di
Alessandra Profilio
19-02-2013
Il colosso alimentare Nestlè ha ritirato dalle vendite prodotti a base di manzo in Italia e Spagna dopo aver trovato tracce di Dna di carne di cavallo. Si allarga così lo scandalo della carne equina nei prodotti etichettati come di manzo. La scoperta, diffusa in Europa a partire dal mese scorso, ripropone il problema della tracciabilità degli alimenti.
Il colosso alimentare Nestlè ha ritirato dalle vendite prodotti a base di manzo in Italia e Spagna dopo aver trovato tracce di Dna di carne di cavallo. Precisamente, la Nestlè ha ritirato dai mercati italiano e spagnolo i ravioli e i tortellini surgelati della Buitoni alla carne di manzo e anche le lasagne alla bolognese prodotte dal marchio francese Gourmandes.
In un comunicato la Nestlè ha riferito che i test hanno riscontrato Dna di cavallo in due prodotti. “I livelli riscontrati - prosegue la nota - sono superiori alla soglia dell'1 per cento che l'Agenzia per la sicurezza alimentare del Regno Unito è solita indicare come probabile contaminazione o grave negligenza e di conseguenza abbiamo informato le autorità”.
Secondo la Nestlé non sussiste alcun problema di sicurezza alimentare, ma l'errata etichettatura dei prodotti comporta il mancato rispetto degli standard molto elevati che i consumatori si aspettano dall'azienda. “Per questo ritiriamo volontariamente e immediatamente dalla vendita in Italia e in Spagna due prodotti a base di pasta congelata, i Ravioli al brasato e i tortellini alla carne Buitoni, che sostituiremo con prodotti che i test del dna confermeranno composti al 100% da carne di manzo”.
Con il ritiro dei prodotti Nestlè, si allarga lo scandalo della carne di cavallo nei prodotti etichettati come di manzo. La scoperta, infatti, si è diffusa in Europa a partire dal mese scorso quando la carne equina è stata identificata per la prima volta negli hamburger irlandesi. Lo scandalo ha coinvolto importanti nomi della grande distribuzione in Gran Bretagna, tra cui la nota catena di fast food Burger King. E' quindi emerso nei giorni successivi che anche le lasagne surgelate della Findus, invece di contenere sugo a base di carne bovina come indicato in etichetta, contenevano carne di cavallo.
La Coldiretti ha spiegato che, secondo le ultime ricostruzioni, la Findus era rifornita da una società con sede nel nord-est della Francia, la Comigel, che produce prodotti simili per fornitori e distributori di cibo in 16 paesi. I prodotti Findus contenenti carne di cavallo scoperti in Gran Bretagna provenivano da una fabbrica della Comigel in Lussemburgo. A sua volta la Comigel era rifornita dalla carne proveniente da un’azienda del sud della Francia, la Spanghero, la cui società madre si chiama Poujol. quest'ultima ha acquistato la carne congelata da un’azienda di commercializzazione di Cipro, che ha subappaltato l’ordinazione ad una società olandese, rifornita da un mattatoio e una macelleria rumena.
Nell'ambito dell'Unione europea il caso ha posto per l’ennesima volta, in ambito comunitario, un problema di tracciabilità degli ingredienti. In particolare il mercato delle carni è molto esposto a truffe e manipolazioni, con conseguenze sia di qualità dei prodotti che di salute pubblica.
I governi di tutta Europa hanno sottolineato che la carne di cavallo non comporta rischi per la salute, anche se alcune carcasse sono state trovate avvelenate con un antidolorifico vietato al consumo umano.
Lo scandalo, in ogni caso, ha danneggiato la fiducia dei consumatori nei supermercati e catene di fast food.
In Italia il Codacons sta preparando un esposto alla Corte dei Conti e alla Procura della Repubblica di Parma affinché si accerti il corretto utilizzo dei fondi pubblici spesi per l'Efsa. Il Codacons ritiene “assurdo che un ente, nato proprio per tutelare i consumatori europei sul fronte alimentare, non abbia saputo prevenire uno scandalo di tale entità” e per questo “i vertici dell'Autorità dovrebbero dimettersi”.
“La vicenda della carne di cavallo – sostiene il presidente del Codacons Carlo Rienzi - dimostra chiaramente come sia oramai indispensabile un sistema di tracciabilità totale dei prodotti alimentari, al fine di garantire e informare i consumatori circa la vita dell'alimento, dal campo o dall'allevamento fino alla tavola”.
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