di
Andrea Boretti
21-01-2011
Si è chiuso mercoledì il World Future Energy Summit, un evento controverso perché pur promuovendo le energie rinnovabili è finanziato da petrol-dollari. Da questo palco il segretario generale dell’ONU ha lanciato l’invito, rivolto soprattutto ai giovani leader del futuro, a pensare sostenibile e mettere in atto una rivoluzione globale.
Si è chiuso mercoledì ad Abu Dhabi il quarto World Future Energy Summit (WFES), un evento in un certo senso controverso perché dietro al nobile obiettivo promozionale e di condivisione per le energie rinnovabili ha come sostenitori i ben poco cristallini sceicchi del petrolio e altri colossi degli idrocarburi e del nucleare.
Con una premessa del genere la credibilità di un evento di questa portata rischia di cadere all'istante se non si aggiunge un'ulteriore considerazione: i sultanati del medio oriente non sono stati folgorati sulla via di Damasco, ma al contrario sanno che la loro ricchezza è destinata a scemare nei prossimi decenni se non convertono i loro petrol-dollars in green-dollars.
L'intento del summit, quindi, è quello di puntare sulla green-economy al fine di ottenere, tra qualche anno, un ritorno economico rilevante. Utile (le rinnovabili) e dilettevole (i soldi), finalmente insieme? Difficile dirlo, per ora quello che si può valutare dell'approccio arabo alle rinnovabili è solo il progetto di 'Masdar, la città post-petrolio' che sta sorgendo proprio a 17Km da Abu Dhabi e che punta ad essere la prima città ad alta densità di popolazione completamente auto-alimentata con energie pulite. Un vero e proprio esperimento con lo scopo di testare le rinnovabili e che quindi va nella stessa direzione del WFES, creare un polo di attrazione per scienziati e studiosi che porti al massimo lo sviluppo di queste tecnologie.
Contrariamente a noi che qualche dubbio sul WFES e su Masdar - alimentata da un mega-impianto da 14MW, una vera e propria prateria di pannelli - ancora lo manteniamo, è apparso invece entusiasta il segretario generale dell'ONU Ban Ki-moon: "Negli ultimi quattro anni, il World future energy summit è diventato uno dei principali eventi annuali in materia di energia rinnovabile e sostenibile. Ringrazio Masdar e il governo di Abu Dhabi per averlo ospitato. Abu Dhabi sta diventando giustamente rinomata come un hub di progresso. Avete tratto una notevole ricchezza dalle sabbie del deserto, e la avete utilizzata per creare una moderna e vibrante nazione. La vostra Masdar Initiative parla di qualcosa di più: una visione per costruire e andare oltre l'era dei combustibili fossili per un nuovo futuro sostenibile". Poi ha continuato: "Le decisioni che prendiamo oggi in materia di energia avranno conseguenze di vasta portata. Il prevalere dell'economia dei combustibili fossili sta contribuendo al cambiamento climatico e il fabbisogno energetico globale sta crescendo rapidamente (...) La nostra sfida è la trasformazione. Abbiamo bisogno di una rivoluzione globale dell'energia pulita, una rivoluzione renda l'energia disponibile e accessibile per tutti. Questo è essenziale per minimizzare i rischi climatici, per ridurre la povertà e migliorare la salute globale, per dare più forza alle donne e per il raggiungimento degli Obiettivi di sviluppo del Millennio, per la crescita economica globale, la pace, la sicurezza e la salute del pianeta. È possibile prendere la testa di questa rivoluzione in molti modi, e molti di voi lo stanno già facendo".
Quello di Ban Ki-Moon è stato quindi un discorso forte e deciso, volto ad indicare la strada da percorrere nel prossimo futuro, un discorso per i nostri gusti ancora troppo legato all'economia - ma la platea era quel che era - ma con ottimi spunti e una base etica e morale molto più forte di quella a cui siamo abituati. In questo senso rivolgendosi al Forum of Young Future Energy Leaders, ovvero le classi politiche, economiche ed amministrative del domani ha dichiarato: "Delle persone che riconoscono che la nostra aria, la nostra acqua e la nostra terra sono i vantaggi più preziosi, delle persone che comprendono il ruolo centrale delle energie rinnovabili nella riduzione del cambiamento climatico, nella crescita economica, nella lotta contro la povertà, per l'autonomia delle donne, per la realizzazione degli Obiettivi per lo sviluppo del millennio, delle persone come voi, noi ne abbiamo bisogno. Voi, i futuri giovani dirigenti, potete fare la differenza, cominciando da oggi. Voi avete il talento e l'entusiasmo per trasformare le visioni in realtà. Qualunque sia la vostra scelta di carriera, vi incoraggio a pensare sostenibile. L'Onu è pronta a sostenervi perché cogliate queste opportunità".
Eliminando la parte relativa alla "crescita economica", definizione che crediamo non avere quasi alcun significato reale o comunque misurabile con gli odierni strumenti, il resto di quest'ultimo intervento è l'identikit dei leader che vogliamo, persone attente al bene del pianeta più che a quello del proprio portafoglio, persone che riconoscono nelle risorse naturali la più grande ricchezza e l'imprescindibile necessità di preservarle.