Carlo Verdone e lo sfacelo sociale

Posti in piedi in paradiso è un film di Carlo Verdone che racconta la storia di tre uomini alle prese con il loro fallimento e con una vita che si può definire una catastrofe umana e relazionale. È un film, insomma, indicativo dello sfacelo sociale a cui siamo giunti.

Carlo Verdone e lo sfacelo sociale
Recentemente sono andato a vedere il film Posti in piedi in paradiso di Carlo Verdone. Leggendo un po’ di recensioni sembrava che il film fosse riuscito, non solo faceva ridere ma sembrava anche fatto bene. Il film è la storia di tre uomini abitanti a Roma che per un verso o per un altro sono alle prese con il loro fallimento su tutta la linea; più che un film comico, siamo di fronte ad una tragicommedia. Tutti e tre i protagonisti sono divisi dalle mogli con le quali hanno rapporti conflittuali e che sembra non abbiano altro interesse a parte quello di chiedere soldi agli ex mariti. Tutti e tre con figli a carico, vivono nel ricordo di un passato migliore (a livello economico e di carriera ovviamente) ma soprattutto alle prese con una vita che è eufemistico definire una catastrofe umana e relazionale. In questo quadro i tre non hanno nemmeno un posto decente dove abitare e quindi sono costretti loro malgrado a convivere in un appartamento. I compari di sventura di Verdone passano da una bassezza all’altra sperando in qualche modo di galleggiare ma non certo come esseri umani, piuttosto come persone che cercano la perduta sicurezza economica, non è un caso che uno di loro risorge alla vita solo quando vince al gratta e vinci e la prima cosa che pensa è andare subito a giocarsi a poker i soldi vinti. Eppure in questo disastro Verdone si sforza di farci trovare un qualcosa di positivo e una specie di lieto fine per far piacere a tutti coloro che andranno a vedere il film. Ma se un lieto fine è la figlia di Verdone che fa un figlio a 17 anni oppure una 'svampita vamp' che si innamora di lui che è uno 'sfigato' in ogni senso (cosa assai improbabile e non credibile, che avviene solo nei film), allora siamo messi davvero male. In ogni caso, lo spaccato che dà il film è assai indicativo del livello a cui siamo arrivati, visto che lo sfacelo sociale arriva pesantemente pure in un film comico. Usciti dalla sala si è presi da un senso di angoscia e sofferenza che di certo nemmeno le risate che Verdone riesce a strapparci riescono a mitigare. La prossima volta vado a vedere Tom e Jerry.

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