Condividiamo con i nostri lettori la lettera scritta da Carole e Louis Fouché, lui medico anestestista rianimatore francese che si è espresso molto criticamente nei confronti delle scelte politico-sanitarie adottate per il Covid.
In fondo trovate anche il video.
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«Tanto di cappello a tutti coloro che sono riusciti a trasformare il Coronavirus in una “crisi sanitaria globale”, una “pandemia globale”. Grazie alla paura dei media, grazie alle politiche dittatoriali, grazie agli scienziati corrotti o dogmatici.
Vorremmo esprimere loro la nostra gratitudine in questo articolo. Gratitudine che deriva dalla parola “grazia”. Sì, siamo stati toccati dalla grazia, grazie a voi.
Questa crisi è una rivelazione, uno svelamento, un’apocalisse. E dopo l’apocalisse arriva un altro mondo. Non torneremo mai più nel mondo prima, senza offesa per chi ancora vi si aggrappa.
Ormai da diversi anni, abbiamo sentito che molte cose sono “sbagliate” in questo mondo. Presi nella vita di tutti i giorni con questo senso confuso di “qualcosa” di sbagliato, abbiamo vagato senza veramente capire, aggrappandoci a questo mondo stantio per evitare il dolore di staccarci da esso. Fortunatamente, il virus e la sua narrativa burlesca che invade la superficie del globo sono arrivati, strappandoci i paraocchi, lasciandoci a contemplare il disastro.
Per prima cosa abbiamo cercato di capire. Posso dirvi che non abbiamo mai lavorato così duramente. E vi dirò di più: siamo tutti volontari! Abbiamo passato in rassegna tutti gli articoli scientifici, tutte le informazioni, le leggi, i decreti, le ordinanze. Abbiamo letto tutte le informazioni, dai media mainstream e dai “complottisti”. Abbiamo imparato a padroneggiare internet, i social network, la comunicazione, la grafica, la comunicazione non violenta… Abbiamo scritto, filmato, pubblicato, coordinato, disegnato, cantato, ballato e realizzato opere d’arte. Ci alziamo all’alba e andiamo a letto quando i nostri occhi si chiudono.
Volevate impoverirci, ci avete arricchito tanto: la nostra conoscenza è maggiore, abbiamo scoperto nuovi talenti. Abbiamo superato i nostri limiti: più che mai siamo pieni di speranza, coraggio e gioia.
Ci volevate morti ma ci sentiamo più vivi e radiosi che mai.
Volevate che ci disperassimo, non abbiamo più bisogno di speranza per andare avanti.
Grazie a voi, siamo stati in grado di identificare ciò che non volevamo.
Non vogliamo vivere mascherati.
Non vogliamo vivere diffidando gli uni dagli altri.
Non vogliamo vivere nell’ipotetico senso di colpa di “uccidere” i nostri cari trasmettendogli un virus.
Non vogliamo vivere vaccinati con la forza ogni mese per tutti i virus che ci sono o che arriveranno.
Non vogliamo un passaporto sanitario, il riconoscimento facciale, non vogliamo vivere schedati.
Non vogliamo essere imprigionati nelle nostre case.
Volevate separarci. “Attenzione, distanziamento sociale: 1m, poi 1,50m, poi 2m con le nuove varianti”.
Ci avete riunito.
Volevate spaventarci, siamo usciti dalla caverna. Giocate da soli con le vostre ombre.
Volevate tenerci incollati davanti alla televisione, l’abbiamo spenta e domani getteremo tutti i vostri beni di consumo dall’obsolescenza programmata.
Volevate imporci il passaporto sanitario, monitorarci, riconoscerci di persona, magari fregarci? Abbiamo fame di libertà.
Volevate venderci farmaci costosi di dubbia efficacia e sicurezza? Stiamo esplorando altre strade per mantenerci in salute.
Volevate imporci la vostra visione del mondo mercantilistica, basata sul debito perenne, con l’obiettivo dell’esproprio totale fino addirittura a quello della nostra medesima vita? Stiamo ponendo le basi per un altro mondo emozionante basato sulla gratitudine, la gioia e il sostegno reciproco.
Allora, un immenso grazie a voi per tutti questi benefici.
Carole et Louis Fouché».
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