La lista degli sprechi di soldi nelle nostre società opulente è lunga da qui al pianeta Nettuno e ritorno, e, se c’è una specialità in cui gli umani sono super campioni della galassia, è proprio questa. Il che è anche ridicolo; infatti pressochè chiunque, compresi i miliardari, si lamenta di non avere mai soldi a sufficienza.
Qualsiasi idea o intenzione di cambiare vita e/o lavoro inizia con la domanda e il conseguente terrore: come farò con i soldi? Ne avrò abbastanza? Però quasi nessuno si chiede se sta usando bene quelli che ha bene o se li sta sprecando. Addirittura sono pochissimi quelli che sanno nel dettaglio le proprie spese. Ma se i soldi sono l’alfa e l’omega di tutto, come si fa a non sapere nemmeno quanti se ne spendono? Ciò dimostra che la paura di non avere abbastanza soldi è indotta da un sistema che chiede costantemente di guadagnare di più perché bisogna comprarsi quello che ci dice la pubblicità, altrimenti si viene etichettati, anche dalle statistiche, come poveri. E più soldi si hanno e più si spendono, perchè il bombardamento consumista è totale e incessante. Inoltre quando ci si abitua a spendere tanti soldi, si è convinti che tutto quello per cui si spendono sia indispensabile, pure se non lo è affatto.
Per vivere, anche nelle nostre società opulente, non serve tanto, soprattutto se le scelte di vita che si fanno non sono orientate al consumismo ma al vero benessere della persona. Nel gioco di chi butta più soldi, una delle sacre leggi del consumismo ci dice che bisogna seguire le mode e così ogni anno, ogni stagione, assistiamo ad autentiche assurdità ma, in quanto mode, allora sono socialmente accettate.
Vestiti e scarpe (rigorosamente realizzati da schiavi in qualche lontana parte del mondo) improbabili, scomodi e anche decisamente brutti che però, se diventano un trend, vanno assolutamente comprati, anche se poi si buttano immancabilmente dopo una stagione o non si indossano mai più.
Poi ci sono pericolose armi improprie multicolore al posto di unghie, con uso di coloranti micidiali che ovviamente possono essere indossate solo da persone che non fanno alcun lavoro manuale, meno che mai lavorare la terra. Trucchi, profumi, cosmetici, creme chimiche a tonnellate che, oltre a essere un attentato alla nostra salute e a quella del pianeta, costano cifre notevoli; ma per apparire si fa questo ed altro, non scherziamo... Cibi schifezze pieni di ogni tipo di veleno che però sono tanto trendy perché magari li fa il famoso marchio orgoglio italiano (con sede legale ovviamente in paradisi fiscali esteri ben poco italiani). E poi i posti di vacanza che costano l’ira di dio ma dove si deve assolutamente andare, altrimenti di cosa ci si vanta con i colleghi al rientro dal lavoro? Automobili ferme lasciate accese perché costa fatica spegnere il motore o perché si vuole l’aria condizionata pure se si aspetta qualcuno. Automobili lavate soprattutto l’estate, nonostante l’acqua in varie città d’Italia venga razionata a causa della siccità. Aria condizionata in ogni negozio, locale, ecc, con porte o finestre rigorosamente aperte. Aperitivi, snack, liquori, vini, birre e ogni sorta di acquisto in locali e bar che costano varie volte più delle stesse cose che abbiamo già a casa. Pranzi, cene, brunch e ogni altra diavoleria culinaria servita in ristoranti inavvicinabili dove i costi ormai sono da capogiro e vanno via mezzi stipendi. Montagne di soldi buttati in giochi d’azzardo, che siano i "gratta e perdi" o le scommesse on line. Soldi buttati in bagni firmati, mattonelle di lusso, mobili di design, perché si sa, lo stile per distinguersi non ha prezzo. Soldi buttati in case che sprecano fiumi di energia e acqua. Soldi buttati in acquisto di automobili, moto e autoveicoli nuovi quando ne esistono tantissimi usati e che vanno perfettamente. Soldi buttati nell’acquisto quotidiano di centomila "cinafrusaglie" che in poco tempo finiranno nel dimenticatoio, nelle cantine, nei garage, nei ripostigli a prendere polvere fino all’inevitabile avvio in discarica. Quindi per favore, non chiamateci società moderna ma società dello spreco assoluto, pietra angolare di ogni scelta. In questa situazione, oltre all’ambiente in agonia e soldi al vento, tutto il lavoro che si fa per ottenere questi soldi non sarebbe il caso di dedicarlo a costruirsi una vita migliore che non quella fatta di sprechi? Non sarebbe meglio comprare meno, quindi lavorare di meno e vivere di più? In fondo non è difficile, basta volerlo, basta pianificare, basta avere delle idee e metterle in pratica.
