di
Virginia Greco
07-01-2011
Scritto, non si stampi: questo uno dei 'comandamenti' dell’ecologismo moderno. Per risparmiare carta, energia ed emissioni di gas serra, occorre evitare quando possibile di stampare giornali, lettere e documenti fruibili in versione elettronica. Dal WWF Germania arriva un software che permette di salvare i file in un formato non stampabile, e intanto un servizio chiamato EcoPost sostituisce la cassetta di posta ordinaria con una corrispondente telematica.
Ogni anno circa 13 milioni di ettari di foreste naturali vengono distrutti o degradati. Se è vero che spesso ciò avviene per fare spazio a colture, la produzione di carta resta comunque una delle cause rilevanti. La carta riciclata non è più qualcosa di esotico e d’altro canto la diffusione di quotidiani, riviste e libri in formato elettronico ha contenuto le richieste; ciononostante il problema è tutt’altro che accantonato.
Del resto non è solo questione di fibra di cellulosa impiegata, bensì anche di energia sprecata ed anidride carbonica emessa durante tutto il processo. Inoltre la stampa comporta il consumo di ingenti quantitativi di inchiostro e di toner per stampanti domestiche.
"Prima di stampare questo articolo chiediti se ti serve davvero una copia cartacea": frasi di questo tipo appaiono già da un po’ di tempo in coda a molte e-mail, o in risposta alla selezione dell’opzione 'stampa' su vari siti web (incluso il nostro), dimostrando la crescente sensibilità di cittadini, associazioni e gestori di siti nei confronti di questa tematica.
Il WWF Germania ha avuto di recente un’idea che va un po’ oltre: creare un nuovo tipo di file, con estensione per l’appunto wwf, identico al pdf salvo che… non si può stampare. Ovviamente l’associazione ha messo a punto un software, distribuito gratuitamente, che permette di salvare facilmente un documento in tale formato o di trasformare un file di altro tipo in .wwf.
Il programma prevede inoltre (se desiderato) l’aggiunta automatica al documento di una pagina nella quale sono spiegate le caratteristiche del tipo di file e le ragioni della scelta. Per ora il software è disponibile solo per Mac, ma l’associazione assicura che a breve sarà rilasciata anche la versione per Windows.
Ovviamente l’utente che crea un nuovo file può di volta in volta decidere se salvarlo in normale pdf o sfruttare l’opzione wwf, che comparirà automaticamente nel menù di stampa (come accade già per la trasformazione in pdf).
Ma coloro che riceveranno i file in tale formato, ci chiediamo, accetteranno in ogni caso di buon grado la scelta del creatore o invece si innervosiranno perché privati della libertà di stampare il documento (visto che la lettura su carta resta spesso più agevole)?
Ad ogni modo l’e-booking e le riviste telematiche si diffondono sempre di più, quindi presto tutti ci abitueremo a fruire contenuti sullo schermo del nostro computer o di supporti per libri elettronici e Ipad. La rivoluzione è decisamente in atto.
Già da tempo invece, come ben noto, l’uso dello strumento elettronico, comodo e rapido, si è affermato nell’ambito della corrispondenza, sino a soppiantare completamente le lettere cartacee e spesso persino l’uso del telefono.
Anche banche, istituti di credito e altri enti si stanno via via attrezzando per spostare la gestione del rapporto con l’utente su piattaforma elettronica, così che bollette, conti correnti e informative sono inviati su e-mail, se il cliente lo desidera.
Resta comunque che la posta, di qualunque tipo essa sia, possa essere spedita in modalità elettronica solo se il ricevente ne fa esplicita richiesta e ciò, in ogni caso, comporta la cessione del proprio indirizzo di posta elettronica all’istituto o ente specifico.
A tal proposito, è nato un servizio postale multimediale, chiamato EcoPost, con la missione di eliminare - per l’appunto - tutta la posta cartacea mondiale. EcoPost ha attribuito una casella di posta elettronica ad ogni indirizzo geografico stradale del mondo, quindi ogni abitazione, ufficio, negozio, ecc. ha già a disposizione una casella, deve solo aderire al servizio. L’indirizzo corrispondente sarà del tipo: italia.roma.via-salaria-18B@ecopost.it
Come funziona EcoPost? È sufficiente collegarsi al sito, andare sulla mappa geografica dettagliata e trovare la propria abitazione (tramite l’indirizzo fisico completo, esattamente quello che si scrive sulla busta di una lettera da spedire per posta ordinaria). A quel punto si seleziona il sito geografico e si associa ad esso il proprio nome ed un proprio indirizzo di posta elettronica, il quale però non sarà mai reso pubblico agli altri utenti.
Chiunque sia in possesso del vostro indirizzo fisico, potrà inviarvi una lettera elettronica, anziché cartacea, scrivendovi al corrispondente indirizzo EcoPost. Le informazioni in suo possesso saranno esattamente le stesse di prima, ma lo spreco di carta sarà evitato (quando possibile).
Il servizio è totalmente gratuito e senza scopi di lucro, messo in piedi utilizzando finanziamenti volontari. Al momento della registrazione si chiede un’offerta tramite PayPal, ma il versamento non è obbligatorio.
Non resta che rivendicare il proprio posto in questo pianeta virtuale.
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