Consigli di transizione

Dalla primavera araba alla politica italiana. Sembra che il mondo - che ha raggiunto quota 7 miliardi, col record di inquinamento, deforestazione – stia vivendo un'era di transizione. Niente sarà più come prima?

Consigli di transizione
C’è come una pausa nel mondo. Continua lo stillicidio dei morti in Siria al punto che l’allampanato Assad è stato bacchettato nientepopodimenoche dal premier iraniano, il quale non avrebbe i titoli per farsi campione dei diritti umani, ma tant’è, il Medio Oriente è in fermento e ricco di sorprese. Il focolaio di contagio viene dal nord Africa, dalla così chiamata ‘primavera araba’. I pessimisti la vedono nera sia che si tratti dell’Egitto, della Tunisia, che peggio ancora della Libia. Gheddafi è sempre uccel di bosco e fino all’ultimo, e anche dopo, farà il suo ruolo. Il premier turco intanto farà il suo giro per questi nuovi governi di transizione dopo aver preso una ferma posizione verso la Siria e contro Israele in difesa del popolo palestinese. Erdogan si è fin qui mostrato una bella figura e la Turchia, nel mondo che faticosamente si muove verso l’unione, è il punto di coesione fra Europa, Medio Oriente, Nord Africa. Di tanti politici che conosciamo il premier turco si stacca sempre più nettamente per equilibro, buon senso, saggezza e per assenza di eurocentrismo. Erdogan è più che una speranza per i paesi mussulmani e per l’Europa. Alla buon ora! La Libia faticosamente sta emergendo come nazione moderata. Certo è un cammino lungo: colonialismo, neo colonialismo, 40 anni e più del polso ferreo di Gheddafi per abituare le grandi tribù del deserto a coabitare insieme e finalmente, nell’era della coabitazione internet, Gheddafi lascia il posto per il nuovo, pieno di incognite sì, ma anche di speranze. Certo i bombardamenti Nato sono cosa nuova e per certi versi sospetta. ‘Staremo a vedere’, disse quel cieco e un po’ brancoliamo tutti, ma nello stesso tempo dobbiamo dare un po' fiducia al Nuovo che avanza. In quest’era di transizione del mondo che ha raggiunto quota 7 miliardi, col record di inquinamento, deforestazione e quant’altro si comincia a parlare di pop economy contro il mantra della crescita, una popular economy (chissà che direbbe Marx) basata sui Gas (gruppi di acquisto solidale), su prodotti agricoli il più possibile a km 0, sul car sharing, sulla condivisione non solo dell’auto, ma della lavatrice, e chi più ne ha più ne metta. Ipotesi più che legittime ora che stanno finendo i soldi, che le pensioni di genitori e nonni non bastano più per i trentenni a carico. Certo che c’è parecchio da domandarsi. Campagne abbandonate dovunque dove al più si può recitare, come dice Giovanni, il nostro amico agronomo (rigorosamente bio), il teatrino dell’agricoltura. Ma allora che cosa stiamo mangiando? Che cosa stiamo combinando? E la nostra ‘politica’? Ci prendono un po’ per polli, sarebbe proprio il caso di chiamarla ‘pollitica’. Siamo tutti in attesa di un parlamento e di un governo di persone pulite. In Belgio intanto, posto che non riescono a trovare una maggioranza (da ben più di un anno), vanno meglio di prima, di quando cioè avevano un governo. Da noi intanto vige la ‘mangioranza’. Un governo di persone pulite, una nuova sinistra. E si fa presto a dirlo. Una nuova sinistra? La parte buona del Pd, dell’Idv, il popolo viola, i grillini... Più che una nuova sinistra, una nuova Italia, quella che mai c’è stata. Per affrontare le nuove sfide del millennio quelle intorno alle quali è sgattaiolato Prodi fino a regalarci di nuovo 'B and company'. E quando avverrà tutto questo? Non dimentichiamoci il popolo dell’acqua, quello che ha vinto inaspettatamente il Referendum, la democraticissima, premarxista e 'pre tutto', la francescana sorella acqua.

Commenti

Questa è la sfida, questa è la strada per la Nuova Era. Non è robetta da poco, ma tutto dipende da quel che ciascuno di noi riuscirà a fare. Siamo tutti responsabili. E' l'impegno e il buon senso del singolo che salverà il mondo noncerto governi come il nostro. No di certo i poteri occulti, i poteri forti. Coloro che hanno in mano le redini del mondo sono niente senza i cavalli. I cavalli, muli, asini siamo noi. Adoro gli asini e i muli e anche i cavalliò
maria, 15-09-2011 05:15

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