sostanze – spiega un altro membro del Gas – e chi ci rimette sono i consumatori. L’unica risposta seria è l’agricoltura biologica». «Purtroppo diranno che è tutto regolare – attacca un altro membro del Gas». «D'altronde l'uso è permesso dal disciplinare di agricoltura integrata 2013 di tutte le regioni, che  prevede la possibilità di fare da uno a tre trattamenti di diserbo per ogni coltura di cereale (tranne il farro) di cui almeno uno con Glifosato – aggunge Bianciardi -  E nelle leggi di riferimento sulla commercializzazione e l'uso di prodotti fitosanitari (reg CE n. 1272/2008, reg CE 1107/2009), si legge: le sostanze dovrebbero essere incluse nei prodotti fitosanitari soltanto ove sia stato dimostrato che presentano un chiaro beneficio per la produzione vegetale e che non si prevede abbiano alcun effetto nocivo sulla salute umana o degli animali o alcun impatto inaccettabile sull’ambiente (reg CE 1107/2009 (art. 10). Sono comunque necessarie ulteriori informazioni – continua Laura – e occorre chiederle alle autorità competenti». La Toscana da sempre punta moltissimo sull’immagine di agricoltura che rispetta il territorio e di prodotti della terra tradizionali e di ottima qualità e sicuramente si mostrerà sensibile alle segnalazioni dei cittadini.

 

Commenti

carissimi, da agronomo provo a fare un po di chiarezza: Non c'è dubbio che sono i diserbanti a colorare di rosso la Val d'Orcia come la pianura padana il tavoliere delle puglie come le colline del chianti L'agricoltura integrata non li vieta, ma ruba soldi europei all'agricoltura biologica spacciandosi per meno deleteria dell'agricoltura convenzionale, per fortuna non è presente su tutta la penisola , in Puglia ad esempio è stata riconosciuta come una bufala e non esiste. Sui bordi delle strade sono le Provincie che autorizzano i loro amici ad utilizzare veleni, quindi non serve allertare chi ci marcia e probabilmente ci guadagna La regione Toscana infine se ci teneva alla sua agricoltura ed al territorio non stanziava soldi per l'agricoltura integrata e non consentiva alle provincie di inquinare fiumi e falde con micidiali diserbanti, utili solo ad arricchire le multinazionali della chimica. Se servivano a qualcosa avremmo sconfitto la fame nel mondo da diversi decenni! NON SERVONO
MARIO APICELLA, 15-01-2014 09:15

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