L’ambasciatore cinese in Belgio ha dichiarato che «la natura e le cause profonde» del conflitto ucraino sono rappresentate «dall’Occidente» e che «l’Occidente dovrebbe abbandonare la sua mentalità del gioco a somma zero e prendere realmente in considerazione le preoccupazioni della Russia riguardo la sicurezza». Parlando di «reali preoccupazioni sulla sicurezza», si stava chiaramente riferendo all’espansione della Nato sempre più vicino al confine russo e alle basi militari americane piazzate nelle vicinanze (inclusa l’Ucraina), spiega appunto Eric Zuesse per Global Research. «In altre parole, questo diplomatico ha detto: “L’Occidente ha un’attitudine cosiddetta a somma zero verso la Russia, anziché cercare di muoversi con un approccio grazie al quale nessuna superpotenza nucleare possa trarre benefici a spese di un’altra”. Questa è una critica diretta a Barack Obama e a tutti i leader pro-Obama, anti-Putin ed europei». Obama, prosegue Zuesse, continua a ripetere che di tutte le nazioni si può fare a meno, ad eccezione degli Usa, «quindi chiaramente pensa che anche della Russia si possa fare a meno». «Non si tratta solo di un insulto, ma di un atto provocatorio – aggiunge Zuesse – è come se si stesse cercando la lotta. E per cosa?». «La Cina sta dicendo a Obama: fermati. E implicitamente gli sta anche dicendo che la Cina non è superflua». Poco prima del colpo di stato in Ucraina, la società di ricerche e indagini sociali Gallup International nel dicembre 2013 ha diffuso i risultati di un sondaggio in 65 nazioni secondo cui: «Gli Stati Uniti sono il paese maggiormente scelto (24%) tra le nazioni indicate a rappresentare il pericolo più grande per la pace nel mondo. Seguono il Pakistan (8%), la Cina (6%), la Corea del Nord, Israele e Iran (5%). Tra chi ha risposto, ad avere maggiore paura degli Usa si sono rivelati i russi (54%), i cinesi (49%) e i bosniaci (49%)». Questi dati ci fanno intendere come possano essere visti l’Occidente e le azioni da esso compiute guardando da un’altra prospettiva, cioè quella del resto del mondo. «Eppure Obama continua a dichiarare che gli Stati Uniti sono l’unica nazione indispensabile al mondo» prosegue Zuesse, che evoca poi gli spettri di passati nazionalismi e ricorda, con parole amare, come nel 2009 proprio Obama abbia vinto il premio Nobel per la pace. 1) Eric Zuesse è autore del recente They're Not Even Close: The Democratic vs. Republican Economic Records, 1910-2010 e di Christ's ventriloquists: The Event that Created Christianity
La Cina ammonisce l’Occidente. Siamo seduti su una mina
di
Redazione
05-03-2015