Consumare è infatti esattamente quello che stiamo facendo con la nostra terra, la stiamo consumando.
Ma come è possibile accettare questa terminologia che ci autodefinisce i becchini del nostro pianeta o meglio dell’umanità tutta? Tanto il pianeta a noi sopravvive tranquillamente, siamo noi che non sopravviveremo a noi stessi se continuiamo a credere alla religione della crescita.
Più che consumare dovremmo preservare. Ma se si preserva non si cresce, cioè non si consuma, gli industriali non fanno i soldi e i consumatori non possono acquistare tutte le cianfrusaglie che il sistema della crescita offre loro.
Quindi sembrerebbe inevitabile che per fare guadagnare gli industriali, far lavorare i lavoratori, bisogna consumare quindi distruggere l’umanità.
Ammettiamo di accettare questa folle logica, chiediamoci che cosa stiamo consumando. Quali sono i prodotti che ci stanno facendo riprendere la corsa? Ci stiamo distruggendo per qualcosa che almeno vale la pena, per quanto la cosa sia assurda e paradossale?
Siamo bombardati ventiquattro ore al giorno, 365 giorni l’anno da pubblicità di ogni tipo e fra le più diffuse e martellanti ci sono auto nuove, profumi, moda, orologi/gioielli.
Naturalmente... tutti prodotti fondamentali per la nostra esistenza da comprare in gran quantità e dei quali non possiamo fare ovviamente a meno!!
Colpisce chi mai possa spendere soldi per questi prodotti merceologici che sono costosi e superflui. Inoltre ciò accade in periodo di crisi dove, lo ricordiamo ancora una volta, tutti si lamentano che non hanno mai abbastanza soldi e si dice che in Italia si muore di fame.
Vediamoli nel dettaglio questi prodotti.
Orologi da centinaia, migliaia, decine di migliaia di euro. Orologi?! Ma chi mai può comprare un orologio in un paese dove ci sono più orologi che persone. Ogni telefono cellulare ha un orologio, praticamente ogni elettrodomestico ce l’ha, ovunque ci sono schermi dove è segnalata l’ora. Ma a cosa può servire un orologio? Chi mai è andato a 100 metri di profondità sott’acqua e ha visto l’ora? Chi mai vede il fuso orario di Hong Kong?
Profumi: prodotto irrinunciabile per il vero uomo e la vera donna, non importa se costa un sacco di soldi perché firmato da un qualsiasi nome della moda, perché il profumo firmato, si sa, profuma di più…..
Ci dicono che in Italia non si ha da mangiare, non si sa come pagare le bollette e si comprano profumi in case che sono già piene di ogni tipo di deodoranti, saponi e roba varia. Tutto molto singolare, molto.
Moda: in un paese dove i guardaroba di ogni casa sono dei grandi magazzini di vestiti inutilizzati, è chiaro che essere alla moda e comprare continuamente nuovi vestiti è d’obbligo. Montagne di vestiti buttati o abbandonati perfettamente usabili e si continua a comprare e comprare osannando stilisti di ogni sorta per le loro magiche creazioni che intasano giornali, internet, televisione e ogni interstizio visivo per la gloria del Made in Italy. Credo che non ci possa essere rappresentazione italiana peggiore di chi, sfruttando il lavoro di schiavi, produce oggetti superflui che costano un sacco di soldi, indossati il tempo di una stagione; e per comprarli magari la gente si indebita pure.
Automobili: qui si raggiunge l’apice dell’assurdo, se non altro per i costi spropositati che hanno le auto. Chi, che non sia ricco sfondato con soldi da buttare, può pensare di comprare oggi una automobile nuova? Un prodotto che si svaluta alla velocità della luce quindi uno dei peggiori investimenti che si possano mai fare sulla faccia della terra. Anche in questo caso non si capisce come fanno così tante persone a comprare auto nuove se non ci sono i soldi. E che ci siano tanti che le comprano lo dimostra la mole incredibile di pubblicità di auto sfreccianti nel deserto che è esattamente la quotidianità dell’automobilista italiano perennemente imbottigliato nel traffico con le sue navi da crociera cittadine. Ma nonostante tutte le controindicazioni e il costo che ha un auto, sembra pure che il mercato sia in ripresa nell’Italia paese garage secondo al mondo dopo gli USA per numero di automobili ogni mille abitanti. Quindi vuol dire che sono molti quelli che lamentano miseria e non è vero. Domani poi a bordo delle loro fiammanti auto diranno che non hanno i soldi per coibentare la casa o mettere un pannello solare, ovvio come il sole.
E cosa dire poi delle altre migliaia di prodotti del tutto superflui, inutili che dobbiamo comprare per dare gloria alla ripresa e che nell’orgia del Natale verranno consumati assai presto dato che spesso finiscono addirittura subito nel cassonetto perché non piacciono, perché li si ha già o per altri motivi?
Quanta energia, materie prime, guerre, inquinamento, sfruttamento, costano questi prodotti? Ce lo siamo mai chiesto? E’ scritto nei libretti di istruzioni o nelle etichette?
Tutta questa roba non solo non dovrebbe essere più acquistata così massicciamente in una operazione di obiezione di coscienza a favore della vita del pianeta e nostra, ma non dovrebbe nemmeno essere più venduta.
Forse dentro alle auto astronavi non ci si è accorti che siamo in inverno e dalle mie parti (come in gran parte dell’Italia) non piove praticamente più da oltre un mese, la temperatura è primaverile, gli alberi sono in fiore e l’agricoltura è in grossa difficoltà. Ma cosa vuoi che ce ne freghi a noi dell’acqua, del cibo e simili quisquilie, noi dobbiamo crescere, consumare.
Ma quali orologi di lusso! Ci servono immediatamente sistemi di recupero dell’acqua piovana ovunque perchè senza un orologio si vive, senza acqua no! Sistemi di risparmio idrico e impianti di fitodepurazione con recupero delle acque reflue, efficienza energetica, sistemi di risparmio energetico, ristrutturazione energetica di tutto il patrimonio edilizio, tutela ambientale e mille altri interventi simili che preservino, non consumino. Milioni di persone lavorerebbero in questi settori. C’è così tanto da fare nel campo immenso del preservare, che tutta la disoccupazione sarebbe assorbita in un attimo e i prodotti relativi alle tecnologie appropriate potrebbero essere prodotti domani mattina dalle stesse ditte, persone e competenze di chi oggi produce prodotti superflui e inutili.
Politici, industriali, banchieri non cambieranno da soli, non ne hanno alcun interesse; sono avidi, drogati di soldi, di potere, di successo e glielo abbiamo dato noi. Ma noi, i cosiddetti consumatori, quel potere possiamo riprendercelo, possiamo cambiare le carte in tavola, abbiamo la possibilità di non credere più alle fandonie sulla crescita e non acquistare più cianfrusaglie, unica possibilità perché ci si orienti al preservare finalmente.
Quando vi dicono che i consumi sono in ripresa, se siete credenti fatevi il segno della croce, se siete superstiziosi fate altri gesti ma comunque prendetela come una autentica sciagura perché di quello si tratta.
Comprate il meno possibile; il pianeta, i vostri figli e nipoti vi ringrazieranno per il miglior regalo di Natale ricevuto.
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