Si chiama Augusto Pinochet Molina e sta riorganizzando i seguaci dell’ex dittatore cileno in un nuovo partito politico di destra che si chiama Orden Republicano Mi Patria. Il nuovo movimento condanna i matrimoni gay, sostiene la legalizzazione della marijuana e vuole tornare alla Costituzione in vigore ai tempi del dittatore.
Malgrado le forze pro-Pinochet si fossero già organizzate sei anni fa in un movimento noto con il nome “Per il mio paese”, dopo l’arresto di un assistente dell’ex dittatore nelle scorse settimane, Pinochet Molina ha dato impulso alla costituzione del nuovo partito che i sostenitori definiscono di centro-destra. Malgrado sappiano benissimo degli abusi perpetrati a suo tempo dai militari sui cittadini, i supporter del nipote di Pinochet continuano a riferirsi alla dittatura come a un “governo militare” che è stato seguito da una “caccia alle streghe” e da una “vendetta” che ha portato in carcere dozzine di ufficiali. Quegli ufficiali sono responsabili, è bene ricordarlo, della scomparsa di 3.200 cileni (secondo i dati ufficiali, altre fonti parlano di 12.000) durante i 17 anni di governo del generale; oltre 38.000 persone furono detenute illegalmente e torturate. Pinochet Molina ha persino inviato centinaia di inviti a autorità e personalità perché partecipino ai festeggiamenti di quello che sarebbe stato il 99° compleanno del dittatore (ideale, poiché Pinochet è morto nel 2006) che si celebrerà il 25 novembre in un luogo ancora segreto. Tra gli invitati c’è anche Cristian Labbé, ex guardia del corpo di Pinochet che di recente è stato accusato di avere fatto parte di una cospirazione per rapire e uccidere 13 prigionieri politici. Il nipote del dittatore è stato un capitano dell’esercito cileno, cacciato dopo avere pronunciato un discorso, in occasione dei funerali del nonno nel 2006, con il quale aveva applaudito alla campagna del dittatore per “sconfiggere il marxismo”. Sta anche operando per essere eletto al congresso.