di
Alessandra Profilio
04-11-2010
Efficienza energetica, riduzione dei consumi e delle emissioni di CO2: questi i principali obiettivi del ‘Progetto Udine’, la centrale di trigenerazione appena annunciata che fornirà energia all’ospedale cittadino, convogliando l’altra parte del calore al teleriscaldamento delle abitazioni.
Prende il via ad Udine la realizzazione di una centrale di trigenerazione che produrrà energia termica (centrale da 83,5 MW), frigorifera (30 MWf) ed elettrica (9,7 MW). Tre i principali obiettivi del progetto appena presentato e tra i primi in Italia: efficienza energetica, qualità della vita e tutela dell’ambiente.
L'energia prodotta sarà utilizzata principalmente per le necessità dell'Ospedale di Udine, che, in tal modo, diventerà completamente autonomo in termini di fabbisogno energetico. L’efficienza della nuova Centrale Tecnologica comporterà anche un aumento dell’affidabilità della fornitura elettrica (mediante produzione in proprio anche da fonti rinnovabili), una sensibile riduzione dei consumi e delle emissioni di Co2 (-32% di emissioni all’anno). Così garantiscono gli ideatori del progetto.
Sebbene l’energia fornita dalla Centrale sarà destinata in primis all’ospedale, un’altra parte di calore verrà convogliata per il teleriscaldamento cittadino. Il riscaldamento distribuito via tubo raggiungerà infatti l’Università, il Palamostre, il collegio Tomadini Scuole ed una serie di edifici residenziali privati. Potranno pertanto essere eliminate le caldaie in 17 scuole e 16 condomini. A gestire la rete del teleriscaldamento – che si estenderà per 13 chilometri, portando energia termica a 39 grandi utenze – sarà l’utility Amga.
Il 'Progetto Udine' è firmato dall'associazione temporanea d'impresa – composta dalla capogruppo Siram, Rizzani De Eccher, Arco Lavori e Cooperativa Cpl Concordia – che ha curato la realizzazione e si occuperà della gestione.
Il progetto che sta per partire nel capoluogo friulano, spiegano gli ideatori, mira a divenire un vero e proprio modello per le caratteristiche tecnologiche, per la partnership pubblico-privato e anche per le ricadute positive sulla comunità.
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