Cara Greta Thunberg e Fridays for Future, non è ora di cambiare musica?

Che Greta Thunberg sia un essere eccezionale con fantastiche qualità, saggezza, lungimiranza e coraggio, è fuori di dubbio. Però forse ora lei e di conseguenza il movimento che a lei si ispira, dovrebbero prendere coscienza di un fatto oggettivo e agire di conseguenza...

Cara Greta Thunberg e Fridays for Future, non è ora di cambiare musica?

Che Greta Thunberg sia un essere eccezionale con fantastiche qualità, saggezza, lungimiranza e coraggio, è fuori di dubbio. Però forse ora lei e di conseguenza il movimento che a lei si ispira, dovrebbero prendere coscienza di un fatto oggettivo e agire di conseguenza. Greta stessa riconosce e afferma pubblicamente che continua a dire le stesse cose ovunque è invitata a parlare e ad oggi nulla è stato fatto per contrastare veramente i catastrofici cambiamenti climatici in atto. Parole chiare, nette e inequivocabili le sue e anche a Davos per l’ennesima volta ha detto quello che ripete da quando è alla ribalta della scena internazionale. Richieste sacrosante, giustissime ma se i politici, i governi e tantomeno i media si mobilitano come dovrebbero, cosa si fa? Si continua a fare manifestazioni, a partecipare ad inutili congressi o riunioni internazionali, ripetendo le stesse cose che rimangono inascoltate?

Ormai è evidente che nemmeno di fronte a dati oggettivi ed eventi sempre più catastrofici, nè governi, né le banche, né le multinazionali di vario tipo, responsabili del disastro, hanno alcun interesse a cambiare. Al massimo si inventano giochi di prestigio di parole dicendo che sono a fianco dei giovani e poi continuano a fare esattamente quello che facevano prima, colorandolo un pochino di verde. Oppure fanno cortine fumogene parlando di miliardi di investimenti green ma è solo propaganda perchè dietro non c’è praticamente nulla di serio e soprattutto niente di immediato.  Quindi cosa si fa? Si spera nell’impossibile o si agisce? E per agire si intende di fare quello che è riassunto nella bellissima e, per il periodo che viviamo, assai pertinente frase di Buckminster Fuller  “Non cambierai mai le cose combattendo la realtà esistente. Per cambiare le cose, costruisci un modello nuovo che renda la vecchia realtà obsoleta.“

Inutile continuare a parlare a chi non vuole ascoltare, implorare, manifestare per cercare di motivare chi non ne ha alcuna intenzione, bisogna costruire una realtà che renda il vecchio sistema obsoleto. Per farlo è necessario impegnare la propria intelligenza ed energia nella realizzazione di un modello che abbia valori e pratiche completamente diverse dal mondo impazzito e suicida che la logica del profitto sulla pelle di tutto e tutti ha costruito.

Pochi, semplici e chiari passi che chiunque può fare e non richiedono alcuno sforzo ciclopico, sacrificio umano o laurea.

1)    Togliere immediatamente tutti i soldi che si hanno nelle banche tradizionali che sono quelle che reggono in piedi l’intero sistema della devastazione e trasferire questi soldi nelle Banche Etiche, nelle MAG ovvero cooperative finanziarie etiche di mutua autogestione o eventualmente nelle banche di credito cooperativo che si impegnano a reinvestire i soldi nel territorio per progetti di tutela ambientale.

2)    Pensare, pianificare, iniziare progetti nei settori che abbiano come obiettivi principali

l’ambiente e le persone: progetti sulle fonti rinnovabili, agricoltura e alimentazione  biologica, tutela della biodiversità, degli animali, formazione ambientale, risparmio energetico e idrico, riqualificazione energetica degli edifici, recupero, riparazione e riuso materiali, medicina naturale, ecc, ci sono infinite applicazioni in questa direzione e c’è solo l’imbarazzo della scelta.

3)    Farsi finanziare questi progetti dalle stesse Banche Etiche, cooperative finanziare etiche di mutua autogestione MAG, crediti cooperativi che si siano decisamente orientati alla tutela ambientale, a cui si sono dirottati i soldi tolti dalle banche tradizionali. In questo modo non ci sarebbe nessun crollo o collasso dell’economia ma solo uno spostamento delle risorse, da uno scopo all’altro.

4)    Realizzare i suddetti progetti prendendo riferimento e spunto dalle innumerevoli iniziative pratiche che in Italia, in Europa e nel mondo ormai da decenni vanno nella direzione di una vera e reale sostenibilità non solo ambientale ma anche sociale, economica e lavorativa.

Laddove l’ambiente è la nostra casa da preservare, la socialità uno spazio di stimoli positivi e costruttivi dove confrontarsi attraverso il dialogo. I soldi un mezzo e non un fine, con l’economia che si prende cura della casa come dice l’etimologia della parola. Il lavoro come mezzo di sostentamento ma anche di realizzazione e crescita personale, di creatività, di relazioni costruttive e collaborative, non noioso destino o palestra di arrivismo e competizione. Tutto questo è fattibile ora e subito, lo può fare chiunque e iniziare immediatamente a costruire il mondo nuovo.  Creando migliaia di progetti simili e quindi liberando campagne, territori, quartieri, città dalla dittatura del profitto, automaticamente si interesseranno e parteciperanno sempre più persone. L’azione, la pratica e la testimonianza possono realizzare il vero cambio necessario e non più rimandabile.

 

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Commenti

Mi chiamo Giacomo, ho compiuto da poco 21 anni. L'estate scorsa ho avuto l'interesse nel partecipare a un corso di Permacultura in Toscana. Direi che la soluzione che va ben oltre i tanti aspetti ambientali da tenere in considerazione ma che tiene conto anche di quelli economici, sociali e personali é proprio questa. La soluzione si chiama PERMACULTURA.
Giacomo Pozzi, 24-01-2020 11:24

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