di
Laura Pavesi
23-09-2010
È partita ieri da Milano la 'Carovana Antinucleare', che sosterà davanti a tutti i siti nucleari civili e militari presenti in Italia e arriverà a Roma il prossimo 2 ottobre. La prima tappa? Non una centrale né una base militare, ma il parco divertimenti più grande d’Italia: Gardaland. Scopriamo perché.
Ieri, 22 settembre 2010, è partita da Milano la Carovana Antinucleare, iniziativa promossa dal CEF - Coordinamento Energia Felice, ZeroGas, Accademia Kronos e Campagna OSM-DPN. La Carovana per la denuclearizzazione civile e militare farà tappa davanti alle centrali nucleari dismesse a seguito del referendum del 1987, basi e porti militari, siti contaminati dalle scorie, centri di ricerca, aziende e istituzioni coinvolte nella nuova corsa all’atomo. La Carovana, che è costituita da un camper permanente e da veicoli variabili che si aggiungeranno anche per spezzoni parziali di percorso, arriverà a Roma il 2 ottobre, dove saranno lanciate 'le giornate antinucleari' dell’8 e 9 novembre 2010 - anniversario del referendum del 1987 nel quale i cittadini italiani votarono no al nucleare.
La Carovana, subito dopo la conferenza stampa, è partita da Milano diretta al lago di Garda per una prima tappa a dir poco inconsueta: il parco divertimenti più grande d’Italia.
Da qualche settimana a questa parte, la home page del sito di Gardaland si apre su una schermata nella quale compare un dispositivo per misurare la radioattività, accompagnato dalla scritta "No Trespassing-Restricted Area" e dal pulsante "continua". Da qui l’utente viene indirizzato ad una pagina in cui sono presenti immagini di persone vestite con tute e maschere adottate dal personale che lavora all’interno delle centrali nucleari e che opera nelle aree contaminate da radiazioni. Immagini e testi presentano evidenti riferimenti a radiazioni pericolose per i civili e pubblicizzano la nuova attrattiva che sarà aperta al pubblico nel 2011.
Scopo della sosta a Gardaland è quello di avere delucidazioni in merito alla nuova attrattiva e "documentare la cantierizzazione in atto per la realizzazione del reattore-montagna russa che sarà attivato nel 2011 come spot per il rilancio dell'atomo". Referente dell’iniziativa è Giacomo Sicuriello, che non è riuscito a parlare con l’ufficio stampa di Gardaland, ma ha ottenuto di poter interagire telefonicamente col direttore del parco. "Ho informato il direttore - dice Sicuriello - che in rete sta girando la notizia che la nuova attrazione simulerebbe un’esplosione nucleare o sarebbe in relazione con le conseguenze di un’esplosione nucleare sulla popolazione. Mi ha risposto che la notizia è una bufala, in quanto l’attrazione del 2011 sarà semplicemente una nuova tipologia di montagne russe. Pur non potendo ricevermi personalmente perché oberato di lavoro, né fornirmi ulteriori particolari sulla futura attrazione, mi ha assicurato che la nuova attrattiva non avrà nulla a che fare con il nucleare".
"La cosa è quantomeno singolare - continua Sicuriello - dal momento che la home page del parco divertimenti si apre su una schermata nella quale l’utente non ha possibilità di scelta, ma viene indirizzato automaticamente verso la pubblicità della nuove montagne russe. Oltre alle immagini, sono presenti anche testi piuttosto espliciti: sta succedendo qualcosa di anomalo… presenza di anomale radiazioni ionizzanti… l’oggetto presenta un’altissima radioattività… procederemo ad una bonifica dell’intera area per diminuire la concentrazione di radiazioni… stiamo verificando possibili contaminazioni dei civili… Secondo il direttore, si tratta di una normale operazione di marketing, avente lo scopo di promuovere le nuove montagne russe. Ma alla mia obiezione che la campagna pubblicitaria facente esplicito riferimento a radiazioni nucleari sembra coincidere col piano di ritorno al nucleare dell’Italia, ha ribadito che non esiste alcun collegamento tra le due cose e che si tratta di una trovata pubblicitaria".
Ma l’apertura del cantiere (che si trova nei pressi del Cancello 4, come ha confermato la security del parco) delle "più imponenti ed estreme montagne russe mai viste", proprio in coincidenza con il ritorno al nucleare del nostro paese, rischia di suscitare qualche perplessità. "Il tempismo di questo singolare cantiere e della relativa campagna pubblicitaria può far pensare che non si tratti di una mera coincidenza. E anche se appare improbabile, sarebbe stato interessante chiedere al direttore del parco se la nuova attrattiva sia stata finanziata, anche in misura parziale, con denaro pubblico" conclude Sicuriello.
Ma se la futura attrazione di Gardaland non avrà davvero nulla a che fare con il ritorno al nucleare, perché il parco ha scelto di basare la campagna di lancio proprio su un’atmosfera catastrofica, come se si volesse 'preparare' la futura utenza ad una eventuale emergenza nucleare? E perché la direzione del parco ha perso l’occasione di fare chiarezza su questo tema e tacitare una volta per tutte le 'notizie bufala' che girano in rete? Gli autori dell’iniziativa in compenso non si arrendono: metteranno per iscritto tutte le domande rimaste senza risposta e le manderanno alla direzione del parco, sperando che la direzione del parco si decida a fare chiarezza al più presto, nel proprio interesse.
Commenti