Certo non si improvvisa, non è facile, perché abbiamo contro un impero mediatico, pubblicitario, politico e sociale che ci rema contro, ma di certo è possibile e anche molto più divertente e gratificante che correre sempre dietro al dio dello spreco che è perennemente affamato dei nostri soldi, del nostro tempo e quindi della nostra vita.
Per andare in questa saggia direzione potete avvalervi di un'ottima guida per riprendere in mano le redini della vostra esistenza, a iniziare proprio dai soldi. Una guida che guarda caso, non troverete su Amazon, tanto per fare seguire i fatti alle parole..
Qual è? È questa:
Ti sei mai chiesto perché è così difficile cambiare anche se lo vorresti fortemente?
Pensi che per cambiare servano necessariamente tanti soldi?
Perchè le persone, dalla coppia in su, quando si mettono insieme con l’obiettivo di realizzare un miglioramento della loro vita, spesso si scontrano con vari problemi e difficoltà?
Vorresti costruire una progettualità individuale o insieme agli altri e non sai da dove iniziare e chi coinvolgere?
Credi di non essere all’altezza delle tue aspirazioni e pensi di non saper fare niente altro se non quello che hai sempre fatto?
Dubiti delle tue qualità e capacità perché non sei mai stato ascoltato o valorizzato?
Vorresti finalmente cambiare lavoro e fare le attività che hai sempre sognato?
Vorresti fare tutto questo tutelando anche persone e ambiente quindi dando un futuro a te stesso, ai tuoi figli e nipoti e al resto dell’umanità?
Nel libro troverai le risposte a queste domande e molto altro, che ti serviranno a intraprendere i tuoi progetti di cambiamento, a vivere bene risparmiando tempo, lavoro, stress, soldi, libero da convenzioni, credenze e frustrazioni che ti impediscono di realizzarti pienamente e di collaborare in maniera costruttiva con gli altri.
L’autore: Paolo Ermani
Ha vissuto e sperimentato l’alternativa in pratica in Italia e in paesi esteri. Ha tenuto negli ultimi trentacinque anni centinaia fra corsi di formazione, eventi pubblici, consulenze in cui ha trasmesso a migliaia di persone la possibilità di un cambiamento concreto e benefico per se stessi e per il mondo che ci circonda. È formatore, agricoltore, scrittore, facilitatore, consulente, motivatore per progetti di pianificazione energetica, ambientale e lavorativa. Propone soluzioni a livello sociale, economico e lavorativo per la costruzione di società che tendano alla prosperità, al benessere, al miglioramento della qualità della vita e alla tutela della natura. Presidente dell’associazione di promozione sociale non profit PAEA attiva da venticinque anni, è tra i fondatori del giornale web Il Cambiamento e del progetto Ufficio di Scollocamento. Ha scritto centinaia di articoli per il giornale web Il Cambiamento e i libri Il nemico artificiale, Pensare come le montagne con Valerio Pignatta, Ufficio di scollocamento con Simone Perotti, Solo la crisi ci può salvare con Andrea Strozzi, L’Italia verso le emissioni zero, L’orto auto-irrigante con Alessandro Ronca.
Per chi volesse ricevere da Paolo Ermani consulenze per singoli o progetti collettivi, organizzare corsi di formazione, presentazioni dei suoi libri o richiedere la sua partecipazione a eventi pubblici, è possibile contattarlo tramite questo indirizzo mail info@paea.it