di
Alessandra Profilio
05-04-2012
In California il colore della Coca Cola e della Pepsi sarà da questo momento in poi più chiaro. Le due aziende hanno infatti deciso di ridurre la quantità di 4-Mei, composto presente nel caramello, dopo che lo stato della California ha inserito tale sostanza nella lista di quelle che possono causare il cancro. In Europa, però, la ricetta non cambia.
In California il colore della Coca Cola e della Pepsi sarà da questo momento in poi più chiaro. Le due aziende hanno infatti deciso di ridurre la quantità di 4-Mei, composto chimico giallognolo presente nel caramello che dà il colore marroncino alle bevande, dopo che lo stato della California ha inserito tale sostanza nella lista di quelle che possono causare il cancro.
L'American Beverage Association, gruppo che rappresenta l’industria delle bevande, ha fatto sapere che le aziende associate al gruppo continueranno ad usare il colorante ma modificheranno la dose per venire incontro ai nuovi standard dettati dallo stato della California. L'American Beverage Association spiega che i consumatori non si accorgeranno minimamente della differenza e non hanno motivo di preoccuparsi per la loro salute.
Coca-Cola e Pepsi hanno fatto sapere di aver già modificato le loro ricette in California e che presto estenderanno i cambiamenti anche agli altri stati americani. Tuttavia una portavoce della Coca Cola ha fatto sapere che l'azienda che rappresenta è convinta che non sussista alcun rischio per la salute pubblica derivante dal 4-Mei e che quello lanciato dallo stato della California è un allarme privo di fondamento scientifico.
Secondo l’American Beverage Association, non esiste alcuno studio in grado di dimostrare un legame con l’insorgenza di tumori negli esseri umani. La lista, sostiene l’associazione, si basa su un singolo studio su topi e ratti di laboratorio.
La Coca-Cola ha poi sottolineato che non modificherà il processo di fabbricazione delle bevande in Europa. Anche sugli scaffali dei supermercati italiani, dunque, i consumatori troveranno le bevande realizzate con la formulazione tradizionale.
In seguito all’allarme proveniente dagli Stati Uniti sui pericoli per la presenza di caramello in molte bevande, è però urgente secondo Massimiliano Dona, Segretario generale dell’Unione Nazionale Consumatori (UNC), fare chiarezza sulla sostanza presente nelle bibite commercializzate in Italia.
Agostino Macrì, responsabile per la sicurezza alimentare dell’UNC, ha spiegato che il colore nero di alcune bevande è dovuto all’aggiunta del caramello che si ottiene con un particolare trattamento termico dello zucchero: ne esistono quattro tipi di differente composizione chimica e recentemente l’EFSA ha stabilito le dosi accettabili giornaliere di ognuno. Nelle etichette dei prodotti commercializzati sul mercato, tuttavia, è indicata di norma la presenza di un solo caramello senza specificare di quale dei quattro si tratti.
Si tratta di una grave lacuna informativa secondo Dona il quale riferisce che l'Unione Nazionale Consumatori ha già formalmente richiesto alle aziende del settore e ad ASSOBIBE (Associazione Italiana tra gli Industriali delle Bevande Analcoliche) di fornire informazioni sulle attività di controllo. Eppure, spiega Dona, non sono pervenuti i chiarimenti richiesti: “l’industria sembra ignorare le preoccupazioni dei consumatori”.
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