Commercio specie protette, Wwf: "Mai abbassare la guardia"

Nel corso di una conferenza stampa tenutasi a Roma, il WWF ha ricordato che il commercio costituisce la prima minaccia di estinzione per migliaia di specie animali e vegetali. L'associazione ha dunque sottolineato l'importanza di destinare risorse e strumenti adeguati all'applicazione della CITES, la Convenzione sul commercio internazionale delle specie di fauna e flora minacciate di estinzione.

Commercio specie protette, Wwf:
Il WWF ricorda come per migliaia di specie animali e vegetali il commercio sia la prima minaccia di estinzione e lo confermano i dati presentati due giorni fa Roma dal servizio CITES gestito dalla Forestale, nella conferenza stampa a cui era presente Fulco Pratesi. Un mercato mondiale del valore di circa 240 miliardi di dollari l’anno che interessa legname, animali vivi, pelli di rettili e pellicce di mammiferi, caviale e piante medicinali e ornamentali. Mercato che all’interno dell’EU ha un valore stimato di 100 miliardi di dollari l’anno e l’Italia in questo mercato ha un ruolo particolare. “Per la tutela delle specie protette non si deve abbassare la guardia. Occorre destinare alla applicazione puntuale della CITES adeguate risorse e strumenti operativi efficienti e innovativi perché la Convenzione resta uno degli strumenti più importanti per la tutela della biodiversità e delle risorse naturali – ha dichiarato Massimiliano Rocco responsabile specie WWF Italia -. L’Italia deve arrivare quanto prima a promuovere un piano di azione nazionale, lavorare con i paesi terzi per promuovere i piani di gestione per le specie maggiormente interessate dal commercio illegale e dedicare più attenzione alla gestione degli animali vivi sequestrati al commercio illegale. Lo Stato deve garantire, come si è impegnato a fare, adeguati centri di recupero per offrire una vita migliore a chi già crudelmente è stato privato della sua libertà”. L’Italia è il primo mercato al mondo per il commercio di pelli di rettile, un mercato (parliamo di importazioni) che a livello di EU e di mercato legale è di circa 100 milioni di € l’anno ma dopo la lavorazione e la trasformazione si raggiungono valori ben diversi, si parla di un mercato del valore di 1 miliardo 1,5 miliardi di € l’anno. L’Italia è il primo importatore al mondo di legnami dal Bacino del Congo e uno dei maggiori mercati al mondo per il Ramino, un albero proveniente dalle foreste del Borneo e Sumatra, foreste interessate da fenomeni selvaggi di deforestazione che stanno compromettendo il futuro di specie animali come l’Orango, il rinoceronte di Sumatra, l’elefante, la tigre e i gibboni di quelle isole. Salvare la biodiversità significa intervenire anche qui, tutelare gli habitat e gli ecosistemi, fermare i processi di deforestazione, arrestare la cementificazione dei nostri territori e contrastare il mercato illegale di wildlife, di cui l’Italia è prima al mondo e incentivare l’uso sostenibile di queste risorse. “I risultati raggiunti nel 2010 dagli uomini del Servizio CITES del Corpo Forestale sono incoraggianti e ci fanno ben sperare. Mostrano come volendo si può cercare di fermare il commercio illegale di specie, come dimostra il lavoro congiunto tra gli uomini del CFS e l’Ufficio TRAFFIC del WWF” ha detto Fulco Pratesi, presidente onorario del WWF Italia intervenendo alla conferenza. Un esempio concreto di specie italiana fortemente minacciata dal bracconaggio e dal commercio illegale come trofeo è costituito dall’Aquila del Bonelli, una delle specie di grandi rapaci più rare ancora presenti in Italia. Ha una popolazione di non più di 15 coppie concentrata solo in Sicilia, e avrebbe bisogno dello sviluppo di progetti di conservazione che possano consentire un suo recupero, una sua crescita come il WWF da anni va chiedendo. Tra i sequestri più significativi il WWF ricorda i 3 esemplari di Capovaccaio che sono stati sequestrati a collezionisti e trafficanti senza scrupoli oltre a diversi esemplari di Aquila del Bonelli. Questo ci ricorda come ci sia ancora un serio problema di bracconaggio e di prelievo di giovani dai nidi per venderli su un mercato internazionale che promuove il mercato dei rapaci e quella falconeria che ha ancora troppe connessioni con i traffici illegali. “L’impegno che il WWF chiede al Ministero dell’Ambiente e al Ministero Politiche agricole è per lo sviluppo di un programma LIFE congiunto per la tutela e la salvaguardia della popolazione residua di Aquila del Bonelli e di Capovaccaio”, ha concluso Fulco Pratesi. Da oltre 30 anni il WWF gestisce 11 Centri di Recupero Animali Selvatici, veri e propri Pronto Soccorso che ogni anno accolgono e curano migliaia di animali selvatici feriti o in difficoltà, oltre ad alcuni Centri Recupero Animali Esotici dove spesso vengono ricoverati gli animali provenienti da sequestri. Per saperne di più e sostenerli vai sul sito WWF Centro Recupero Animali Selvatici.

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