Resa al minimo per i ragazzi che usano troppo il computer: uno studio su 31 paesi

Per chi pensa che il computer ci renda tutti i giorni un po’ più stupidi e che forse tecnologia ed educazione non vadano proprio così bene a braccetto, ecco un nuovo studio che conferma tutte le ansie.

Resa al minimo per i ragazzi che usano troppo il computer: uno studio su 31 paesi

Jill Barshay è la fondatrice di Education By The Numbers, il blog del The Hechinger Report che si occupa di educazione. Ed è proprio lei che porta alla luce uno studio che conferma le preoccupazioni di genitori, educatori e insegnanti. La Organization for Economic Cooperation and Development (OECD) ha analizzato l’uso del computer tra i quindicenni di 31 nazioni  e ha riscontrato che gli studenti che usano maggiormente il computer a scuola hanno minori abilità di lettura e più bassi rendimenti in matematica.  Lo studio è stato pubblicato il 15 settembre 2015 benchè sia stato condotto nel 2012, quando gli studenti utilizzavano ancora meno di oggi internet e computer nelle scuole.

«Chi utilizza internet ogni giorno ha le performance peggiori » spiega Andreas Schleicher, direttore dell’OECD Director e autore di “Students, Computers and Learning: Making the Connection,” il rapporto in questione, primo nel suo genere. Pare invece, sempre dallo studio, che l’utilizzo del computer a casa produca meno danni riguardo l’apprendimento. In media, nelle 31 nazioni oggetto dello studio i quindicenni trascorrono in media oltre due ore al computer ogni giorno (nella tabella QUI c’è anche l’Italia).

Commenta Schleicher: «Noi tutti pensiamo che introdurre sempre più tecnologia aiuti l’apprendimento, aumenti l’interazione e dia agli studenti accesso a più conoscenze. Purtroppo non pare funzionare in questo modo».

La tecnologia cambia anche completamente il modo e i risultati con cui si utilizzano i mezzi di apprendimento e di prova. Per esempio, lo studio attesta che gli studenti che utilizzano di più il computer a scuola hanno risultati leggermente migliori nella “lettura digitale” ma assolutamente peggiori nella lettura degli scritti stampati, cioè la lettura convenzionale. Stessa cosa è stata osservata per i test di matematica. E questo avviene solo se l’utilizzo del computer resta comunque al di sotto di una certa soglia; se la si supera i risultati peggiorano.

In definitiva, commenta Jill Barshay, «questo studio mi induce a concludere che la tecnologia abbia in sè molte potenzialità ma è difficile utilizzarla e implementarne l’uso in maniera intelligente ed equilibrata. Probabilmente è meglio investire il denaro nella formazione di bravi insegnanti piuttosto che nell’acquisto di tanti computer».

 

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Commenti

Mentre l'uso del computer negli ultimi anni di lavoro mi ha aperto maggiori spazi di libertà e di comunicazione professionale non distogliendomi ma anzi aumentando la mia curiosità per la lettura tradizionale, quando invece, una volta andato in pensione, sono passato al suo uso in campo domestico, ho sempre più trovato difficoltà a godere e a concentrarmi sulla lettura. Credo che, come in tutte le cose, sia necessaria la giusta misura.
Franco, 30-09-2015 11:30

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