Gli investigatori della Humane International Society (HSI) hanno rivelato, dopo diversi test su una vasta gamma di capi di abbigliamento - tra i quali anche i famosi stivali UGG originali e non - che molti campioni esaminati contengono la pelliccia di cani procione.
Dal 2004 l'Australia aveva bandito il commercio di pelli di cane e gatto. I cani procione, facenti parte della famiglia dei Canidi, originari dell'Asia, pur essendo molto simili ai cani e soprattutto alle volpi, non rientrano nel divieto pertanto la loro pelliccia viene ancora commerciata e importata in questo paese.
I famosi stivali UGG (marchio registrato australiano), nati per scaldare velocemente i piedi dei surfisti nelle fredde giornate invernali australiane, sono arrivati già da qualche anno anche nei paesi europei e sono diventati un must irrinunciabile per tutti coloro che seguono la moda.
Nei capi esaminati dagli esperti della Humane International Society (HSI) rientrano anche questi famosi stivali che possono essere con la pelliccia o meno. Il marchio UGG è stato oggetto di numerose contraffazioni, provenienti in particolare dalla Cina. Gli investigatori tra i campioni esaminati hanno però trovato anche stivali prodotti dagli australiani, con falsa etichettatura; non conteneva l'esatto materiale con il quale erano stati prodotti, ossia pelliccia di cane procione.
Molte le imitazioni fabbricate con la pelliccia di questi animali, timidi, non aggressivi, che anche in caso di paura, difficilmente si difendono, preferendo nascondersi o gridare piuttosto che attaccare l'eventuale avversario.
Proviamo ad immaginare di avere questi attributi caratteriali e pensiamo di essere dei procioni chiusi in un allevamento, dove centinaia di altri procioni stanno subendo dei maltrattamenti, stanno per essere scuoiati vivi davanti ai nostri occhi. Cosa proveremmo? Terrore, la stessa intensa emozione che provano i cani procione nei primi fotogrammi del video immesso nella rete dalla Protezione Svizzera degli Animali (PSA) congiuntamente con la animalwelfare1.
Dopo aver assaporato la paura, lo sgomento, supponiamo di non poter saltare il turno; è il nostro momento, qualcuno ci colpisce con un bastone in testa o ci prende dalle zampe posteriori facendoci rimbalzare a terra per stordirci, qualcun altro ci blocca con il piede spingendo proprio sul collo o ci prende a calci. Infine qualcuno ci appende ancora vivi, taglia la nostra pelle per aprirci e passare alla fase dello scuoiamento che avviene partendo dai piedi fino ad arrivare alla testa, con estrema lentezza. Rimasti senza pelle (nel caso dei cani procione senza pelliccia) veniamo ammassati, esanimi, fino a spirare. Non sempre purtroppo la morte avviene immediatamente, a volte possono passare anche delle ore.
Chi riesce ad immedesimarsi non ha bisogno di vedere il video. Chi non ci riesce, forse, dovrebbe vederlo (attenzione contiene immagini scioccanti) ma può essere visualizzato solo da chi ha raggiunto la maggiore età. Siamo dei burattini manovrati dagli stilisti, con l'esigenza di vincolarci al mercato per riconoscerci e identificarci!
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