di
Daniela Sciarra
13-04-2012
Hamburger, hot dog, patatine fritte, ma anche merendine preconfezionate sono rischiose per la salute mentale oltre che per la linea. A darne conferma una ricerca condotta dagli scienziati dell’Università di Las Palmas e di Granada. Tra i fattori scatenanti l’alto contenuto di cosiddetti 'grassi trans'.
Non arrotonda soltanto la linea e non determina solo rischi a livello cardiovascolare. L’abuso del junk food, il cosiddetto cibo spazzatura, aumenta la possibilità di ammalarsi di depressione. Salse, hamburger, hot dog, patatine fritte, ma anche merendine preconfezionate finiscono sotto accusa perché sono fra i fattori che possono scatenare questa patologia, a causa di un alto contenuto di cosiddetti 'grassi trans'.
È questo il risultato di una ricerca condotta da un gruppo di scienziati spagnoli dell’Università di Las Palmas e di Granada. Secondo quanto riportato sulle pagine di Public Health Nutrition, quanto più si consumano questo tipo di cibi, tanto maggiore è il rischio di diventare depressi, che può addirittura aumentare del 51%.
Al termine della ricerca - durata 11 anni, più 6 di follow up e che ha interessato un campione di 12.059 volontari – i ricercatori hanno confermato che se all’inizio nessun soggetto del campione soffriva di depressione, alla fine se ne contavano 657 nuovi casi. Inoltre, coloro che avevano ingerito acidi trans superando il limite giornaliero, presentavano un aumento del rischio di depressione fino al 48%.
Secondo quanto emerge dallo studio, i soggetti più a rischio sono i single, spesso fumatori, che lavorano più di 45 ore alla settimana, dedicano poco tempo all'attività fisica e tendono a prediligere un'alimentazione povera di pesce, frutta e verdura.
Gli esperti hanno notato che l'incidenza della malattia è aumentata negli ultimi anni: oggi sono circa 150 milioni le persone che ne soffrono di depressione in tutto il mondo e i casi sono maggiori nel nord Europa rispetto al sud, dove prevale la dieta mediterranea. “Ciò potrebbe essere dovuto – spiega il professore Almudena Sánchez Villegas in una nota - ai cambiamenti radicali nelle fonti di grasso consumato nelle diete occidentali, dove abbiamo sostituito alcuni tipi di benefici legati ai grassi polinsaturi e monoinsaturi, presenti negli oli vegetali e negli oli di pesce agli acidi saturi e ai grassi trans che si trovano nella carne, nel burro e in altri prodotti, come dolci e fast food”.
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