Conto termico e certificati bianchi: le novità dei decreti

Al via il sistema di incentivi per la produzione di energia termica da fonti rinnovabili e per chi effettua piccoli interventi diretti a migliorare l'efficienza energetica. Insieme al decreto, più noto come Conto Termico, in Gazzetta ufficiale anche il testo dedicato al nuovo regime dei certificati bianchi.

Conto termico e certificati bianchi: le novità dei decreti
Arriva, dopo lunga attesa, la normativa sugli incentivi per le rinnovabili termiche e l'efficienza energetica, prevista dal decreto legislativo 28/2011, con cui l'Italia ha recepito la direttiva europea del 2009 sulla promozione delle fonti rinnovabili. Nei 18 articoli del decreto - firmato il 28 dicembre e pubblicato in Gazzetta ufficiale il 2 gennaio - l'elenco degli interventi ammissibili, dei beneficiari e le modalità di accesso ai contributi, oltre alla definizione delle risorse disponibili ogni anno: 700 milioni di euro per i soggetti privati, 200 milioni per le amministrazioni pubbliche. Per tutti, i contributi sono pari al 40% degli investimenti effettuati e vengono erogati con rate annuali per un periodo che può variare dai due ai cinque anni (ad eccezione degli importi fino a 600 euro, corrisposti in una sola annualità). Gli interventi incentivabili, invece, dipendono dalla categoria cui appartiene il beneficiario: i privati, cioè persone fisiche, condomini e imprese, possono accedere agli aiuti pubblici solo per la produzione di energia termica da fonti rinnovabili; le amministrazioni pubbliche, invece, possono richiedere gli incentivi anche per misure dirette ad aumentare l'efficienza energetica. Nel caso dei privati, quindi, lo Stato cofinanzia solo interventi quali la sostituzione di impianti di climatizzazione invernale esistenti con impianti dotati di pompe di calore, elettriche o a gas, utilizzanti energia aerotermica, geotermica o idrotermica, l'installazione di collettori solari termici - anche abbinati a sistemi di solar cooling - e la sostituzione di scaldacqua elettrici con scaldacqua a pompa di calore. In più, sono previsti contributi per chi sostituisce, nelle serre e nei fabbricati rurali, i vecchi impianti di climatizzazione o riscaldamento con nuovi impianti dotati di generatore di calore alimentato da biomassa. Per la Pa, invece, doppia opportunità: oltre agli incentivi per le rinnovabili termiche, i soggetti pubblici potranno ottenere il cofinanziamento di investimenti che aumentino l'efficienza degli edifici, dall'isolamento termico alla sostituzione di chiusure e vecchi impianti di climatizzazione, fino all'installazione di sistemi di schermatura e/o ombreggiamento. Discorso a parte per il secondo decreto pubblicato nella stessa Gazzetta ufficiale, che fissa gli obiettivi nazionali di risparmio energetico per il periodo 2013-2016 e mira a potenziare il meccanismo dei certificati bianchi, o Titoli di Efficienza Energetica (TEE). Il regime si applica alle aziende di distribuzione dell'energia elettrica e del gas che hanno oltre 50mila clienti, obbligate a migliorare l'efficienza energetica verso gli utenti finali, ma al meccanismo possono partecipare anche soggetti volontari. Il miglioramento dell’efficienza energetica viene certificato tramite Titoli di Efficienza Energetica – corrispondenti a 1 tep di energia risparmiata ciascuno - che possono essere ottenuti attraverso progetti propri o accedendo ai risparmi conseguiti da altri, mentre i costi sostenuti per raggiungere gli obiettivi sono parzialmente coperti da un contributo tariffario. Per il periodo 2013-2016 gli obiettivi di risparmio fissati dal decreto ammontano, rispettivamente, a 4,6, 6,2, 6,6 e 7,6 megatep. Tra le novità, il passaggio al Gestore dei servizi energetici (GSE) dell’attività di gestione del meccanismo dei certificati bianchi, prima affidata all'Autorità per l'energia elettrica e il gas (AEEG) e nuove condizioni per gli interventi infrastrutturali da cui si prevede un risparmio di energia elettrica o di gas annuo oltre 35mila tep e che abbiano vita tecnica superiore a venti anni: per questi grandi progetti, la valutazione delle proposte per l'accesso ai TEE spetta direttamente al Ministero dello Sviluppo economico e viene istituita una 'premialità' (in termini di certificati rilasciabili) in funzione del grado di innovazione tecnologica dell'intervento e del suo impatto sulla riduzione delle emissioni in atmosfera.

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